C’era una volta il Ministero per gli italiani nel mondo (MIM). C’era una volta e adesso non c’è più.
Oggi il MAIE Nord America (Movimento Associativo Italiani all’Estero) chiede a gran voce che il Ministero per gli italiani nel mondo venga riaperto e torni alle sue funzioni e obiettivi originari. Gli italiani all’estero hanno bisogno di un organo che controlli e si prenda cura delle problematiche delle varie comunità presenti in tutto il mondo, non è più possibile ignorare tali esigenze.
L’ultima volta che è stato istituito questo ministero a guidarlo c’era Mirko Tremaglia, promotore della cosiddetta Legge Tremaglia, che ha esteso e facilitato il diritto al voto dei cittadini italiani residenti all’estero.
Nel 2006, durante il primo Governo Prodi, questo ministero scompare e le sue funzioni, che già erano limitate dal fatto che si trattasse di un ministero senza portafoglio, vengono inglobate all’interno del Ministero degli Esteri.

Da quel momento in poi pare che l’attenzione dei partiti di Roma nei confronti degli italiani che risiedono all’estero sia diminuita fino a quasi scomparire. Come se i circa 50 milioni di uomini e donne lontani dai confini nazionali non fossero un sufficiente motivo per prendere in seria considerazione le necessità di chi vive lontano dall’Italia.
La mancanza di una rappresentanza in Senato di politici che conoscano davvero la situazione delle comunità italiane all’estero rende complicata la gestione delle problematiche che le riguardano.
I politici tradizionali hanno come priorità gli interessi delle comunità locali, collocate sul territorio nazionale, ma chi si fa portavoce delle istanze delle comunità estere?
Il MAIE si inserisce in questo vuoto per colmarlo: in quanto primo partito nato all’estero e per i cittadini residenti all’estero, l’obiettivo primario che abbiamo è dare voce a tutti quegli italiani fuori dai confini nazionali, considerando le differenze delle varie comunità e il sentimento di appartenenza che le unisce.
Infatti, per quanto la varie comunità estere abbiano esigenze diverse, in tutte è ancora evidente un legame molto forte che le unisce alla loro terra di origine. Bisogna capire che quel sentimento va tutelato perché si traduce in una grande risorsa che nutre anche chi rimane.
A questo scopo si rende necessario il ripristino del Ministero per gli italiani nel mondo, per intenderlo come un ponte che connette non solo idealmente, ma anche concretamente, tutti gli italiani sparsi per il mondo.
Come specificato sul sito dell’Archivio del Senato italiano, le materie di competenza del MIM riguardavano: le politiche generali concernenti le collettività italiane all’estero; l’informazione, l’aggiornamento e la promozione culturale; l’intervento coordinato dello Stato e delle Regioni; la valorizzazione del ruolo degli imprenditori italiani residenti all’estero.
Da lì il MAIE vuole ripartire: dare il giusto riconoscimento a tutti gli italiani che vivono fuori dalla madrepatria grazie ad un’entità ministeriale che possa risolverne le problematiche. Dovrà trattarsi di un’entità non gestita dai tradizionali partiti romani, ma da chi si trova sul territorio e conosce e capisce le differenti necessità degli italiani.