L’ondata di maltempo che nelle prossime 48 ore si abbatterà sull’Iowa potrebbe rimescolare le carte in tavola nella prima tappa elettorale del grande circo delle elezioni americane.
Una tempesta di neve, con venti fino a 60 chilometri orari, è prevista per domenica notte nel Midwest degli Stati Uniti. Un fatto che sta creando problemi agli ultimi scampoli di campagna elettorale e ai caucus repubblicani. Donald Trump e Nikki Haley hanno già cancellato una serie di appuntamenti a Des Moines e Iowa City a causa del maltempo. Le previsioni meteo affermano che dopo la neve, le temperature precipiteranno di una decina di gradi sotto le zero. Un fatto questo che fa temere una scarsa affluenza ai caucus. Trump è quello che rischia maggiormente visto che con il freddo i suoi sostenitori, in gran parte persone anziane o comunque tra la fascia meno giovane dell’elettorato, potrebbe decidere di restare a casa.
Un sondaggio della Suffolk University di Boston pubblicato giovedì tra gli elettori dell’Iowa ha rilevato che tra i repubblicani l’ex presidente Donald Trump ha più di 30 punti di vantaggio su Nikki Haley che ha il 20% delle preferenze, mentre DeSantis è al 13% e Vivek Ramaswamy al 6%. I sondaggi nello stato fatti il mese scorso vedevano DeSantis alla pari o davanti a Haley. Quasi tutti hanno trovato Trump in testa con oltre il 50% di sostegno.
Per 50 anni, gli abitanti dell’Iowa hanno usato i caucus per scegliere i candidati per le presidenziali. Un sistema meno formale e più familiare con riunioni nelle palestre delle scuole, nei centri comunitari e nei salotti familiari, ma anche nei bar e nelle biblioteche comunali, per dare il via al processo della nomina del candidato del partito.

In Iowa, i caucus repubblicani e democratici sono differenti. Gli elettori si raggruppano, i delegati si alzano e parlano a nome dei candidati, e una volta terminato il processo, i presenti scrivono su foglio di carta il nome del concorrente prescelto. Un sistema molto semplice e poco segreto, che i democratici nel 2020 decisero di cambiare. E fu una imbarazzante serata elettorale. Un flop politico clamoroso dovuto alla decisione di collegare il tradizionale incontro tra vicini di casa, torte di mele, strette di mano e pacche sulle spalle, con la tecnologia del 21mo secolo per cercare di renderlo più inclusivo e veloce nel comunicare i risultati. Solo alla fine ci si è accorti che quasi nessuno sapeva operare questo nuovo sistema computerizzato, peraltro anche molto complicato.
Il risultato è stato che per giorni non si sono conosciuti i risultati. Dopo questo clamoroso fiasco la leadership democratica statale del partito ha deciso che per mantenere la tradizione gli elettori si incontreranno nei caucus e condurranno i loro dibattiti politici, ma il loro voto sarà mandato per posta e i risultati verranno annunciati a marzo. Inoltre le nuove regole impongono che non sarà più possibile spostarsi nella sala del caucus per formare gruppi di preferenza dei candidati. In base al voto verranno eletti i delegati di contea, che a loro volta, eleggeranno i delegati che andranno alla Convention democratica di Chicago che si terrà dal 19 al 22 agosto.
I caucus repubblicani andranno avanti come tradizione impone e senza computer. Ci saranno comunque due punti principali all’ordine del giorno: il voto sarà vincolante per il candidato presidenziale del partito e verranno eletti i delegati che parteciperanno alla convention della contea, che è il passo successivo nel processo a più livelli di elezione dei delegati che poi andranno alla Convention nazionale repubblicana che si terrà a Milwaukee dal 15 al 18 luglio.
Nelle primarie gli elettori possono presentarsi alle urne e votare fino alla chiusura dei seggi. Hanno la possibilità di votare per corrispondenza e in alcuni stati le persone possono votare prima del giorno delle elezioni.

I caucus dell’Iowa, invece, si tengono la sera e gli elettori devono prendere parte di persona all’evento. I caucus sono gestiti dai partiti, mentre le elezioni primarie sono solitamente (ma non sempre) gestite dallo Stato.
l’Iowa costituisce una quota minuscola del numero totale di delegati che andranno alla Convention del partito (solo l’1,6%). Ma poiché è il primo “termometro” elettorale viene seguito con curiosità per vedere se le scelte finali confermano le previsioni.
Il 23 gennaio, in New Hampshire, ci sarà la prima votazione ai seggi. E in questo stato le elezioni primarie sono più incerte. Trump conduce nei sondaggi, ma Nikki Haley insegue a soli 12 punti di distanza. Terzo viene dato l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, che si è ritirato dalla competizione elettorale e che potrebbe chiedere ai suoi sostenitori di votare per l’ex governatrice della South Carolina. DeSantis è al quarto posto con il 6% delle preferenze.
Questa mattina in Oregon la Corte Suprema statale si è rifiutata di discutere la richiesta per rimuovere l’ex presidente Donald Trump dal ballottaggio del 2024 sulla base del “divieto agli insurrezionalisti” del 14° emendamento, affermando che la decisione è ora difronte alla Corte Suprema Federale che la esaminerà dopo che il Colorado e il Maine hanno escluso Trump dal ballottaggio. Tre Stati, Minnesota, Michigan e Arizona hanno respinto le richieste di esclusione.
Un sondaggio nazionale della ABC/Ipsos rileva una posizione testa a testa riguardo le sentenze statali che impediscono a Trump di comparire sulle schede elettorali in Colorado e Maine. Il 49 è a favore della sua esclusione, il 46 è contrario. Il 56% si dice disposto a vederlo squalificato in tutti o in alcuni Stati, o sulla base di una decisione della Core Suprema o dei singoli Stati. Il sondaggio rileva anche un sostanziale sostegno per l’avvio di accuse penali contro Trump, 56-39%. Mentre sull’ impeachment di Joe Biden, avviata il mese scorso dai repubblicani della Camera, il passo è sostenuto dal 44% e osteggiato dal 51%.