Sale la tensione alla Camera. Dopo mesi di paralisi politica lo Speaker Mike Johnson ha presentato ai suoi colleghi repubblicani un piano per votare leggi separate per i pacchetti di aiuti ad Israele, all’Ucraina e a Taiwan. Lo scrive il Washington Post.
Il piano da 60 miliardi di dollari per Kiev, richiesto dal presidente Biden, è bloccato da mesi al Congresso così come quello per Israele. “Questa settimana esamineremo progetti di legge separati”, compresi quelli che consentono di “finanziare il nostro alleato israeliano” e di “sostenere l’Ucraina nella sua guerra contro l’aggressione russa”, ha dichiarato Johnson.
Ma questa decisione non piace ai parlamentari più estremisti del suo partito che sono tornati alla carica e minacciano di destituirlo. Un secondo compagno del suo stesso partito, Thomas Massie, dopo che Johnson aveva presentato la sua proposta, gli ha detto che sosterrà la mozione di sfiducia preannunciata nei giorni scorsi dalla trumpiana Marjorie Greene, rischiando così di fargli perdere la risicata maggioranza. Non è chiaro però se e quando la Greene attuerà la sua minaccia. Parte dei repubblicani comunque potrebbe tentare di bloccare il voto preliminare che autorizza il dibattito in aula sui provvedimenti.
Nella proposta presentata da Johnson ai suoi colleghi ci sarebbero i 13 miliardi di dollari destinati ad Israele ma, a differenza del piano del Senato, non ci sarebbero i fondi per l’assistenza umanitaria a Gaza.
“Molti conservatori sono molto arrabbiati per quello che lo speaker ha proposto, venendo meno alle assicurazioni fatte quando è stato eletto alla guida della maggioranza”, ha detto Marjorie Taylor Greene e per questo gli vuole togliere la fiducia.
Una minaccia che lo Speaker sembra intenzionato a sfidare. “Ogni deputato alla fine potrà votare secondo la propria coscienza su tutte queste questioni ed ognuno potrà intervenire” ha detto Johnson uscendo dall’aula dove poco prima ssi erano svolti i lavori della conferenza dei deputati repubblicani. “Non posso essere il leader della Camera e preoccuparmi solo di quello che vogliono i miei compagni di partito. Bisogna governare e fare il nostro lavoro”, ha poi aggiunto affermando che non si dimetterà e che la mozione per rimuoverlo dalla carica è assurda.

La posizione di Johnson ha trovato consensi all’interno del gruppo repubblicano: “Credo che lo Speaker stia facendo la cosa giusta” ha detto Kevin Hern, il deputato che guida il gruppo più numeroso all’interno della Conferenza Repubblicana.
“Johnson cerca di far capire alla Conferenza che questo è un momento molto importante affinché l’America non si sottragga alle proprie responsabilità – ha affermato il deputato Marcus Molinaro – perchè non ha incoraggiato le persone a votare per il suo piano, ma a votare secondo coscienza”. Dello stesso parere il parlamentare Don Bacon, il quale ha detto che dopo aver parlato con alcuni suoi colleghi di partito ritiene che potrebbe esserci un voto venerdì.
Il presidente dell’House Freedom Caucus, Bob Good, ha affermato di sostenere il piano di Johnson per votare aiuti separati, ma ha affermato che la leadership del GOP sarà “terribilmente delusa” se un piano per la sicurezza delle frontiere non sarà legato agli aiuti per l’Ucraina, Israele e Taiwan. “Mike Johnson ha promesso che avremmo usato la richiesta di aiuti per i nostri alleati all’estero al miglioramento della sicurezza per la frontiera meridionale”, ha detto Good. “Se questo passo non sarà fatto saremo terribilmente delusi”.
I democratici sono disposti ad aiutare Johnson a superare l’ostacolo procedurale per consentire il dibattito in aula. Lo farebbero se le tre disposizioni sugli aiuti rispecchieranno quanto proposto e votato al Senato, inclusa la fornitura di miliardi per gli aiuti umanitari a Gaza.
Molti repubblicani che non condividono le dure prese di posizione del partito spingono per votare la “petizioni di discarico”, una misura che obbliga la leadership della Camera a mettere ai voti una legge già approvata dal Senato.
Johnson ha affermato che gli aiuti all’Ucraina sono stati l’elemento più “controverso” della Conferenza Repubblicana, ma ha sottolineato che la maggior parte del disegno di legge andrebbe al rifornimento di munizioni americane – e quindi sarebbe positivo per i posti di lavoro americani.