L’unico della giornata che ha parlato per più di 5 minuti in totale. L’unico per cui l’auditorium del Fiserv Forum era gremito. E l’unico per cui l’ex presidente Donald Trump potrebbe aver deciso di uscire dalla sua convalescenza e presenziare fra la folla a Milwaukee. Sean O’Brien, presidente della International Brotherhood of Teamsters, il sindacato degli autotrasportatori di Stati Uniti e Canada, con oltre 17 minuti di intervento, ha concluso il primo giorno della Convention Repubblicana (RNC).
“È un onore essere il primo membro di Teamsters, in 121 anni di storia del sindacato, a parlare alla Convention Repubblicana”, ha detto O’Brien quando è salito sul palco. È un momento storico, un cambio di rotta decisamente significativo.
I sindacati (chiamati “Union”) sono sempre stati democratici, soprattutto quelli di questa portata (la Teamsters conta oltre 1,3 milioni di iscritti). Il GOP, invece, si è sempre opposto ai gruppi di categoria. Alla notizia dell’intervento alla Convention Repubblicana, il presidente O’Brien è stato criticato non solo per la posizione politica storica, ma anche perché quasi tutti i maggiori gruppi di categoria hanno già finanziato la campagna di Biden e lui stesso ha chiesto di partecipare anche alla Convention Democratica di metà agosto a Chicago.
È possibile, quindi, che decida di non appoggiare nessuno dei due candidati. “Voglio essere chiaro alla fine della giornata: a noi non interessa se avete una D, una R o una I accanto al vostro nome – riferendosi ai candidati delle presidenziali. – Non siamo legati a nessun partito. Vogliamo sapere una cosa: cosa state facendo per aiutare i lavoratori americani che possiedono questa nazione?”.
Il suo vicepresidente, John Palmer, lo ha definito “il più antisindacale che abbia mai visto” e anche i conservatori hanno commentato che un solo intervento non basta per “cambiare i fatti”.
In realtà, la scelta di O’Brien riflette i recenti sviluppi interni al sindacato. Sempre più elettori della classe operaia si identificano nel Partito Repubblicano, in particolare in Trump, sostenendo che il populista riesca a rispondere meglio alle loro necessità. Ma è fondamentale sottolineare che, durante il suo discorso al Fiserv Forum, il leader dei Teamsters non ha sostenuto l’ex presidente con un endorsement – pur avendogli fatto dei complimenti –, ma anzi ha richiamato a un’azione bipartisan, una riforma del lavoro che preveda la partecipazione di entrambi i partiti.
“Il diritto del lavoro deve essere riformato – ha dichiarato O’Brien. – Gli americani votano per un sindacato, ma non riescono mai a ottenere un contratto sindacale. Le aziende – facendo riferimento ad Amazon, Uber, Lyft, Walmart e addirittura alla Camera di Commercio USA – licenziano chi cerca di unirsi a noi e si nascondono dietro a leggi senza denti che dovrebbero proteggere i lavoratori, ma che vengono manipolate per favorire le corporazioni. Questo è terrorismo economico al massimo, un individuo non può resistere a un tale attacco”.
La partecipazione di O’Brien alla Convention Repubblicana e la possibilità che intervenga anche a quella Democratica sottolinea l’importanza del voto dei lavoratori per il prossimo novembre, soprattutto negli Stati in bilico, quali Wisconsin (primo fra tutti), Michigan e Pennsylvania.