Pioggia di dollari sulla campagna elettorale di Donald Trump.
Dopo la decisione dalla Corte Suprema del Colorado che in base al terzo comma del 14mo emendamento della Costituzione ha escluso dalle primarie repubblicane l’ex presidente per aver preso parte ad una “insurrezione”, i contributi dei suoi sostenitori sono aumentati.
Donatori e analisti politici hanno affermato che la sentenza ha infiammato la base politica di Trump, alimentando la convinzione che l’ex presidente sia vittima di un processo politico partigiano. Un fatto questo che ha dato nuovo vigore al suo elettorato che invia più donazioni alle casse della sua campagna elettorale, ripetendo quanto già avvenuto dopo la prima incriminazione nel tribunale di New York.
“Trump sta festeggiando”, ha detto John Morgan, avvocato della Florida e importante organizzatore per la raccolta di fondi elettorali per il presidente Joe Biden. Morgan ha detto che l’esclusione dalle primarie del Colorado “é una miniera d’oro per Trump”.
Ford O’Connell, uno stratega repubblicano pure lui della Florida, ha affermato che la sentenza rafforzerà la narrativa di Trump di essere vittima di un processo legale motivato politicamente e potrebbe spingere gli elettori repubblicani ancora indecisi dalla sua parte.
L’ex presidente ha detto che si rivolgerà alla Corte Suprema federale contro la sentenza del Colorado, ma ancora non l’ha fatto.
Alla massima corte federale si sono invece rivolti i suoi avvocati per rispondere alla richiesta avanzata dallo Special Counsel Jack Smith che ha chiesto ai giudici di stabilire in tempi brevi se Donald Trump, quando era alla Casa Bianca, fosse protetto dall’immunità presidenziale quando aveva incitato la folla all’assalto del Congresso per bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Nella loro risposta all’Alta Corte gli avvocati di Trump scrivono che non c’è bisogno di rispondere ora, prima del processo, senza però specificarne i motivi. Una evidente manovra per cercare di ritardare l’intervento della Corte Suprema federale sperando che alle elezioni del prossimo anno Trump vinca e quindi torni a godere dell’immunita presidenziale per altri quattro anni.
Le pesanti vicende giudiziarie in cui l’ex presidente è impelagato danno forza ai suoi sostenitori.
Secondo un recente sondaggio Reuters/Ipsos, Trump, ha un leggero vantaggio su Biden a livello nazionale nello scontro diretto in vista delle elezioni del 5 novembre 2024. Ma il sondaggio evidenzia pure come una vasta percentuale di elettori indipendenti siano convinti che Trump con l’assalto al Congresso abbia tentato di rimanere alla Casa Bianca nonostante la sconfitta elettorale. Ora la sentenza del Colorado potrebbe aiutare i democratici a fare appello al cruciale voto degli indipendenti che credono che Trump abbia organizzato il tentativo insurrezionale.
Nel sondaggio Reuters/Ipsos condotto dal 5 all’11 dicembre, il 57% degli elettori indipendenti ha affermato che era credibile che Trump “abbia cercato di incitare la folla ad attaccare il Campidoglio”. Solo il 30% aveva escluso il coinvolgimento diretto dell’ex presidente. Al contrario, circa il 70% degli intervistati repubblicani ha ritenuto tale accusa “non credibile”, mentre il 23% dei repubblicani ha affermato che le accuse sono credibili.
Nei giorni scorsi, dopo la decisione della Corte Suprema del Colorado, a Biden è stato chiesto se Trump fosse un insurrezionalista. Il presidente ha risposto che era “ovvio. Lo abbiamo visto tutti”. “Che si applichi o meno il 14° emendamento, lo dovrà decidere la corte”, ha detto Biden. “Ma certamente ha sostenuto un’insurrezione. Non ci sono dubbi al riguardo”.
Trump resta sempre il favorito per la nomina repubblicana alle presidenziali e l’esclusione dal Colorado non cambierà la situazione. Lo stato, che ha avuto un trend democratico, non è visto come competitivo nelle elezioni generali del prossimo anno.
Come accaduto per le altre vicende giudiziarie di Trump, i rivali repubblicani nelle primarie lo hanno difeso piuttosto che cercare di trarre vantaggio dalla decisione dei giudici del Colorado sperando nell’appoggio dei suoi elettori se l’ex presidente dovesse essere escluso dalle elezioni.
“La sinistra invoca la democrazia per giustificare il proprio uso del potere, anche se ciò significa abusare del potere giudiziario per rimuovere un candidato dal ballottaggio sulla base di pretestuose basi legali”, ha scritto su X il governatore della Florida Ron DeSantis. Nikki Haley ha definito l’azione dei giudici “veramente impensabile”. “Sconfiggerò Donald Trump da sola”, ha detto a Fox News. “Non ho bisogno che un giudice lo tolga dalle schede elettorali”