“C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé… Io credo di aver già scelto… Mi sono salvata da sola”.
Così ha detto Marilyn Monroe.
Ormai da anni ho intrapreso l’impegno di sensibilizzare adulti e bambini su una tematica che desta grande preoccupazione: la violenza sulle donne. Viviamo ancora in una società che non è in grado di amarle e di rispettarle. Sulle nuove piattaforme si sviluppano fenomeni gravi come il sexting, il revenge porn e il body shaming.
Quasi quotidianamente i media ci riportano casi di donne che prima sono state molestate e poi uccise. Il dato che deve farci riflettere riguarda il carnefice, che molto spesso è una persona appartenente al nucleo famigliare di cui le vittime si fidano ciecamente.
Il femminicidio è un argomento di cui ho tanto parlato e che resta, purtroppo, di stringente attualità. Si parla quasi di una donna uccisa ogni giorno nel nostro paese. A poche settimane dal voto, ci sono già diverse associazioni che si chiedono che cosa faranno i diversi partiti politici per proteggere le donne e i loro diritti. In quali attività di prevenzione intendono impegnarsi?

Il portale D.i.Re, donne in rete contro la violenza, riporta le dichiarazioni della Presidente Antonella Veltri, secondo cui “La violenza alle donne è la grande assente di questa frettolosa campagna elettorale, in un momento in cui dovrebbe essere trasversale e risolutivo l’intervento delle forze politiche e delle istituzioni per il contrasto di un fenomeno radicato. Abbiamo ormai la certezza che le minacce di inasprimento delle pene non sono sufficienti a contrastare la violenza maschile: è necessaria una vera e propria rivoluzione culturale, che finalmente la sradichi”.
La popolazione italiana è composta dal 51% da donne e la violenza che subiscono è stata individuata come violazione dei diritti umani. I Centri antiviolenza della Rete nazionale D.i.Re supportano le vittime e attendono che lo Stato dia soluzioni e risposte. Soltanto il 28% delle donne che vengono accolte dai Centri antiviolenza decide di intraprendere il percorso con la Giustizia e questo dato è preoccupante. È indispensabile la formazione obbligatoria per Forze dell’Ordine, assistenti sociali, personale sanitario, e docenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Dice Antonella Veltri: “Non accetteremo il silenzio e le proposizioni di facciata che non cambiano le cose. Il patriarcato si sconfigge se si condivide la lettura della violenza alle donne come una manifestazione di potere tra uomini e donne”.

Quello che sta avvenendo è riconducibile al “consumismo emozionale”. Bauman sosteneva che stiamo entrando in un ambito di grande provvisorietà, caratterizzato da un uso delle relazioni piuttosto che da un processo di costruzione delle relazioni. Un vero e proprio consumo dei legami che vengono scartati quando non più corrispondenti a quello che vogliamo.
Oltretutto, i rapporti tra gli individui subiscono fenomeni di estremizzazione ed è il caso del “Teen dating violence”. Una situazione che mostra almeno tre volti: fisico, psicologico e sessuale. Il primo si ha nei casi in cui il partner subisce aggressioni corporee (calci, schiaffi, strattoni). Il secondo riguarda la violenza psicologica che avviene invece nei casi in cui il partner è minacciato o la sua autostima è danneggiata. Il terzo, quello della natura sessuale, emerge quando si cerca di avere rapporti senza consenso.
Secondo una ricerca condotta da Università la Sapienza e Vox Osservatorio sui diritti, il 63% delle vittime sono donne. Il dato più allarmante riguarda le donne vittime di abusi fisici o sessuali, che si attestano sui 6.743.000.
I modelli di consumo trasmessi in questa nuova logica di “influencer system” influenzano i comportamenti dei ragazzi e in particolare delle ragazze, che solitamente abitano i social e tendono a vetrinizzare le loro vite. Bisogna invertire la tendenza e sconfiggere i preconcetti, la cattiveria, la maldicenza e l’egoismo.
Anche, Papa Francesco, in diverse occasioni, si è espresso: “quanta violenza c’è nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità, non da un angelo”.
Riflettiamo su queste parole. La cultura, la formazione e l’informazione costruttiva possono aiutarci, ma la vera rivoluzione dovrebbe puntare alla riscoperta dell’amore con la A maiuscola. Non più fili spinati, ma tanti fiori e gesti di tenerezza. E rimangono come pietre impresse nel nostro cuore le parole di Alda Merini: ”siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne”.