Per Joe Biden c’è stata la consacrazione che voleva. Ha stravinto con il 96,2% dei voti le primarie in South Carolina. I due maggiori sfidanti, il deputato del Minnesota Dean Phillips e la eterna candidata Marianne Williamson, non avevano alcuna possibilità. Il primo ha l’1,7% di voti e Williamson il 2,1’%.
Biden ha conquistato tutti i 55 delegati che la South Carolina manderà alla convention Democratica che nominerà a metà luglio a Chicago il candidato ufficiale alle presidenziali di novembre. Per ottenere la nomination servono 1968 delegati. Il 24 febbraio si terranno le primarie Repubblicane. In gara Donald Trump e l’ex governatrice dello Stato del sud Nikki Haley.
“Gli elettori del South Carolina hanno parlato di nuovo e non ho dubbi che ci abbiano messo sulla strada per vincere di nuovo la presidenza e sconfiggere Donald Trump” ha scritto Biden su X dopo la vittoria. “La posta in gioco in queste elezioni non potrebbe essere più alta – ha sottolineato Biden -. Ci sono voci estremiste e pericolose lanciate da Donald Trump e determinate a dividere la nostra nazione e riportarci indietro. Non possiamo permettere che questo accada. Abbiamo fatto molta strada negli ultimi quattro anni, con l’America che ora ha l’economia più forte del mondo e l’inflazione più bassa di qualsiasi altra grande economia. Continuiamo ad andare avanti. Finiamo quello che abbiamo iniziato, insieme”, ha insistito il presidente.
In questo Stato le primarie repubblicane ci saranno il 24 di questo mese. Il presidente Joe Biden puntava ad ottenere un risultato molto convincente per sbarazzarsi di Dean Philipps e Marianne Williamson e il suo margine di successo non lascia dubbi, ora è solo lui il candidato del partito democratico.
La South Carolina è lo Stato che nel 2020 gli diede la prima vittoria e lo catapultò alla nomination. Ed è per questo che Biden si era impuntato con il Partito Democratico Nazionale per avere in questo Stato, le prime primarie. Non è andata proprio così perché il New Hampshire, che da 60 anni è il primo stato in cui si svolgono le primarie, ha bocciato i cambiamenti e le prime primarie ci sono state il 23 gennaio con la scheda democratica senza il nome di Biden. Il presidente ha vinto ugualmente ma non gli sono stati assegnati i delegati. Almeno per ora. Si vedrà poi alla Convention di Chicago cosa succederà.
“South Carolina, avete le prime primarie della nazione ed il presidente ed io contiamo su di voi”, ha detto la vice presidente Kamala Harris subito dopo che era stata proiettata la vittoria di Biden. La vicepresidente ha affermato che Trump “è una grave minaccia alla nostra democrazia e alle nostre libertà”.
La sua intensa partecipazione alla campagna elettorale in questo stato ha avuto il duplice obiettivo di motivare l’elettorato afroamericano ad andare ai seggi per votare e presentarsi come la candidata naturale del partito per le presidenziali del 2028.
Nello stato – che è solidamente repubblicano – il voto afroamericano in passato ha fatto la differenza. Quest’anno però la compattezza mostrata nelle precedenti consultazioni sembra venir meno. In molti sondaggi viene evidenziato come Biden abbia perso parte dei consensi della comunità afroamericana, un po’ perché anche l’elettorato nero è stato attratto dal populismo di Trump e in parte perché è disincantato dalle eterne promesse di riforme che poi non sono state mantenute.
Maggiore interesse per le primarie repubblicane in questo stato che ci saranno il 24 febbraio quando qui si sfideranno Donald Trump e l’ex governatrice sello Stato Nikki Haley. L’ex presidente è avanti nei sondaggi, ma Nikki Haley giorno dopo giorno rosicchia consensi tra i repubblicani moderati, l’elettorato femminile e gli indipendenti. L’ex governatrice cerca di fare breccia puntando dugli attacchi alla democrazia lanciati daall’ex presidente e “giocando” sull’età sia Biden che Trump. La sua campagna elettorale ha lanciato una serie di spot pubblicitari intitolati ”Grumpy Old Men Say What?”in cui Biden farfuglia parole senza farsi capire e Trump in un comizio la confonde con Nancy Pelosi.
Si tornerà a votare martedì prossimo in Nevada per le primarie democratiche e repubblicane. Ma in questo stato un’altra bega elettorale all’interno del partito repubblicano vedrà due giorni dopo, l’8 febbraio, i caucus repubblicani e saranno i caucus ad assegnare i delegati del partito alla Convention. Nikki Haley partecipa sia alle primarie che ai caucus, mentre Donald Trump prenderà parte solo ai caucus.
La sfida decisiva ci sarà il 5 marzo con il Super Tuesday giorno in cui si terranno le primarie in quindici Stati.