Mercoledì sera, mentre tutto il Paese seguiva con ansia il presidente Trump che annunciava la guerra commerciale scatenata dai dazi, i repubblicani al Senato hanno presentato in aula un nuovo progetto di bilancio. Una proposta che spiana la strada a 1,5 trilioni di dollari in nuovi tagli fiscali, oltre a rendere permanenti le riduzioni delle tasse del 2017 che lo stesso Donald Trump aveva imposto durante il suo primo mandato. Un piano che aumenta il tetto della spesa pubblica di 5 trilioni di dollari.
Il capo della maggioranza repubblicana al Senato, John Thune, ha detto di sperare che la proposta possa essere approvata nei prossimi giorni in modo da dare mano libera alle commissioni per preparare l’agenda di Trump sulla riduzione delle tasse e sui finanziamenti per la lotta all’immigrazione illegale.
Per aggirare la minaccia del filibuster dei democratici, che renderebbe necessaria una votazione con la maggioranza qualificata di 60 senatori, mentre i repubblicani hanno la maggioranza con solo 53 voti, i repubblicani cercano di usare il processo di “riconciliazione” del bilancio, per il quale è necessaria solo la maggioranza semplice, in modo da tagliare fuori i democratici dalle trattative.
Per fare questo, i repubblicani stanno usando un nuovo controverso metodo contabile noto come “current policy baseline” per valutare il costo dei tagli fiscali di Trump. I democratici lo hanno definito “una magia matematica” per mascherare i veri costi dei tagli fiscali e stanno studiando le loro opzioni per contestare questi calcoli dei repubblicani.

Quella presentata ieri sera è una versione rivista di un precedente piano di bilancio che escludeva i tagli fiscali. Trump ha fatto pressione sui leader del suo partito affinché approvassero il suo programma di “un grande, bellissimo disegno di legge”, e il Senato ora sta cercando la maniera di allinearsi alla proposta già approvata dalla Camera.
“È giunto il momento per il Senato di andare avanti con questa risoluzione di bilancio per promuovere ulteriormente il nostro programma repubblicano condiviso al Congresso”, ha affermato John Thune, sostenendo che il Senato ha “esaminato l’emendamento sostitutivo del Comitato per il bilancio e lo ha ritenuto appropriato per la considerazione ai sensi del Budget Act”.
Il senatore democratico Ron Wyden, della commissione Finanze, ha criticato duramente la nuova proposta. “I repubblicani possono giocare e manipolare i conti, ma il vero costo del loro piano fiscale supera 5 trilioni di dollari. Questo per nascondere il fatto che vogliono dare ai miliardari e alle loro aziende la riduzione delle tasse, cacciando milioni di americani dalla loro assicurazione sanitaria, aumentando la fame infantile e cancellando centinaia di migliaia di posti di lavoro. Fanno dei contorsionismi contabili per nascondere la realtà dei veri costi del loro progetto”.
“I senatori repubblicani sono così decisi a tagliare le tasse per i miliardari amici di Trump che ora sono disposti a far saltare le regole del Senato, violare le norme e le tradizioni della Camera Alta per soddisfare il presidente”, ha detto mercoledì in aula il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer. “I repubblicani sanno che il loro è solo un espediente, un inganno contabile per nascondere l’aumento del disavanzo di bilancio”.
Il testo è stato reso noto dopo che un gruppo di senatori repubblicani si è incontrato con Trump, ha affermato il senatore repubblicano Lindsey Graham, presidente della Commissione bilancio.
La proposta aumenta di 150 miliardi di dollari la spesa militare e altri 175 miliardi di dollari per l’applicazione delle leggi sull’immigrazione, per aiutare Trump a realizzare il suo piano delle deportazioni di massa.
Ieri sera Trump, subito dopo aver lanciato la sua guerra commerciale con i dazi, si è incontrato con alcuni dei senatori repubblicani, spingendoli a fare in fretta per approvare la proposta.
I tagli alla spesa stabiliti nel piano dei repubblicani sono modesti, totalizzando solo pochi miliardi di dollari in diverse commissioni. Gran parte dei finanziamenti, secondo i calcoli originali, sarebbero dovuti arrivare dai tagli del DOGE di Musk, ma fino ad ora i “risparmi” sono venuti solo dai tagli sia alle iniziative umanitarie che al personale dell’amministrazione federale. I famosi “sprechi e abusi” che avrebbero dovuto essere al centro delle indagini del DOGE per poi ridurre le tasse, finora non sono saltati fuori.
“I senatori repubblicani sono così decisi a tagliare le tasse per i miliardari amici di Trump che ora sono disposti a far saltare le regole del Senato, violare le norme e le tradizioni della Camera Alta per soddisfare il presidente”, ha detto mercoledì in aula il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer. “I repubblicani sanno che il loro è solo un espediente, un inganno contabile per nascondere l’aumento del disavanzo di bilancio”.
Sempre mercoledì sera, alcuni senatori repubblicani hanno votato con i democratici una risoluzione per bloccare i dazi contro il Canada. Un voto che sicuramente non passerà alla Camera – controllata dal GOP – ma che riflette i timori bipartisan sull’impatto delle tariffe. Quattro repubblicani, capeggiati dall’ex leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, e con lui Susan Collins, Lisa Murkowski e Rand Paul, si sono uniti ai 47 senatori democratici dando il via libera alla risoluzione che è passata con una votazione di 51 a 48. I quattro sono stati duramente attaccati da Trump, che in un post su Truth Social li ha accusati di “giocare con le vite del popolo americano” e di essere “finiti nelle mani dei democratici della sinistra radicale e dei cartelli della droga”.