La vicenda del segretario alla Difesa Lloyd Austin, ricoverato in ospedale in cura intensiva per tre giorni senza informare la Casa Bianca della sua malattia, diventa un caso politico, con i repubblicani che accusano l’Amministrazione Biden di essere incapace di gestire i ministri del suo gabinetto.
I dettagli sono significativi poiché il Pentagono e l’amministrazione Biden sono al centro di una serie di domande per ora rimaste senza risposta, soprattutto su chi fosse il responsabile della macchina militare USA mentre il ministro era in ospedale. Da capire se sia stato solo un grossolano incidente di percorso, come afferma il Pentagono, o un puerile tentativo di nascondere un problema ben più grave.
Austin domenica sera ha rilasciato una dichiarazione scritta affermando di essersi sottoposto a “un intervento medico facoltativo”, e si è assunto la responsabilità di non aver comunicato in modo più trasparente al pubblico la situazione. “Sto bene e non vedo l’ora di tornare al Pentagono” ha dichiarato il ministro della Difesa senza approfondire le sue condizioni di salute o l’intervento cui si è sottoposto. “È importante dire questo – ha aggiunto – si trattava di una procedura medica da me scelta e mi assumo la piena responsabilità sulla divulgazione” della notizia.
Ma la polemica non è sull’intervento, bensì sul fatto che nessuno, neanche il presidente, fosse stato informato dal Pentagono del ricovero di Austin. Il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, insieme ad altri alti dirigenti della Casa Bianca, ha saputo tre giorni dopo dell’ospedalizzazione del ministro, informando – solo allora – il presidente.

Il ricovero di Austin avviene in un momento in cui le tensioni in Medio Oriente sono aumentate a causa della guerra tra Israele e Hamas, con gli Houthi yemeniti sostenuti dall’Iran che colpiscono le rotte di navigazione e altre milizie filo-Teheran in Iraq e Siria che attaccano le truppe statunitensi con razzi e droni. Un momento non esattamente tranquillo per tenere nascosta una notizia di questa rilevanza, e soprattutto lasciando il Pentagono per tre giorni senza un capo in carica.
Austin il 2 gennaio aveva delegato i suoi poteri alla vice Kathleen Hicks, che era peraltro in vacanza a Puerto Rico. Ma è emerso che neanche quest’ultima, quando ha assunto alcune delle responsabilità del capo del Pentagono, era a conoscenza del ricovero in ospedale in terapia intensiva del suo superiore. Lo avrebbe saputo solo due giorni dopo, quando è stata informata da Jake Sullivan.
Secondo il portavoce della difesa Pat Ryder, “non è raro” che il ministro trasferisca determinate responsabilità senza fornire una ragione specifica sul motivo per cui tale trasferimento è necessario.
La situazione si è poi ulteriormente ingarbugliata perché non solo il ministro era fuori combattimento, ma anche il suo capo dello staff, Kelly Magsamil – che avrebbe dovuto informare il consigliere per la Sicurezza Nazionale e la Casa Bianca – era malata.
La “procedura medica elettiva” a cui Lloyd Austin si è sottoposto è avvenuta il 22 dicembre. Una settimana dopo, il 1° gennaio, Austin ha avuto “forti dolori” ed è stato trasportato con un’ambulanza al Walter Reed National Military Medical Center, dove è stato ricoverato nell’unità di terapia intensiva in cui è rimasto per quattro giorni.
Il fatto che Austin e il Pentagono non abbiano informato Casa Bianca e Congresso dell’incapacità di poter svolgere le sue mansioni di ministro della Difesa costituisce una violazione delle norme relative agli alti funzionari.
“Mentre auguriamo ad Austin una pronta guarigione, siamo preoccupati di come è stata gestita la divulgazione delle condizioni del segretario”, hanno detto in una nota il deputato Mike Rogers, presidente del Comitato per le forze armate insieme al democratico Adam Smith. “Molte domande rimangono senza risposta, incluso quale sia stato l’iter medico e le complicazioni che ne sono derivate, lo stato di salute attuale del segretario, come e quando è stata effettuata la delega delle responsabilità del segretario e il motivo del ritardo nella notifica al Presidente e al Congresso”. I due parlamentari hanno concluso la loro nota affermando: “La trasparenza è di vitale importanza. Austin deve fornire questi dettagli sulla sua salute e sul processo decisionale avvenuto la scorsa settimana il prima possibile”.

Il portavoce per le Comunicazioni Strategiche della Casa Bianca John Kirby, parlando questa mattina con i giornalisti sull’Air Force One mentre con il presidente andava in South Carolina, ha detto che c’è una “aspettativa” tra i membri del gabinetto di Biden che se uno viene ricoverato in ospedale, “l’informazione viene comunicata lungo la catena di comando”. Tuttavia i funzionari della Casa Bianca hanno sottolineato che Austin continua a mantenere la fiducia di Biden. La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che Biden ha apprezzato la dichiarazione di Austin di sabato, in cui si è assunto la responsabilità della mancanza di trasparenza sul suo ricovero in ospedale.
“Non c’è altro piano se non che il segretario Austin rimanga in carica e continui la leadership che ha dimostrato”, ha detto Kirby.
Membri di entrambi i partiti hanno espresso preoccupazione per la segretezza della degenza ospedaliera, ma finora l’amministrazione Biden ha sostenuto Austin. Il presidente Joe Biden, che ha parlato con lui sabato, “vuole che il segretario Austin rimanga in carica”, ha detto John Kirby.
L’ex presidente Donald Trump ha affermato che il segretario “dovrebbe essere licenziato immediatamente per condotta professionale impropria e abbandono dei doveri”, mentre il senatore dell’Arkansas Tom Cotton ha chiesto “conseguenze per questo scioccante crollo”.