Una vittoria, quella del democratico Tom Suozzi alla Camera, che ha dato speranza ai democratici. Una schiarita in un momento in cui la furia ostruttiva e distruttiva dei repubblicani, aizzata dall’ex presidente Donald Trump, ha paralizzato la politica a Washington con un Congresso che ha messo sotto inchiesta, senza nessuna prova, un ministro dell’Amministrazione Biden, che vuole mettere sotto impeachment lo stesso presidente, che vuole mandare in prigione il figlio del presidente, che ha bloccato gli aiuti militari all’Ucraina, che ha bloccato parte della riforma dell’immigrazione. Un caos politico creato per cercare di distogliere l’attenzione dell’elettorato sulle pesanti vicende giudiziarie in cui l’ex presidente è coinvolto.
La mattina dopo che il parlamentare italoamericano ha conquistato il seggio che era detenuto dal repubblicano George Santos, cacciato dal Congresso sia per le sue bugie elettorali, sia per i soldi presi senza il loro consenso dalle carte di credito dei suoi donatori politici, lo speaker della Camera Mike Johnson minimizza la portata della sconfitta. Parla di un caso isolato, del risultato ottenuto grazie al fiume di dollari che il partito democratico ha versato per l’elezione del democratico e nega che il risultato sia un voto che mette sotto accusa il caos repubblicano alla Camera di cui lui è parte fondamentale.
Il segnale lanciato dalla vittoria di Suozzi è chiarissimo: l’elettorato non necessariamente approva Biden ma di sicuro ha punito con il voto un partito che non costruisce, non propone e che soprattutto non ha dato agli elettori nulla per cui votare.
Suozzi, un veterano della politica che in passato aveva lasciato il seggio a Washington per candidarsi senza successo a governatore dello stato di New York, resterà in carica fino a novembre. Pochi mesi, ma fondamentali per arrivare fino alle elezioni.

Il Congresso ha 435 seggi. Ad inizio mandato i repubblicani erano 219 e i democratici 213. La maggioranza, sulla carta, è stata fissata a 218. Tre parlamentari, due repubblicani e un democratico, hanno lasciato la Camera e un repubblicano è stato espulso. Il seggio di quest’ultimo è stato preso da un democratico. Il risultato è che ora i repubblicani possono contare solo su 216 voti, mentre i democratici sono 214. Ciò significa che Mike Johnson può permettersi di perdere solo due voti su qualsiasi misura. E Steve Scalise, il Majority Leader repubblicano della Camera, da mesi combatte con una grave malattia del sangue ed è in chemioterapia.
Dopo la sconfitta i repubblicani hanno cominciato a manifestare i propri malumori. Molti parlamentari hanno accusato il gruppo delle giovani leve elette a New York che hanno fatto le pressioni per espellere Santos. Altri hanno affermato che le continue lotte intestine hanno gettato una pessima luce agli occhi dell’elettorato.
I più vicini a Trump affermato che Mazi Pilip avrebbe dovuto ingraziarsi l’ex presidente chiedendo il suo appoggio elettorale. E molti hanno affermato che i repubblicani dovevano migliorare i meccanismi della loro campagna elettorale, cioè il voto anticipato, una cosa che Trump ha giudicato dannosa.
Il deputato Byron Donalds della Florida ha affermato che l’espulsione di Santos è stata una mossa “stupida” prima che il tribunale emettesse l’eventuale condanna.
L’espulsione di Santos è stata forzata da diversi parlamentari che sono stati eletti in distretti “oscillanti”, quelli in cui sono i voti degli indipendenti che determinano il risultato. Parlamentari che avevano spinto per l’espulsione di Santos nel timore di perdere i loro consensi. Il deputato Marc Molinaro ha detto che Santos era “un truffatore e un truffatore e non avrebbe dovuto essere un membro del Congresso”. Molinaro ha anche osservato che il Congresso non ha voluto affrontare il tema dell’immigrazione e del confine e che questo è stato il vero problema che ha danneggiato il partito agli occhi degli elettori.
Il deputato Richard Hudson, uno stretto alleato di Trump, ha sostenuto che avrebbero potuto fare un lavoro migliore incoraggiando il voto anticipato nel distretto di Santos, ma che ne ha parlato con l’ex presidente e che era contrario al voto anticipato e quello per corrispondenza.
Il deputato Max Miller dell’Ohio ha sostenuto che Mazi Pilip ha commesso un errore a non chiedere l’appoggio elettorale a Trump durante la sua campagna.
I democratici hanno salutato la vittoria di Tom Suozzi che oggi stesso presterà il giuramento per prendere il suo posto alla Camera.
Il leader della minoranza democratica alla Camera, Hakeem Jeffries, si è congratulato con lui. Jeffries ha detto che il suo collega democratico ha sconfitto la “tanto pubblicizzata macchina repubblicana della contea di Nassau e il suo candidato selezionato” nonostante i “repubblicani del MAGA” abbiano speso milioni di dollari in attacchi personali contro Suozzi.
Jeffries ha definito Suozzi il “funzionario pubblico per eccellenza” e ha accolto con favore la sua “visione di soluzioni basate sul buon senso”.
“Tom Suozzi ha condotto una grande campagna. Tom Suozzi ha parlato di questioni, di come risolvere sfide e di problemi e ci sono certamente lezioni da imparare a riguardo da altri candidati mentre ci avviciniamo a novembre”, ha affermato.
Alla domanda se altri democratici dovessero prendere le distanze dal presidente Joe Biden come ha fatto Suozzi, Jeffries ha risposto: “Non credo che Tom Suozzi abbia preso le distanze dal presidente. Penso che Tom Suozzi abbia condotto una campagna incentrata sulle questioni importanti per la gente della contea di Nassau e del Queens”.
Il sindaco di New York Eric Adams, ha detto che la vittoria di Suozzi “è stata una buona notizia per New York”.