“L’esecutivo non ha titolo per occuparsi di una questione strategica per il sistema trasporti italiano. L’Italia è un’economia trasversale, il trasporto aereo è uno strumento indispensabile per il nostro sistema. A 25 giorni dalle elezioni un governo che non esiste più non può assumere una decisione simile, anche se si tratta solo del primo passo. Per quanto ci riguarda non è una scelta definitiva”.
Lo dice Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati e esponente di Fratelli d’Italia intervistato da Verità e Affari. “Lo spazio di manovra, se vinceremo noi le elezioni, ce lo prenderemo a prescindere sulla questione – aggiunge – Rivaluteremo la situazione avendo piena contezza delle offerte”.
Secondo Rampelli “lo Stato potrebbe prendere una decisione diversa. Come decidere di non guadagnare sul trasporto aereo, ma portare avanti una compagnia di bandiera a saldo zero che però sia in grado di creare ricchezza in altri ambiti dell’economia. E usando di conseguenza Ita come veicolo per fare arrivare i turisti o per potenziare il commercio. Dobbiamo calcolare quanto costa non solo avere una compagnia di bandiera, ma anche non averla”.
Se si firmasse un accordo prima dell’insediamento del nuovo governo e Fratelli d’Italia guidasse il nuovo esecutivo, “porteremmo la questione davanti alla Corte Costituzionale. Il governo attuale deve occuparsi solo degli affari correnti. Improvvisamente questa vicenda ha assunto un’urgenza che prima non le apparteneva e ha molti lati oscuri che dovranno essere chiariti. Chi è stato omertoso e arrogante dovrà risponderne al popolo. In ogni caso tendo a escludere che si possa chiudere la vicenda in una finestra temporale cosi ristretta. Sarebbe la dimostrazione plastica che c’è qualcosa che va nascosto a ogni costo”.