Sempre più solo, confinato per il Covid nella sua casa al mare a Rehoboth Beach in Delaware, Joe Biden continua a dire che non si dimette, che non lascia la corsa presidenziale. I suoi più stretti collaboratori, Jen O’Malley Dillon e Dan Kanninen, sono comparsi in differenti reti televisive affermando che il presidente è più determinato che mai a rimanere il candidato anti Trump.
Ma alle loro affermazioni pochi prestano attenzione. I sondaggi sono implacabili e i donatori alla sua campagna elettorale hanno chiuso il portafoglio e minacciato di congelare i fondi a tutti i candidati democratici di Camera e Senato se Biden non getta la spugna.
Nel programma “Morning Joe” di MSNBC, la responsabile della campagna di Biden, Jen O’Malley Dillon, ha riconosciuto qualche “slittamento” nei sondaggi, ma ha detto che si è trattato di “un piccolo movimento” e ha insistito sul fatto che Biden è “assolutamente” ancora in corsa.
Secondo NBC News il presidente si sente “Ferito e tradito” dai suoi compagni di partito. Biden, secondo quanto afferma il canale televisivo, è arrabbiato per come il partito stia cercato di cacciarlo. Sono otto anni che il presidente cova la rabbia delle primarie del 2016, quando l’establishment democratico lo bocciò e si schierò con Hillary Clinton. “Possiamo tutti ricordare per un minuto – ha detto alla NBC News Dan Kanninen – che queste stesse persone che stanno cercando di allontanare ora Joe Biden sono le stesse che hanno consegnato il Paese a Donald Trump?”.
“Nel 2015 Obama, Pelosi, Schumer hanno preferito tirare la volata per Hillary mettendo da parte Biden; si sbagliavano allora e si sbagliano ora”, ha concluso Kanninen riferendosi ai sondaggi che davano Hillary Clinton in vantaggio di ben 9 punti su Trump.
Ma la ostentata sicurezza dei difensori di Biden si scontra con la contestazione interna del partito. Solo oggi altri 5 parlamentari, Sean Casten, Jared Huffman, Marc Veasey, Mark Pocan e Jesus Garcia, hanno chiesto pubblicamente al presidente di ritirarsi. I timori – ha espresso ieri l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi – è che gli elettori, con Biden come candidato, siano demotivati e non vadano a votare creando un effetto domino su tutti i candidati democratici e non solo si perderebbe la Casa Bianca, ma anche la maggioranza al Senato e ci sarebbe un rafforzamento dei repubblicani alla Camera.

In tutta questa incertezza i consiglieri di Kamala Harris stanno contattando la leadership democratica e i grandi finanziatori del partito. Politico scrive che l’entourage di Kamala Harris sta preparando una campagna ombra per capire quali consensi e quali fondi potrà usare se il presidente decidesse di abbandonare la corsa elettorale. Contatti in punta di piedi per non alienare il sostegno di Biden che, alla fine dei conti, se dovesse ritirarsi dovrà assegnare i suoi delegati eletti alla Convention Democratica a qualche candidato.
“Siamo vicini alla fine”, ha riferito una fonte dell’entourage politico di Biden alla Nbc News. Altre fonti, vicine a Biden, hanno confidato al New York Times che il presidente “sta prendendo in seria considerazione di dover lasciare la corsa”. Secondo il Washington Post, Nancy Pelosi avrebbe detto ai democratici della Camera che Biden “potrebbe convincersi presto a lasciare”. La maggioranza dei democratici pensa che Kamala Harris sarebbe un buon candidato per sfidare Trump, scrive il Washington Post.
Un nuovo sondaggio del Centro AP-NORC per la ricerca sugli affari pubblici ha rilevato che circa 6 democratici su 10 credono che Kamala Harris farebbe un buon lavoro come candidata presidenziale. Circa 2 democratici su 10 non credono che lo farebbe, e altri 2 su 10 affermano di non sapere abbastanza per esprimere la loro opinione.
Se Biden dovesse abbandonare la corsa elettorale senza dare lo scettro a Kamala Harris la Convention di Chicago vedrebbe delle miniprimarie. Secondo la rivista Forbes nessuno degli altri candidati avrebbe le stesse possibilità della vicepresidente di ottenere la nomina del partito. Un fatto questo che sta portando gli alleati di Kamala Harris ad assicurarsi che la vicepresidente sia la prescelta se Biden dovesse ritirarsi. La campagna ombra, riporta Politico, è complicata dal poco tempo a disposizione. E poi la vicepresidente non si può esporre contro Biden se vuole che il presidente dica ai suoi delegati alla convention di appoggiare la sua candidatura. Finora Kamala Harris è stata una delle voci più insistenti a difendere il presidente.
Il Wall Street Journal scrive che “per Biden è ormai una questione di quando, e non se, si ritirerà dalla corsa presidenziale”. Per il giornale finanziario il presidente potrebbe dare l’annuncio del suo ritiro nelle prossime 48 ore.