“La difesa della democrazia è più importante di qualsiasi titolo”, ha detto il presidente Joe Biden in un discorso alla nazione fatto dall’Ufficio Ovale per spiegare i motivi che lo hanno indotto ad abbandonare la corsa presidenziale.
Non lo ha fatto per ragioni di salute, come molti media legati ai repubblicani sostenevano, ma solo per la consapevolezza che, dopo il suo disastroso dibattito con Trump, la percezione che la sua età potesse essere un problema demotivante per gli elettori che non sarebbero andati a votare, che bocciando lui avrebbero bocciato anche tutti gli altri candidati democratici.
“Ho deciso che la soluzione migliore era di passare il testimone a una nuova generazione”, ha affermato. “Questo è il modo migliore per unire la nostra nazione”. E quindi ha rinnovato il suo endorsement a Kamala Harris da lui definita “esperta, dura e capace”.
Un discorso cupo e riflessivo, fatto, forse a causa del Covid, con voce sommessa, in cui il presidente ha esaltato la democrazia e ha condannato le aspirazioni dittatoriali del candidato repubblicano. Biden non ha mai menzionato Donald Trump per nome, anche se nel contesto del discorso il riferimento era chiaramente verso di lui. “La cosa bella dell’America è che re e dittatori non governano”, ha detto verso la fine del suo discorso. “Governa la gente. La gente lo fa. La storia è nelle vostre mani. Il potere è nelle vostre mani. L’idea dell’America è nelle vostre mani”.
A meno di sei mesi dalla fine della sua presidenza, Biden ha utilizzato questo discorso fatto in prime-time per difendere il suo lavoro svolto, definire la sua eredità e descrivere la sua visione per il resto del suo mandato cercando di mostrare agli americani che, anche se per pochi mesi ancora in carica, avrà ancora un impatto sulle decisioni del Paese.
“Nei prossimi sei mesi mi concentrerò sul mio lavoro – ha ripreso Biden. – Ciò significa che continuerò a ridurre i costi per le famiglie che lavorano duramente e a far crescere la nostra economia. Continuerò a difendere le nostre libertà personali e i nostri diritti civili, dal diritto di voto a quello di scelta. I prossimi sei mesi li dedicherò a fare il mio lavoro di presidente. Continuerò a spingere per porre fine alla guerra a Gaza, riportare a casa tutti gli ostaggi, portare la pace e la sicurezza in Medio Oriente”. E poi: “Continueremo a riunire una coalizione di nazioni orgogliose per impedire a Putin di conquistare l’Ucraina” e “manterremo la NATO più forte, più potente e più unita che mai in tutta la nostra storia”.
Anche la First Lady Jill ha dato il suo appoggio politico a Kamala Harris. “Grazie per la fiducia che avete riposto in Joe: ora è il momento di riporla in Kamala” ha scritto la moglie del presidente su X.
Immediata la replica di Trump. In un post su Truth Social, l’ex presidente scrive: “Il discorso del corrotto Joe Biden nello Studio Ovale era a malapena comprensibile, e così brutto!”. E ancora, scritto a caratteri tutti maiuscoli: “Il corrotto Joe Biden e la bugiarda Kamala Harris sono un grande imbarazzo per l’America, non c’è mai stato un momento come questo”.