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October 24, 2024
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L’ombra di “elettori fantasma” e tanta disinformazione sulle elezioni USA

A undici giorni dal voto piovono false accuse di frode. Strumentalizzati piccoli errori. Il cacciatore di "voti illegali" sbeffeggiato dalle suore in Pennsylvania

Massimo JausbyMassimo Jaus
Record di voti anticipati in Georgia, 250.000 persone

ANSA/EPA/ERIK S. LESSER

Time: 4 mins read

Le macchine elettorali invertono i voti. Ci sono più elettori registrati rispetto alle persone che ne hanno diritto. Sono state fatte votare persone decedute. È stato negato il voto a tante persone che, invece, ne hanno diritto. Tante accuse al sistema elettorale a undici giorni dalle elezioni generali, mentre già 25 milioni di americani hanno votato anticipatamente.

Una valanga di teorie cospirative e disinformazione sul voto sta costringendo i funzionari elettorali statali e locali a smentire le voci incontrollate diffuse online. “La verità è noiosa, i fatti sono noiosi e l’indignazione è sproporzionata e strumentalizzata”, afferma la vicegovernatrice dello Utah, Deidre Henderson, una repubblicana che supervisiona le elezioni nel suo stato. “È come giocare ad acchiapparella con la verità. Ma quello che cerchiamo di fare è semplicemente diffondere quante più informazioni possibili.”

Tra pochi giorni ci saranno le prime presidenziali da quando l’ex presidente Donald Trump ha iniziato a diffondere le sue bugie sulle frodi elettorali, dopo che nel 2020 è stato sconfitto da Biden. Le sue false affermazioni, che continua a ripetere, hanno minato la fiducia del pubblico nelle elezioni, soprattutto tra l’ampia fascia di elettori repubblicani.

Le indagini non hanno rilevato alcuna frode o manipolazione diffusa delle macchine per il voto quattro anni fa, e ciascuno degli stati chiave in cui Trump ha contestato la sua sconfitta ha confermato la vittoria di Joe Biden. Fox News, che delle “elezioni truccate” ne aveva fatto uno dei cavalli di battaglia da dare in pasto alla propria audience, è stata citata in giudizio per diffamazione dalle società che costruiscono le macchine elettorali Dominion Voting System e Smartmatic, patteggiando risarcimenti danni per centinaia di milioni di dollari. Ottocento milioni solo alla Dominion, mentre quello patteggiato con la Smartmatic non è stato rivelato, ma secondo indiscrezioni oltrepasserebbe mezzo miliardo di dollari.

Tucker Carlson, il giornalista di punta della stazione televisiva, che delle false affermazioni sulle elezioni truccate ne aveva fatto parte centrale delle sue trasmissioni, è stato licenziato. Le email depositate in tribunale negli atti di citazione hanno evidenziato come tutti, da Rupert Murdoch, il proprietario di Fox News, a Suzanne Scott, la CEO della società, oltre agli stessi giornalisti, fossero a conoscenza che le accuse di Trump erano solo bugie dette per continuare a far presa con il suo elettorato.

Nonostante ciò, giorni fa la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene ha affermato che una macchina per il voto nel suo stato della Georgia aveva cambiato la scheda di un elettore nel suo distretto durante il voto anticipato. Lo ha detto prendendo parte al programma “InfoWars” di Alex Jones, il discusso giornalista radiofonico condannato a pagare un miliardo e mezzo di dollari per le sue false affermazioni sul massacro di Sandy Hook.

In risposta alle accuse, i funzionari elettorali della Georgia hanno rilasciato una dichiarazione, osservando che il caso riguardava un elettore su 6.000 schede espresse dall’inizio del voto anticipato. La scheda è stata invalidata dopo che l’elettore, per sbaglio, aveva votato per un candidato che non voleva votare, e l’elettore ha poi nuovamente votato e la sua scheda è stata conteggiata. I funzionari hanno affermato che non c’era alcun problema con la macchina per il voto.

