Joe Biden è pronto alla battaglia politica. Dopo che ieri sera la Camera ha votato per l’apertura formale delle indagini per l’impeachment per il presidente, il capo della Casa Bianca ha detto che “i repubblicani perdono tempo in acrobazie politiche senza fondamento”.
“E’ il tentativo di una vendetta politica – afferma il leader democratico della Camera Hakeem Jeffries – che i repubblicani stanno facendo per cercare di distogliere l’attenzione dai pesanti problemi che Donald Trump ha con la legge”.
James Carville, lo stratega politico di Bill Clinton è più caustico. “I repubblicani sanno benissimo che non arriveranno a nessuna conclusione. Il voto di ieri serve loro solo per poter dire che hanno messo sotto impeachment il presidente. E questo basta ai loro elettori”.
Tra i democratici la parola più usata per descrivere il voto di ieri sera è “farsa” perpetrata per vendicare i due procedimenti di impeachment contro Trump: non c’è alcuna prova, fanno notare, su fatti di corruzione che riguardino Biden nel suo ruolo attuale o nel precedente incarico di vicepresidente.
I repubblicani hanno accusato il presidente e la sua famiglia di aver tratto profitti quando Biden era vicepresidente puntando su suo figlio, Hunter, che in quel periodo aveva iniziative imprenditoriali in Ucraina e Cina. Gli investigatori del Congresso hanno ottenuto quasi 40.000 pagine di documenti bancari e decine di ore di testimonianze, ma sebbene le indagini abbiano sollevato questioni etiche, non è emersa alcuna prova che Biden abbia agito in modo corrotto o accettato tangenti nel suo ruolo attuale o precedente.

L’autorizzazione approvata ieri garantisce che le indagini si estenderanno per tutto il 2024 creando un grosso grattacapo per il presidente nel bel mezzo di un anno elettorale perché ora le tre Commissioni della Camera che conducono l’inchiesta hanno maggiore forza per convocare i testimoni e richiedere documenti. Se le commissioni decideranno di procedere con l’impeachment, voterà l’intera Camera dei Rappresentanti. Se la maggioranza voterà per il sì, Biden verrà messo sotto accusa. Il Senato terrà quindi un processo e voterà se rimuovere il presidente dall’incarico. Un fatto questo molto improbabile visto che i democratici hanno la maggioranza alla Camera Alta e per l’impeachment del presidente c’è bisogno del voto dei due terzi dei senatori.
Nonostante il fatto che tutti i repubblicani alla Camera abbiano votato per aprire formalmente l’inchiesta, alcuni – in particolare quelli provenienti da distretti politicamente divisi – hanno esitato a sostenere l’impeachment temendo il costo politico che dovranno pagare nel loro distretto elettorale.
Il repubblicano, Ken Buck, ha affermato che il suo partito è impegnato in “impeachment di punizione”, mentre un altro ancora ha affermato che Biden “probabilmente non ha commesso un reato”. Opinione questa condivisa dal senatore repubblicano Chuck Grassley, leader di minoranza della Commissione Giustizia, il quale ha affermato che finora non c’è nessuna indicazione che Joe Biden abbia violato la legge.
Un sondaggio della CNN di ottobre ha mostrato che il 57% degli americani pensava che Biden non dovesse essere messo sotto accusa. Secondo il Washington Post, si tratta di un valore tra 10 e 14 punti in più rispetto a sondaggi simili condotti sull’atteggiamento dell’elettorato nei confronti dei due impeachment di Trump.