Aveva detto che voleva essere un dittatore per 24 ore. E ha mantenuto la parola.
Non appena è diventato ufficialmente il 47° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha firmato una raffica di ordini esecutivi, revocando 78 provvedimenti emanati negli ultimi quattro anni dal suo predecessore. Dal pugno di ferro sull’immigrazione alla ridefinizione dello ius soli, fino al ritiro dall’accordo di Parigi sul clima e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Trump ha dato il via a un furioso crescendo per riaffermare il potere riconquistato.
Ha concesso la grazia a gran parte dei suoi sostenitori finiti in prigione per le violenze contro la polizia durante l’insurrezione del 6 gennaio 2021. Tra i 1.500 scarcerati figura anche il leader dei Proud Boys, condannato a 22 anni per sedizione. Al contrario, Trump ha annunciato provvedimenti contro “ex funzionari governativi” accusati di interferenze elettorali.
Tra le prime azioni spicca il licenziamento della comandante della Guardia Costiera, l’ammiraglio Linda Lee Fagan, prima donna a capo di un ramo delle forze armate, accusata di anteporre la diversità alla sicurezza dei confini. Trump ha più volte promesso di epurare i funzionari “woke” favorevoli alla diversità, nominando Pete Hegseth come capo del Pentagono.
Un decreto presidenziale istituisce il Dipartimento per l’Efficienza Governativa (Doge), affidato a Elon Musk. Il nuovo organismo avrà il compito di ridurre la spesa pubblica e ottimizzare le attività del governo federale, con team specializzati in ogni agenzia.
Tra i provvedimenti cancellati figurano dieci ordini in materia di crisi climatica e tutela ambientale, otto legati alla pandemia, sette per la promozione dell’equità razziale e cinque sull’immigrazione. Via anche le misure contro la discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere, insieme a tre decreti per ridurre i costi sanitari.
Trump ha concesso a TikTok 75 giorni per trovare un nuovo proprietario, evitando così il divieto della piattaforma. Allo stesso tempo, ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di non applicare il Foreign Adversary Controlled Applications Act, approvato con ampio sostegno bipartisan dall’amministrazione Biden.
Sul fronte fiscale, Trump ha emesso un memorandum per ritirare gli Stati Uniti dall’accordo OCSE sull’aliquota minima globale per le imprese. Ha inoltre avviato indagini sulla “strumentalizzazione” delle forze dell’ordine da parte della precedente amministrazione, firmando decreti per vietare ogni censura governativa sulla libertà di espressione.
Non mancano iniziative simboliche: Trump ha ordinato di ribattezzare il monte Denali in Alaska come monte McKinley e il Golfo del Messico come “Golfo d’America”.
Sul fronte estero, Trump ha revocato le sanzioni contro i coloni israeliani in Cisgiordania e ripristinato quelle contro alti funzionari della Corte Penale Internazionale. Ha sospeso temporaneamente tutti i programmi di assistenza estera, in attesa di una revisione.
La reinterpretazione dello ius soli, che nega la cittadinanza ai figli di immigrati irregolari nati negli Stati Uniti, ha già innescato una causa collettiva presso una corte federale del Massachusetts. Gli avvocati dell’ACLU sostengono che il decreto violi il 14° emendamento della Costituzione. Il caso potrebbe essere il primo grande scontro legale del secondo mandato di Trump, con la possibilità di arrivare alla Corte Suprema.
Trump, infine, ha licenziato via social quattro alti funzionari nominati dal suo predecessore, annunciando che “oltre mille altri” rischiano il licenziamento. Sul suo account Truth, ha ripreso il celebre stile di “The Apprentice”, scrivendo in maiuscolo: “Siete licenziati!”