Un gruppetto di deputati e senatori repubblicani che strizzano l’occhio a Putin.
Ad avvertire sulla “fronda filo-Cremlino” del GOP è stata l’ex deputata conservatrice Liz Cheney, intervenuta domenica a poche ore dall’intervento di Donald Trump sulla morte dell’oppositore del Cremlino Alexey Navalny – in cui l’ex presidente non ha mai espressamente nominato il presidente russo.
“Dobbiamo prendere sul serio la misura in cui al momento esiste un’ala pro-Putin nel Partito Repubblicano. Credo che il problema di questa tornata elettorale sia assicurarsi che la fronda filo-putiniana del GOP non prenda il controllo dell’ala ovest della Casa Bianca (quella dove risiede il presidente, nda)”, ha affermato Cheney a Jake Tapper della CNN durante il programma State of the Union.
Il riferimento è a Trump e alla sua corrente MAGA (acronimo per “Make America Great Again”), che in più di un’occasione hanno scelto la strada dell’appeasement nei confronti del regime russo.
“(Trump) ha sostanzialmente chiarito che se diventasse presidente sarebbe improbabile che gli Stati Uniti mantengano i loro impegni con la NATO”, ha detto Cheney, accusandolo di “totale mancanza di comprensione del ruolo dell’America nel mondo”.
Lo scorso 10 febbraio l’ex presidente aveva dichiarato che avrebbe permesso alla Russia di fare “tutto quello che vogliono” agli Stati NATO che non aderiscono ai vincoli di bilancio. Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha condannato le affermazioni come “minaccia per tutta la nostra sicurezza, compresa quella degli Stati Uniti, che mette i soldati americani ed europei a maggior rischio”.
Infine, Cheney si è soffermata anche sulle analogie tra il leader del Cremlino e il guru MAGA. “Quando si pensa a Donald Trump che giura vendetta, quello che Vladimir Putin ha fatto a Navalny è l’esempio di vendetta in un Paese in cui un leader non è soggetto allo stato di diritto”.