Il Congresso ha approvato il “Grande, Splendido disegno di legge” (“Big, Beautiful Bill”) voluto da Donald Trump. Ora il testo è diretto alla Casa Bianca per la firma del presidente, prevista per venerdì. Si tratta di un pacchetto da 3,4 mila miliardi di dollari che cambierà in profondità il sistema fiscale e sociale americano, promettendo agevolazioni per quasi tutti ma, nei fatti, premiando soprattutto i più ricchi e colpendo duramente i più poveri.
Il cuore del disegno di legge è l’estensione e l’espansione dei tagli fiscali varati nel 2017 durante il primo mandato di Trump. Molti di questi diventano ora permanenti, come le aliquote ridotte e la detassazione delle mance fino a 25.000 dollari l’anno, una misura presentata come aiuto concreto ai lavoratori del settore della ristorazione e dell’intrattenimento. Viene introdotta anche una nuova detrazione per gli anziani, pari a 6.000 dollari (12.000 dollari per le coppie), destinata a chi ha più di 65 anni e guadagna meno di 75.000 dollari. Ma alcune di queste misure dureranno solo pochi anni. Le mance detassate, ad esempio, spariranno dopo tre anni; la detrazione per gli straordinari, fissata a 12.500 dollari, avrà la stessa sorte; quella per gli anziani è prevista fino al 2028.
A beneficiarne davvero, però, saranno soprattutto i redditi più alti. Secondo il Tax Policy Center, il 60% delle agevolazioni fiscali finirà nelle tasche del 20% più ricco della popolazione. Chi guadagna oltre 460.000 dollari annui otterrà in media uno sconto fiscale di 21.000 dollari, con un aumento del reddito netto del 4,4%. L’1% più ricco del Paese riceverà tagli ancora più consistenti. Al contrario, per le famiglie con un reddito tra 50.000 e 75.000 dollari, il beneficio si ferma intorno ai 1.000 dollari, mentre per chi guadagna meno di 35.000 dollari la riduzione è nell’ordine dei 150 dollari. Uno sgravio minimo, che rischia di essere completamente annullato, o addirittura superato, dai tagli ai sussidi pubblici.
Ed è proprio questo l’altro pilastro del disegno di legge: la riduzione drastica della spesa per i programmi di assistenza. I fondi federali per Medicaid saranno ridotti di circa 1.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, con la conseguente perdita dell’assicurazione sanitaria per almeno 12 milioni di americani. Si introducono requisiti lavorativi per accedere al programma: chi ha tra i 19 e i 64 anni dovrà dimostrare di lavorare, studiare o fare volontariato per almeno 80 ore al mese. Anche chi è esente, come donne incinte o persone con disabilità, dovrà presentare una documentazione regolare per non perdere la copertura. Le verifiche verranno effettuate ogni sei mesi a partire dal 2027. Gli esperti avvertono: la burocrazia sarà un ostacolo insormontabile per molti, che finiranno per essere esclusi dal sistema non per mancanza di requisiti, ma per errori o ritardi nella documentazione.
Il provvedimento colpisce anche il Supplemental Nutrition Assistance Program, i cosiddetti buoni pasto, con l’introduzione di criteri più rigidi per l’accesso. Una famiglia a basso reddito, come un genitore single con 20.000 dollari all’anno, potrebbe risparmiare 750 dollari di tasse ma perdere oltre 1.600 dollari in sussidi.
Le famiglie a reddito medio, invece, beneficiano principalmente delle detrazioni fiscali. Viene aumentata la detrazione standard a 15.750 dollari per i singoli e a 31.500 dollari per le coppie. Chi vive in Stati ad alta tassazione, come California o New York, trarrà vantaggio dall’aumento del limite SALT, la deduzione delle tasse statali e locali, che passa da 10.000 a 40.000 dollari. Anche se, in realtà, questa misura favorisce in modo sproporzionato i redditi più alti.
Le famiglie con figli vedranno il credito d’imposta salire a 2.200 dollari per bambino, con indicizzazione all’inflazione, ma solo per chi ha un numero di Social Security valido. I non cittadini non potranno più usufruirne, nemmeno se i figli sono cittadini americani. Inoltre, viene creato un “conto baby” da 1.000 dollari per i nati tra il 2025 e il 2028, con possibilità di contributi da parte di genitori, aziende o fondazioni. Il credito per le adozioni salirà a 5.000 dollari, mentre vengono potenziati i crediti per aziende che offrono congedi parentali e asili nido aziendali.
Tra le misure più controverse c’è anche l’abrogazione dei programmi di condono dei prestiti studenteschi dell’amministrazione Biden. I mutuatari dovranno ora restituire i prestiti con rate fisse per 10-25 anni, con premi per la puntualità nei pagamenti e possibilità di condono del saldo residuo dopo 30 anni. Ma le rate mensili saranno più rigide, anche se legate al reddito e con piccole deduzioni per ogni figlio a carico.
Secondo le stime dell’ufficio del bilancio del Congresso, il piano costerà 3,4 trilioni di dollari in dieci anni. Altre stime, come quella del Committee for a Responsible Federal Budget, parlano di 4,1 trilioni; il libertario Cato Institute arriva a 6. Il debito pubblico salirà, i conti federali si faranno più fragili. Ma alla fine, nonostante le proteste dei falchi fiscali repubblicani, il Congresso ha votato compatto. Trump ha ottenuto la sua vittoria politica, il suo “grande, splendido disegno di legge”. A beneficiarne saranno soprattutto i suoi elettori più benestanti. Gli altri, quelli che contano ogni dollaro a fine mese, dovranno fare i conti con un sistema più duro, più selettivo e molto meno solidale.