Ron DeSantis si è ritirato dalla corsa per ottenere la nomina del Partito Repubblicano per le elezioni presidenziali di novembre.
Due giorni prima delle primarie GOP nello Stato del New Hampshire, il governatore della Florida ha annunciato la sua decisione in un video postato su X. “Per me è chiaro che la maggioranza degli elettori repubblicani delle primarie vuole dare a Donald Trump un’altra possibilità per andare alla Casas Bianca”.
Nel suo messaggio, DeSantis ha anche deriso la competitor Nikki Haley, che ne ha insediato il secondo posto nei sondaggi, sostenendo che i conservatori “non possono tornare alla vecchia guardia repubblicana di un tempo, una forma riconfezionata di corporativismo riscaldato che Nikki Haley rappresenta”.
DeSantis si è candidato alle primarie repubblicane presentandosi come “un Donald Trump giovane” cercando di fare presa tra gli elettori MAGA che, invece, si sono stretti intorno all’ex presidente più che mai. Molti donatori repubblicani hanno creduto in lui e la sua campagna elettorale ha accumulato una fortuna: oltre 100 milioni di dollari, sostenendo il suo record legislativo in Florida su questioni importanti per molti conservatori come l’aborto e l’insegnamento delle questioni razziali e di genere nelle scuole. Temi che hanno forte sostegno tra le fasce di elettori più conservatori, ma che non fanno presa sull’elettorato indipendente.
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Questi suoi continui tentativi di cercare consensi pescando nel serbatoio elettorale di Trump hanno messo in luce la sua debolezza ideologica e identitaria, alla quale hanno fatto seguito gli sconvolgimenti del suo staff e della strategia elettorale. In Iowa è stato l’unico candidato che ha visitato tutte e 99 le contee dello Stato, ottenendo l’appoggio politico della popolarissima governatrice Kim Reynolds e spendendo decine di milioni di dollari in pubblicità elettorale, ma finendo sconfitto da Trump con oltre 30 punti percentuali. Una debacle che mette in discussione anche il suo futuro politico.
Il 45enne DeSantis ha un mandato come governatore della Florida che terminerà nel 2027. Aveva lanciato ufficialmente la sua campagna per la Casa Bianca nel maggio del 2023, con la promessa di replicare a livello nazionale la battaglia contro liberal, gay e in generale tutto quello che la destra bolla come ‘woke’ in Florida.
Ron Desantis ha “fatto una buona campagna, ora è una corsa a due”, ha detto Nikki Haley commentando il ritiro di DeSantis. Ora è lei l’unica candidata rimasta a contrastare l’ex presidente in un’elezione carica di perplessità per le tante incertezze che gravitano sulla campagna elettorale di Donald Trump.
Partita in sordina, la campagna di Haley sta catalizzando sempre più interesse ed entusiasmo tra i conservatori che vogliono un’alternativa all’ex presidente, compresi finanziatori influenti del partito repubblicano come i ricchissimi fratelli Koch che a fine novembre le hanno dato il loro sostegno. A differenza di DeSantis, che veniva considerato come una copia ‘light’ di Trump, si pensa Haley abbia più successo con gli indipendenti e soprattutto con le donne.
Secondo i sondaggi, Donald Trump avrebbe 17 punti di vantaggio su Nikki Haley nelle elezioni di martedì in New Hampshire. Nelle indagini demoscopiche condotte da Suffolk University, The Boston Globe e Nbc10 Boston, l’ex presidente gode del 53% delle preferenze contro il 36% della Haley. Ron DeSantis aveva meno del 7%. Da qui la decisione di gettare la spugna.