La folla di sostenitori MAGA fuori dalla Trump Tower, 31 maggio 2024 – Foto di Dania Ceragioli

Il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, (che nel 2020 aveva registrato la telefonata di Donald Trump in cui l’ex presidente gli chiedeva di trovargli 7.800 voti) è dovuto intervenire nella vicenda dopo che la Commissione elettorale dello Stato, in seguito alle accuse fatte da Trump sui brogli elettorali, aveva ordinato una revisione sulle schede elettorali delle elezioni del 2020. Raffensperger, nel corso di una conferenza stampa ad Atlanta, ha detto che la revisione elettorale fatta dopo le elezioni del 2020 aveva trovato solo 20 voti sugli 8.200.000 espressi, identificati come “voti sospetti”. I voti sono stati fatti in 7 contee della Georgia e riguardano persone decedute o chiamate a far parte della giuria popolare, che hanno affermato di non poter fare i giurati perché non erano cittadini americani. Delle venti persone, solo 7 avevano votato in precedenza. “Forse hanno detto una bugia – ha affermato Raffensperger – ma non è chiaro se l’abbiano detta al magistrato per evitare di far parte della giuria popolare o se l’abbiano detta quando si sono registrati per votare. Però potrebbe anche essere che siano diventati cittadini americani e quindi con diritto al voto, dopo essere stati chiamati a far parte della giuria. Di sicuro – ha continuato Raffensperger – non c’è nessuna prova di un numero sostanzioso di non cittadini che abbia votato illegalmente.”

Affermazioni che smantellano le accuse dell’ex presidente Donald Trump e di altri che hanno sostenuto che c’è un voto significativo da parte dei non cittadini. Trump continua ad affermare nei suoi comizi che “Le nostre elezioni sono pessime”, affermando che gli immigrati illegali sono parte del problema perché votano quando non ne hanno diritto. Con lui, Elon Musk, il miliardario proprietario della piattaforma di social media X, il quale ha promosso varie teorie cospirative sulle macchine per il voto e le frodi elettorali, postando le sue accuse sia online che durante un comizio con Trump in Pennsylvania, invitando i MAGA a segnalare su X le frodi elettorali.

Le false accuse sulle elezioni hanno anche altre conseguenze: molti scrutatori sono stati minacciati, e l’assalto al Campidoglio è stata la diretta conseguenza di queste bugie. Eric Olsen, che supervisiona le elezioni nella contea di Prince William, in Virginia, ha detto che combattere la disinformazione è diventata una parte importante e impegnativa del lavoro. Nella contea di Shelby, nel Tennessee, i funzionari elettorali hanno affermato che la causa delle segnalazioni di alcuni voti modificati è… l’errore umano. Gli elettori utilizzano le dita anziché una penna metallica per contrassegnare le caselle sulle macchine per il voto, e i quadratini sui quali deve essere apportata la X sono piccoli. Usando le dita, si premono più caselle.

Il Washington Post si fa beffe delle accuse di Trump e dei MAGA e mette in evidenza le ridicole indagini di Cliff Maloney, uno dei cacciatori di “elettori illegali” assunto dal partito repubblicano, che, a capo di un’organizzazione di 120 investigatori, cerca di scovare chi vota senza averne diritto. Maloney ha postato su X un indirizzo della città di Erie dove, secondo le sue indagini, 53 persone si erano registrate per votare, aggiungendo nel suo post, ma “NESSUNO vive lì”. L’indirizzo è quello di un convento di suore benedettine. La madre superiora, suor Stephanie Schmidt, in una dichiarazione resa alla stampa, ha definito il post di Maloney, che è stato visualizzato più di 2 milioni di volte, “palesemente falso”, aggiungendo che “una semplice ricerca sul web lo avrebbe messo in guardia sulla nostra presenza attiva nella comunità di Erie”. Il monastero, che non è affiliato a nessun partito politico, aveva ricevuto lamentele da tutto il paese sul post di Maloney e aveva sentito “la necessità di rispondere immediatamente”. Il cacciatore di “elettori illegali” non si è dato per vinto e insiste nel volere sapere se le suore sono tutte cittadine americane.

 

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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