Poco prima delle 22, ieri sera, Lara Trump è salita sul palco del Fiserv Forum a Milwaukee come ultima speaker della seconda giornata della Convention Repubblicana.
Sorriso smagliante, abbronzatura on point, completo nero con pantaloni bianchi e spilla a forma di M in bella vista. Co-presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, moglie di Eric Trump, il terzo figlio dell’ex presidente, e madre di due eredi dei titoli di famiglia. Durante il suo discorso, Lara Trump ha umanizzato il tycoon raccontando quello che succede ai rally – “Americani felici che si incontrano per celebrare l’amore per il Paese migliore della Terra, senza distinzione nella professione, credo, pelle, fedeltà politica” – e nella vita privata di Trump – “un uomo, un padre, un nonno”.
Con un discorso di questo tipo, Lara Trump è stata ufficialmente battezzata come la donna del partito – non quello repubblicano, ma quello MAGA, che tendono a essere sempre di più la stessa cosa. Sarebbe, infatti, spettato a Melania Trump, moglie dell’ex presidente e possibile prossima First Lady, intervenire sull’umanità del tycoon, come fece alla Convention Repubblicana del 2016 e nel Giardino delle Rose alla Casa Bianca durante la pandemia. Tuttavia, Melania è assente da mesi: non ha mai partecipato alla campagna elettorale del marito né ha presenziato finora a Milwaukee, nonostante sia attesa. L’unico motivo per cui ha rotto il suo silenzio è stato l’attentato a Trump, richiamando all’unione con un comunicato su X/Twitter.
Se, durante la prima campagna elettorale, ad accompagnare Trump sono stati Melania, la secondogenita Ivanka e suo marito Jared Kushner, in questa terza corsa per la Casa Bianca si sta verificando un lieve cambiamento: agli eventi principali il tycoon è affiancato dal primogenito Donald Jr. e sua moglie Kimberly Guilfoyle, Eric e Lara, la quarta figlia Tiffany e suo marito Michael Boulos. Il partito repubblicano rimane pur sempre una questione di famiglia per l’ex presidente, che permette che i ruoli all’interno del GOP si leghino indissolubilmente ai MAGA consanguinei.
“Donald Trump ha sempre fatto molto affidamento sulla sua famiglia e continuerà a farlo”, ha dichiarato al Financial Times Mick Mulvaney, che è stato capo dello staff della Casa Bianca di Trump dal 2019 al 2020. La stessa Lara Trump ha detto in un’intervista al Washington Post: “A volte, le uniche persone di cui ci si può fidare sono i familiari e, per Donald, questo è stato il caso”.
Talmente fidata che la prima cosa che Lara ha fatto da co-presidente del Comitato Nazionale Repubblicano è stata licenziare decine di persone, essendo anche l’unica vera responsabilità di questo ruolo. Il taglio al personale è stato definito come uno “sforzo” per costruire un operato più snello ed efficiente, ma, di fatto, le ha permesso di fondere la struttura del Comitato con i dipendenti della campagna elettorale di Trump, da sempre in conflitto con Ronna McDaniel, predecessora di Lara, per non aver investito abbastanza nella raccolta di voti. “Il Comitato aveva perso la fiducia della maggior parte dei cittadini degli Stati Uniti negli ultimi due anni – ha detto l’adviser Chris LaCivita al Washington Post. – Parte del ruolo di Lara era entrare e ristabilire questa fiducia. Oltre al fatto che è una Trump, il che le conferisce una credibilità immediata alla base”.