Il leader russo Vladimir Putin si ricandiderà alla elezioni presidenziali del prossimo 17 marzo 2024. Ad annunciarlo è stato lui stesso durante una cerimonia tenutasi venerdì mattina durante la quale ha decorato alcuni soldati che hanno combattuto al fronte in Ucraina.
“Mi candiderò alla carica di presidente”, ha detto Putin nella Sala Georgievsky, parte del Grande Palazzo del Cremlino, dopo che il tenente colonnello Artyom Zhoga – capo di un’unità separatista filorussa nell’Ucraina orientale – gli aveva chiesto di guidare il Paese fino al 2030.
“Non nascondo che ho avuto pensieri divergenti in altri momenti, ma ora è giunto il momento di prendere una decisione”, ha premesso il 71enne pietroburghese – che, in carica dal 1999 (con il breve interregno di Medvedev dal 2008 al 2012), ha già ricoperto la carica di presidente più a lungo di qualsiasi altro governante russo dai tempi di Stalin, battendo persino i 18 anni di Leonid Brezhnev.
A consentire al leader russo di svolgere un (pressoché certo) quarto mandato è una modifica costituzionale approvata nel 2020 che ha di fatto ‘azzerato’ la durata degli incarichi precedenti.
I sondaggi indipendenti stimano che Putin sia ancora di gran lunga il politico più amato dai russi, con un tasso di approvazione di oltre l’80% nonostante il sanguinoso conflitto in Ucraina. Il breve ammutinamento della brigata mercenaria Wagner di Yevgeny Prigozhin a giugno aveva destato preoccupazioni sul fatto che il levigato presidente russo potesse perdere il controllo sul potere, ma il Cremlino ne è apparentemente uscito indenne. E anzi sembra aver voluto dare un segnale a tutti gli avversari – esterni ma soprattutto interni – con la misteriosa morte di Prigozhin in un incidente aereo lo scorso settembre.
L’annuncio di Putin arriva a poche ore dalla fissazione di una data formale per il voto – il 17 marzo 2024 – stabilita giovedì dal Consiglio della Federazione. Il capo della Commissione elettorale centrale Ella Pamfilova ha detto che le votazioni si terranno lungo tre giorni, dal 15 al 17 marzo, per consentire agli oltre 107 milioni di elettori di recarsi alle urne da Kaliningrad a Vladivostok.