I leader del Congresso hanno raggiunto un accordo bipartisan su tetto della spesa fissandolo complessivamente a circa 1.600 miliardi di dollari per l’attuale anno fiscale, di cui 886 miliardi per la difesa (+3%) e quasi 773 per le altre voci (senza alcun incremento).
Il Congresso ora ha 12 giorni di tempo per finalizzare il testo prima del 19 gennaio, quando, se l’accordo non fosse stato raggiunto, sarebbe scattato un primo parziale shutdown. Restano tuttavia alcuni nodi, tra cui le richieste dei repubblicani per una stretta sull’immigrazione.
L’accordo è separato dai negoziati in corso per garantire finanziamenti aggiuntivi a Israele e Ucraina.
Il compromesso raggiunto ricalca i limiti di spesa per la difesa e i programmi interni che il Congresso aveva stabilito la scorsa estate dall’allora speaker della Camera Kevin McCarthy come parte di un disegno di legge per sospendere il limite del debito fino al 2025.
Nel complesso il pacchetto rappresenta 12 disegni di legge sugli stanziamenti per le agenzie federali.
Con una lettera ai colleghi, lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha informato che l’accordo garantirebbe ulteriori tagli alla spesa di 16 miliardi di dollari rispetto a quello precedente mediato dall’allora speaker Kevin McCarthy e dal presidente Joe Biden ed è di circa 30 miliardi di dollari in meno rispetto a quanto stava suggerendo il Senato. “E’ l’accordo di bilancio più favorevole che i repubblicani hanno raggiunto in oltre un decennio”, scrive Johnson.
Un portavoce della Casa Bianca ha affermato che l’accordo “ci avvicina di un passo alla prevenzione di un inutile shutdown del governo e alla protezione di importanti priorità nazionali”.
“Riflette i livelli di finanziamento che ho negoziato con entrambi i partiti e che ho firmato la legge la primavera scorsa”, ha detto Biden in una nota. “Rifiuta tagli profondi ai programmi su cui fanno affidamento le famiglie americane e fornisce un percorso per approvare progetti di finanziamento per l’intero anno che siano utili e siano immuni da qualsiasi taglio richiesto dalle frange estremiste del Congresso”.
L’accordo accetta i tagli di circa 20 miliardi di dollari già concordati per l’Internal Revenue Service e annulla circa 6 miliardi di dollari di aiuti per il Covid che erano stati approvati ma non ancora spesi.
In una dichiarazione congiunta, Schumer e il leader democratico della Camera Hakeem Jeffries hanno espresso il loro sostegno all’accordo. “Ci consentirà inoltre di mantenere gli investimenti per le famiglie americane garantiti dai risultati legislativi del presidente Biden e dei democratici del Congresso”, hanno affermato. E hanno anche avvertito i repubblicani della Camera di non tentare di aggiungere clausole politiche conservatrici al progetto concordato.
“È un buon accordo per il Paese”, ha detto ai colleghi il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer. I democratici sono soddisfatti del compromesso raggiunto.
Il leader della minoranza democratica alla Camera Hakeem Jeffries ha affermato che i tagli riguarderanno soprattutto gli stanziamenti per il COVID che non sono stati usati in modo da assorbire gran parte delle riduzioni richieste dai repubblicani. “Non ci sarà nessun impatto significativo su eventuali progetti attuali o attività in corso”, aggiungendo che spostare tutti i 20,2 miliardi di dollari di tagli all’IRS a quest’anno invece che a due anni lascia comunque l’agenzia in grado di mantenere gli “investimenti critici” che il Congresso ha fornito nel 2022, quando all’IRS furono concessi 80 miliardi di dollari da spendere in 10 anni.
L’ala più conservatrice del partito repubblicano è contraria all’accordo. Molti avrebbero voluto ulteriori concessioni, ma i democratici hanno insistito nel rispettare i limiti di spesa previsti dall’accordo sul tetto del debito già raggiunto la scorsa estate, lasciando Johnson in una posizione insolvibile. “È anche peggio di quanto pensassimo”, ha detto l’House Freedom Caucus in un tweet pubblicato su X. “Questo è un fallimento totale”.
Il Congresso doveva trovare una soluzione per passare i livelli di finanziamento in modo da poter scrivere i capitoli di spesa per ogni agenzia federale. Il finanziamento attuale scadrà il 19 gennaio per alcune agenzie e il 2 febbraio per altre.
Il deputato repubblicano Patrick McHenry, che è stato brevemente lo speaker della Camera dopo la bocciatura di Kevin McCarthy da parte della maggioranza repubblicana, ha contribuito al negoziato e ha osservato che due terzi di entrambi i partiti alla Camera sostengono questo accordo.