L’incontro alla Casa Bianca c’è stato tra i leader del Congresso e il presidente che ha fatto pressione su di loro sia per approvare la legge per finanziare le attività federali ed evitare lo shutdown, sia per passare le misure legislative per gli aiuti di emergenza per Ucraina e Israele. Ma la risposta si fa attendere.
Lo speaker della Camera Mike Johnson, il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, il leader della minoranza democratica alla Camera Hakeem Jeffries, e il leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell, hanno avuto circa un’ora di colloqui su questi temi nello Studio Ovale insieme alla vicepresidente Kamala Harris e al presidente.
“È responsabilità del Congresso finanziare il governo”, ha detto Joe Biden all’inizio della riunione. “Una chiusura delle attività federali danneggerebbe l’economia in modo significativo e penso che siamo tutti d’accordo su questo, e abbiamo bisogno di una soluzione bipartisan. Penso che la necessità sia urgente… e penso che le conseguenze dell’inazione in Ucraina siano disastrose”, ha aggiunto Biden.
I democratici che hanno lasciato la Casa Bianca hanno affermato che la discussione è stata appassionante, in particolare sul tema dello stallo degli aiuti all’Ucraina.
“Il finanziamento all’Ucraina è stata una delle conversazioni più intense che abbia mai fatto nei miei numerosi incontri nello Studio Ovale”, ha affermato Chuck Schumer che ha aggiunto di aver avvertito lo speaker Mike Johnson, che questo è uno dei momenti in cui “la storia ti guarda e se non fai la cosa giusta… te ne pentirai”.
I Repubblicani, istigati da Trump, continuano a essere contrari al via libera al pacchetto di aiuti per Kiev e il capogruppo dei Repubblicani, Mike Johnson, si è finora rifiutato di mettere all’esame il disegno di legge e ha detto che il suo partito non voterà le misure a favore degli aiuti all’Ucraina senza una riforma del sistema di immigrazione. Lo ha ripetuto lasciando la Casa Bianca. Stiamo “perseguendo attivamente opzioni sul pacchetto di spesa che include gli aiuti all’Ucraina – ha detto Johnson- ma la nostra priorità resta il confine con il Messico”. Affermazioni che evidenziano la mancanza di volontà di aiutare l’Ucraina ignorando che il Senato ha già approvato l’intesa per i migranti ma questa intesa giace alla Camera e lui fa finta di non saperlo.
When I met with the White House and Congressional leaders today, my purpose was to express what I believe is the obvious truth: that we must take care of America’s needs first. pic.twitter.com/bbNWgvCVCI
— Speaker Mike Johnson (@SpeakerJohnson) February 27, 2024
Per quanto riguarda lo shutdown ancora una volta, i parlamentari stanno correndo per prevenire un’altra situazione da loro stessi provocata.
Biden ha incontrato Johnson per l’ultima volta più di un mese fa, il 17 gennaio, ma nelle settimane successive, Johnson e i democratici del Congresso non sono riusciti a raggiungere un accordo sugli aiuti militari cruciali per l’Ucraina o a definire i dettagli dell’accordo sul bilancio che avevano già approvato e poi respinto.
Se il Congresso non si metterà d’accordo per i finanziamenti entro questa settimana, i dipartimenti di Agricoltura, Energia, Trasporti, Affari dei Veterani e Alloggio e Sviluppo Urbano, così come altri programmi, resteranno da sabato senza fondi. I finanziamenti per il resto del governo, compresi i dipartimenti di Difesa, Stato, Sicurezza interna e Giustizia, scadranno, invece, il 9 marzo.
Anche una chiusura parziale a partire da questo fine settimana comporterebbe licenziamenti per centinaia di migliaia di lavoratori federali e la sospensione delle retribuzioni per coloro che nei dipartimenti dovranno presentarsi al lavoro anche senza essere retribuiti. Inoltre, metterebbe ad alto rischio i programmi di aiuto alimentare per donne e bambini, bloccherebbe i prestiti agli agricoltori e congelerebbe l’assunzione e la formazione dei controllori del traffico aereo in un momento in cui il paese già si trova ad affrontare una grave carenza di uomini radar. Secondo una legge recentemente approvata, i lavoratori federali “di necessità” riceveranno la retribuzione arretrata una volta che il Congresso raggiungerà l’accordo.
Considerando la scadenza che si avvicina rapidamente, potrebbe essere necessaria una proposta di legge di finanziamento provvisoria, un’altra “legge ponte”, la terza, nota come risoluzione continua, o CR, per evitare lo shutdown.
L’ala trumpiana della Camera non solo non vuole dare gli aiuti all’Ucraina, ma vuole includere clausole politiche per bloccare le iniziative dell’amministrazione Biden sulla spesa relativa al clima, alla diversità e alle iniziative di equità, ai prestiti agli studenti, alle politiche sulle armi, all’assistenza ai transgender e ai viaggi legati all’aborto. Tali proposte, tuttavia, sarebbero state prontamente respinte dal Senato a guida democratica.
“L’agricoltura, i trasporti, i programmi per i veterani andranno nel caos se non estendiamo i fondi entro questo venerdì”, ha detto il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, lasciando la Casa Bianca parlando del nuovo rischio di shutdown parziale, a partire da questo weekend, in assenza di un’azione del Congresso. Ribadendo che i democratici non vogliono lo shutdown, e neanche i repubblicani del Senato, Schumer ha detto di “capire che lo Speaker della Camera si trova in una posizione difficile, ma deve respingere l’estrema destra del Maga che non rappresenta la maggioranza dei repubblicani nella Camera”.
Schumer ha fatto riferimento ai parlamentari legati a Trump che cercano di bullizzare i colleghi ad accettare quello che loro vogliono. Il leader democratico ha ricordato “il caos che abbiamo visto più volte alla Camera”, riferendosi alla mossa con sempre la minoranza trumpiana ha sfiduciato l’ex Speaker Kevin McCarthy.
I repubblicani alla Camera finora si sono rifiutati di mettere ai voti il pacchetto di 95 miliardi di dollari per la sicurezza nazionale che rafforza gli aiuti all’Ucraina, a Israele e all’Indo-Pacifico. Questo provvedimento è già stato approvato al Senato con un voto bipartisan 70-29 questo mese, ma Johnson si è rifiutato di metterlo in calendario alla Camera.