Kamala Harris non perde tempo. La vicepresidente, con la nomina dei delegati democratici già in tasca, ha cominciato da Milwaukee, in Wisconsin, il suo tour elettorale dopo che i leader dem al Congresso, Chuck Schumer e Hakeem Jeffries, hanno annunciato il loro sostegno alla sua candidatura.
Per il Partito Democratico la decisione di Biden di ritirarsi dalla campagna elettorale è stata una improvvisa sveglia che, dopo il disastroso dibattito tra il presidente e Donald Trump, era rimasto paralizzato, scioccato dalla performance del primo e si era quasi rassegnato alla sconfitta alle elezioni di novembre. Il ritiro di Biden, per quanto forzata dalla contestazione interna, ha rilanciato le speranze dei democratici di poter mantenere la Casa Bianca. E Kamala Harris si è gettata immediatamente nel suo nuovo ruolo di candidata del partito.
Senate Majority Leader Chuck Schumer and soon to be Speaker of the House Hakeem Jeffries both enthusiastically endorsing Kamala Harris for president and predicting Democrats keep the Senate and take back the House. #LetsWinThis #Kamala2024 pic.twitter.com/aNOXt4XlE0
— Brad Bo 🇺🇸 (@BradBeauregardJ) July 23, 2024
Con accanto il governatore Tony Evers, la senatrice democratica Tammy Baldwin, la vicegovernatrice Sara Rodriguez, il sindaco di Milwaukee Cavalier Johnson, il presidente del Partito Democratico dello Stato Ben Wikler, Harris ha definito la sua come “la campagna del popolo” contrapposta a quella dei petrolieri e miliardari che sostengono Trump. “Non torneremo indietro”, ha detto attaccando il candidato GOP, citando il “Project 2025”, l’agenda di destra che prevede l’instaurazione di un sistema autoritario. “È incredibile quello che c’è scritto. Noi non torneremo indietro come vuole Trump”, ha ripetuto, scatenando gli applausi e i cori della platea. Poi ha rilanciato la battaglia per garantire il diritto di voto, la messa al bando delle armi d’assalto e l’irrigidimento dei controlli sulla vendita di quelle da fuoco. Ha parlato della riforma della giustizia e della polizia. “E crediamo nel diritto riproduttivo delle donne, perché non devono essere i repubblicani a dire cosa dobbiamo fare con il nostro corpo. Come presidente degli Stati Uniti – ha promesso – firmerò la legge che reintrodurrà il diritto all’interruzione di gravidanza”.
Secondo il New York Times, l’entusiasmo che Harris è riuscita a generare tra gli elettori in questo suo primo comizio a Milwaukee “ricorda l’ascesa elettorale di Barack Obama”, scrive Katie Rogers. “Sono una che ha coperto eventi delle campagne condotte da Barack Obama, Donald Trump, Joe Biden e ora Kamala Harris, e l’entusiasmo mostrato dai partecipanti è molto simile a quello che vidi nei comizi nel Midwest nel 2008. Siamo molto più avanti nella campagna, ovviamente, ma questa energia è rimasta sopita nella campagna che Joe Biden stava portando avanti”.

Oltre alla raffica di appoggi da parte dei politici, la vicepresidente ha riaperto il portafoglio dei grandi donatori che hanno ripreso a finanziare la campagna elettorale e nelle casse del partito sono entrati da domenica più di 100 milioni di dollari. Oltre ai soldi il mondo dello spettacolo, che con George Clooney aveva voltato le spalle a Biden, si è schierato con lei anche la cantante Beyoncé che le ha prestato le note di Freedom. Il video è diventato virale. La canzone, scritta dopo l’omicidio di George Floyd nel 2020, è nuovamente riesplosa in questi giorni dopo il nuovo episodio di violenza in Illinois che ha visto Sonya Massey, una donna nera di 36 anni, uccisa da un vicesceriffo bianco. Il testo chiede di porre fine alla brutalità della polizia e alla discriminazione razziale e reclama una riforma della giustizia penale. Note che fanno eco alla proposta di legge spinta da anni da Harris che, prima come senatrice, poi quando è stata eletta vicepresidente con Biden. In qualità di presidente del Senato aveva sollecitato e cosponsorizzato la riforma federale sulla polizia che, per pochi voti venne bloccata, e che nel comizio di oggi si è impegnata a ripresentare se sarà eletta alla Casa Bianca.
Anche se ancora ufficialmente non è la candidata del partito si è già assicurata l’impegno del voto di oltre 2.500 delegati, ben oltre il quorum di 1.976 per ottenere la candidatura. Importante sottolineare anche che finora non è uscito fuori nessuno sfidante.
Il comitato nazionale democratico annuncerà domani l’iter per la nomination, ma ha già fatto sapere che intende procedere a una ‘roll call’ virtuale dei delegati dalla prossima settimana. L’obiettivo è concludere il processo entro il 7 agosto, in modo da poter rispettare la scadenza dell’Ohio per far comparire i nomi del ticket democratico nelle schede del 5 novembre. Un fatto questo che forza la mano al team Harris per annunciare chi sarà il suo compagno nella corsa alle presidenziali 2024. Per ora i nomi che circolano con maggiore insistenza sono quello del governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, quello della North Carolina Roy Cooper e del senatore ex astronauta dell’Arizona Mark Kelly.
Nel primo sondaggio condotto da Morning Consult dopo il ritiro di Biden nella corsa della Casa Bianca, il vantaggio di Trump su Harris è di due punti. Il Wisconsin è uno degli Stati “incerti” che il presidente nel 2020 aveva conquistato con circa 20 mila voti più del candidato GOP.
Il presidente Biden ha lasciato la casa al mare a Rehoboth, dove ha trascorso il suo isolamento per il coronavirus ed è tornato alla Casa Bianca. Stasera alle 20 (ora newyorkese) parlerà alla nazione e racconterà cosa lo abbia convinto a lasciare la competizione elettorale. Giovedì 25 luglio, il presidente incontrerà a Washington il premier israeliano Benjamin Netanyahu che al Campidoglio parteciperà prima alla commemorazione del senatore Joe Lieberman per poi tenere un discorso al Congresso in seduta congiunta. Trump aveva postato sul suo sito web che il leader israeliano avrebbe incontrato prima lui a Mar-A-Lago e successivamente Biden alla Casa Bianca, ma in serata ha rettificato. L’incontro tra lui e Netanyahu avverrà venerdì.