A due settimane dalle elezioni, e dopo che già 18 milioni di americani hanno espresso il loro voto, gli elettori si stanno rendendo conto che le facilitazioni elettorali varate durante la pandemia rendono più semplici le operazioni di voto.
Molti stati dell’Unione, dopo le elezioni del 2020, hanno varato leggi per semplificare e favorire il voto anticipato che, secondo gli amministratori locali, non solo facilita il processo elettorale, ma è anche molto meno costoso. Altri stati, invece, tutti con amministrazioni locali repubblicane, hanno cercato di limitarlo, imponendo restrizioni per registrarsi, accorciando i tempi per chiedere il voto per posta o per votare anticipatamente e chiudendo molti seggi elettorali nelle zone ad alta percentuale di elettori democratici.
L’ex presidente Donald Trump, attuale candidato repubblicano alla presidenza, continua a sostenere, senza alcuna prova, che le elezioni in cui è stato sconfitto siano state perse a causa di brogli elettorali. Accuse che hanno minato la fiducia degli elettori e spinto i legislatori statali repubblicani a chiedere misure restrittive che, a loro dire, sono necessarie per proteggere il voto da illeciti elettorali.
Alla fine, dopo interminabili battaglie legali nei tribunali, quasi tutte le misure restrittive sono state bocciate dai magistrati o emendate dai parlamenti statali. Gran parte dei cambiamenti richiesti mirava a dare la parola definitiva sulla certificazione elettorale al parlamento statale e non al Segretario di Stato.
Nove stati, tra cui Kansas, Arkansas, Tennessee, Mississippi, Georgia, North Carolina, Ohio, Indiana e Wisconsin, hanno imposto l’obbligo di presentare un documento di riconoscimento con fotografia per votare. Altri stati, come North Dakota, Wyoming e Arizona, richiedono un documento anche senza fotografia, mentre dieci stati lasciano la richiesta di un documento a discrezione del presidente del seggio. Negli altri stati, si vota semplicemente fornendo il proprio indirizzo.
Alabama
Nello stato del Sud, Alabama, saldamente in mano ai repubblicani, il giudice federale Anna Manasco ha emesso un’ingiunzione preliminare contro un programma di cancellazione dalle liste elettorali promosso dal segretario di Stato repubblicano Wes Allen. Allen sosteneva, senza alcuna prova, che fosse necessario per rimuovere i “non cittadini” dalle liste elettorali. Tuttavia, le indagini hanno dimostrato che le affermazioni di Allen erano infondate: delle 3.251 persone cancellate, 2.000 erano cittadini americani, 900 erano legalmente registrati e più di 200 avevano cambiato stato di residenza o erano decedute.
Nebraska
In una sentenza in Nebraska, la corte suprema dello stato ha confermato una legge che consente ai criminali che hanno completato le loro condanne di votare. Così facendo, la corte ha respinto l’argomentazione del segretario di Stato repubblicano del Nebraska, Robert Evenen, secondo cui la legge, approvata ad aprile, violava la costituzione dello stato. La corte gli ha ordinato di implementare immediatamente la legge.
Georgia
Un giudice in Georgia ha stabilito che sette nuove regole elettorali, approvate dalla State Election Board dominata dai repubblicani, erano “illegali e incostituzionali” e le ha invalidate. Una delle regole richiedeva agli scrutatori di contare le schede a mano il giorno delle elezioni. Altre regole riguardavano il modo in cui i funzionari locali certificano i risultati delle elezioni, sollevando preoccupazioni sul fatto che il parlamento statale avesse concesso ai funzionari il potere di rifiutare la certificazione dei conteggi dei voti della loro contea in caso sospettassero frodi elettorali, anche se non dimostrate. Il giudice ha stabilito che i funzionari sono tenuti a certificare i risultati.
In Georgia, l’enorme aumento delle richieste di voto per posta o anticipato è stato una risposta alle norme restrittive imposte dal parlamento statale, che ha anche deciso la chiusura di numerosi seggi elettorali e proibito agli elettori di portare sedie pieghevoli e bottiglie d’acqua mentre erano in attesa per votare.
Arizona
Quest’anno, l’Arizona avrà almeno quattro nuove leggi restrittive in vigore, che non esistevano nel 2020. Due di queste rendono più difficile correggere i difetti di firma delle schede per corrispondenza, il che potrebbe avere ripercussioni su molti elettori in uno stato in cui oltre il 75% delle persone vota per posta. Le altre due leggi riguardano il voto dei non cittadini, nonostante il fatto che il voto di chi non ne ha diritto sia già perseguito dalle leggi federali ed estremamente raro.
Se gli stati a maggioranza repubblicana hanno imposto misure restrittive, quelli a maggioranza democratica hanno varato misure per facilitare o semplificare l’accesso al voto.
Michigan
Il Michigan è uno stato in controtendenza: nel 2023 ha approvato 12 leggi espansive sul voto. Alcune delle nuove leggi implementano o si basano su misure introdotte nel 2022, mentre altre apportano modifiche completamente nuove. Queste 12 leggi rappresentano la legislazione più espansiva promulgata da uno stato in un singolo anno nell’ultimo decennio. Quasi tutte favoriscono il voto anticipato di persona o per posta, la preregistrazione per i teenager e la protezione degli scrutatori.
Nevada
La legislatura statale ha ampliato l’accesso al voto negli ultimi quattro anni. Dal 2020, il Nevada ha promulgato sei disposizioni espansive. La più importante è l’implementazione del voto universale per posta, una misura introdotta durante la pandemia e resa permanente dalla legislatura. In questo stato, il 70% degli elettori ha votato nel 2020 per posta.