Oggi in Nevada ci sono le primarie repubblicane. Due giorni dopo, il partito repubblicano statale terrà invece i caucus, le assemblee di partito, ma solo queste ultime assegneranno i delegati per la Convention di Milwaukee.
Le primarie di quest’anno tra dispetti tra i vari leader statali dei partiti e le scelte strategiche dei comitati nazionali, sono particolarmente complicate, tanto complicate che anche gli elettori sono confusi.
Oggi ad esempio Nikki Haley ha scelto di competere in Nevada per le primarie, mentre Donald Trump ha scelto di presentarsi, sempre per questo stato, per i caucus che si terranno giovedì.
Le ragioni di questa scelta risalgono al 2021 quando, a causa dei caucus con una misera partecipazione elettorale, l’allora governatore democratico dello stato, Steve Sisolak, approvò una legge in cui venivano indette elezioni primarie ogni volta che c’era più di un candidato nei ballottaggi. Una decisione contestata dal presidente del partito repubblicano del Nevada, Michael McDonald, che si è rivolto al tribunale. Alla fine è stato deciso che in questo stato ci saranno sia le primarie che i caucus a patto che i candidati siano diversi.
A dispetto del voto alla fine sarà comunque il partito a decidere l’assegnazione dei 26 delegati che voteranno alla convention nazionale del GOP e al momento Michael McDonald non intende assegnarli a chi vincerà le primarie.
Il risultato è che oggi solo Nikki Haley parteciperà a primarie. Giovedì, invece ci sarà l’ex presidente nei caucus. Una decisione che sta provocando confusione tra gli elettori repubblicani più anziani che hanno deciso di votare per posta che, secondo NbcNews, in migliaia telefonano ai funzionari locali per sapere perchè sulla scheda elettorale che hanno ricevuto non c’è il nome di Trump.
Poi notoriamente i caucus hanno una minore affluenza delle primarie così ci potrebbe essere il paradosso che il candidato che prende più voti, non conquisterà neanche un delegato.

A Las Vegas ha fatto sosta anche Joe Biden che ha tenuto un comizio alla vigilia del voto. Il presidente, dopo la vittoria in South Carolina, si aspetta una forte affermazione anche in questo stato.
I media che sostengono Trump da mesi lo martellano per le gaffe che ognitanto commette e ieri sera a Las Vegas Biden si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. Il presidente ha infatti ricordato tutta una serie di clamorose affermazioni di Trump, come quando, visitando in Normandia un cimitero della Seconda Guerra Mondiale, definì “stupidi e perdenti” i militari americani che avevano perso la vita per liberare l’Europa dal nazifascismo. “Sono felice di non essere stato lì, sentire chiamare mio figlio e i vostri figli e figlie che hanno dato la vita per la patria “stupidi perdenti” ha detto Biden. Ha poi ricordato il negazionismo di Trump sul fronte del clima – “nega che ci sia un problema con il clima. Chissà se sta guardando cosa sta succedendo in California in questi giorni” – e che “ha promesso di abolire l’Obamacare se sarà eletto”.
Ma non è solo Biden ad essere in pericolo per i pessanti commenti dell’ex presidente. Nikki Haley ha chiesto la protezione dei Servizi segreti a causa delle numerose minacce di morte che ha ricevuto, come maggiore avversaria di Donald Trump alle primarie. Lo ha dichiarato la stessa Haley in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal. “Abbiamo avuto molteplici problemi – ha spiegato l’ex governatrice della South Carolina – ma questo non mi fermerà”. Non è chiaro che tipo di sicurezza le verrà assicurato. Nel frattempo la sua campagna sta pensando a come proteggere Haley nei suoi spostamenti da un posto all’altro per incontrare gli elettori. La scorsa settimana a Columbia, South Carolina, una donna era stata bloccata da un membro della sicurezza privata di Haley, mentre stava tentando di salire sul palco di un evento elettorale. Nei giorni scorsi ci sono state manifestazioni di protesta nei suoi confronti a causa del sostegno mostrato per Israele e per l’Ucraina.