Accuse, lacrime, clamorose marce indietro e, soprattutto, un nulla di fatto alla riunione dei parlamentari democratici che per quasi due ore questa mattina hanno discusso sulla candidatura di Biden alla Casa Bianca. Una riunione che non ha prodotto nessun risultato e ha solo accentuato la divisione interna. I parlamentari si sono incontrati a porte chiuse presso la sede del partito dopo che Biden ha rifiutato le richieste di una decina di deputati di porre fine alla sua campagna per le elezioni del 5 novembre a seguito di un disastroso dibattito il mese scorso con il rivale Donald Trump.
Un’altra deputata, Mikie Sherrill del New Jersey, ha chiesto al presidente di abbandonare la sua candidatura, mentre il congressman Jerry Nadler, che nei giorni scorsi aveva pubblicamente affermato che Biden avrebbe dovuto abbandonare la sua corsa per la Casa Bianca, ha cambiato idea e ha detto alla fine della riunione che non c’erano candidati più qualificati di Biden per sconfiggere Donald Trump. Con lui anche la deputata Alexandria Ocasio-Cortez che ha riaffermato il suo sostegno a Biden. “Ho parlato con il presidente durante il fine settimana. Ho parlato a lungo con lui”, ha detto la Ocasio-Cortez, specificando: “Ha chiarito allora – e lo ha chiarito da allora – che è in questa corsa”. “La questione è chiusa”, ha continuato la deputata, aggiungendo che “Joe Biden è il nostro candidato. Non lascerà questa gara. È in questa corsa e io lo sostengo”. Ma “Deve solo dimettersi. Non può vincere”, ha detto il congressman Mike Quigley, uno dei sei parlamentari che hanno esortato Biden a porre fine alla sua campagna.
“Unità non vuol dire unanimità” ha detto il congressman Pete Aguilar, Chairman del Caucus democratico. “Non siamo tutti d’accordo, ma tutti noi ci rendiamo conto che non c’è una concreta alternativa a Biden”.
Anche se la discussione non è riuscita a sanare la spaccatura all’interno del partito, molti parlamentari democratici hanno lasciato la riunione dicendo ai giornalisti che o sostengono Biden ora o che lo sosterranno dopo la nomina alla convention del partito in agosto.
I parlamentari democratici temono che le difficoltà mostrate da Biden nel disastroso dibattito con Trump possano danneggiare la rielezione dei parlamentari nei distretti dove in passato hanno vinto per poche centinaia di voti mettendo a rischio la possibilità di conquistare la maggioranza alla camera, che potrebbe essere l’unico baluardo dei democratici contro Trump qualora dovesse vincere le elezioni.
I repubblicani detengono una maggioranza di 220-213 alla Camera, mentre i democratici devono affrontare un percorso molto più difficile per proteggere la loro maggioranza al Senato 51-49, poiché stanno difendendo più seggi negli stati a tendenza repubblicana.
Anche alcuni parlamentari che sostengono che Biden deve rimanere il candidato del partito per le elezioni presidenziali hanno espresso preoccupazione per le sue possibilità dopo la sua incerta performance nel dibattito del 27 giugno, che ha sollevato nuove domande sulla sua capacità di organizzare una campagna di successo e di rimanere nell’Ufficio Ovale con un lavoro estenuante per altri 4 anni e mezzo. .
Biden ha anche parlato con i membri del Congressional Black Caucus, il cui sostegno potrebbe aiutare a sostenere la sua campagna data l’importanza degli elettori neri per la base del partito. Il presidente del caucus, il deputato Steve Horsford, ha dichiarato di sostenere ancora Biden come candidato.
Alcuni democratici hanno paragonato la riunione di oggi a una discussione familiare. Il deputato Lou Correa ha esortato i colleghi a continuare a esprimere le proprie opinioni, aggiungendo: “Questa è la vera democrazia”. Ma la maggior parte dei deputati si è detta frustrata per il fatto che alcuni loro colleghi erano più concentrati sulle carenze di Biden piuttosto che unificarsi contro Trump.
“È un plotone di esecuzione circolare. È la cosa più stupida che abbia mai visto”, ha detto il deputato Juan Vargas, che ha affermato di sostenere Biden.
Bocche cucite e un messaggio univoco dei democratici al Senato. “Pensiamo a battere Trump”. E’ quanto hanno dichiarato dopo la riunione. I media parlano di gruppo diviso anche tra i senatori tra chi sostiene Biden e chi ritiene necessario un cambio per presentare un candidato più giovane. La senatrice del Wisconsin Tammy Baldwin ha parlato di “conversazione costruttiva” ma ha evitato di fornire indicazioni. “Noi – ha aggiunto – siamo concentrati su battere Donald Trump”. La senatrice della California Laphonza Butler ha risposto con un “no” alle richieste dei giornalisti di commentare l’esito dell’incontro.
Trump, che ieri sera durante un’apparizione su Fox News ha detto che si aspetta che Biden rimanga in corsa, terrà una manifestazione in Florida prima della Convention nazionale repubblicana della prossima settimana.
Biden ha ripetuto che continuerà la sua corsa elettorale, sostenendo che Trump rappresenta una minaccia unica per la democrazia. Trump, che ha ripetuto molteplici falsità durante il dibattito, ha falsamente affermato che la sua sconfitta nel 2020 era il risultato di una frode e non si è impegnato ad accettare i risultati di quest’anno in caso di sconfitta.
Il senatore democratico Michael Bennet ha detto che vuole che i democratici si uniscano su una strategia elettorale entro la fine della settimana, indipendentemente dal fatto che Biden rimanga in lista o meno.
“Quello che spero di vedere è, nel corso di questa settimana, il nostro incontro su quel tipo di percorso convincente e di successo di cui il popolo americano ha bisogno”, ha detto ai giornalisti lunedì.
Un sondaggio Reuters/Ipsos della scorsa settimana ha rilevato che un elettore democratico registrato su tre ritiene che Biden dovrebbe abbandonare la corsa, con il 59% che afferma che è troppo anziano per rimanere alla Casa Bianca.
Tuttavia, il sondaggio ha anche rilevato che nessuno dei suoi possibili sostituti ha avuto risultati migliori contro Trump. Il sondaggio ha mostrato che Biden e Trump sono alla pari al 40% ciascuno.
