Le prove, almeno fino ad ora, non ci sono e non ci sono nemmeno i testimoni. Gli esperti contabili chiamati dai repubblicani per testimoniare alla Camera hanno detto che dai documenti esaminati non è stata rilevata nessuna infrazione. Ma tutto questo non è bastato al presidente della Commissione di Sorveglianza, il repubblicano James Comer che, anziché chiudere il caso, ha accusato la famiglia Biden di impegnarsi in pratiche commerciali losche. Affermando che se le prove finora non sono state trovate, è solo perché sono state ben nascoste e non sono state ben cercate, ma lui è sicuro che le troverà e per questo ha affermato che la leadership del GOP determinerà i tempi del voto per l’impeachment di Biden, ma lo vuole “subito”, prima addirittura che le prove vengano trovate. Addirittura alla fine di questa settimana o al massimo la prossima.
Un paradossale procedimento giudiziario inverso, con un presidente sul banco degli imputati ancora prima che le eventuali violazioni siano state riscontrate.
I due impeachment in cui è stato sottoposto l’ex presidente Donald Trump hanno lasciato il segno nel partito repubblicano che ora cerca la vendetta. Ma per Trump c’erano le testimonianze della richiesta fatta dall’allora capo della Casa Bianca al presidente Zelensky di trovargli le prove dei coinvolgimenti illeciti di Hunter Biden con la società energetica Burisma se il governo ucraino voleva ottenere i 450 milioni di dollari di aiuti che il Dipartimento di Stato aveva annunciato. Un ricatto con tanto di testimoni presenti. Da qui il procedimento davanti alla Camera. Poi il Senato decise di non condannare l’ex presidente. E anche per il secondo impeachment, quello per il tentativo insurrezionale del 6 gennaio, dopo le conclusioni della Camera fu nuovamente salvato dal Senato.
Da quando la nuova legislatura all’inizio dell’anno ha visto la maggioranza in mano ai repubblicani sono iniziate le indagini sui poco chiari affari di Hunter Biden. Non è stato trovato nulla che coinvolgerebbe il padre con gli accordi stipulati daHunter, con governi stranieri, come Cina e Ucraina.

Una situazione surreale creata dall’ex speaker della Camera Kevin McCarthy che, per cercare di calmare l’ala trumpiana del suo partito, che poi lo ha messo in minoranza costringendolo alle dimissioni, ha accettato di aprirel’indagine formale contro Joe Biden per l’avvio di un impeachment in relazione alle presunte complicità con gli affari esteri del figlio Hunter.
Per aprire l’indagine sono necessari 218 voti ma, nonostante tutte le rassicurazioni e i calcoli, pare che per ora lo speaker non possa contare sui voti di tutti i suoi parlamentari perchèmolti repubblicani sono scettici. Al momento alla Camera, dopo l’espulsione di George Santos, i repubblicani sono 221. Cinque voti fanno la differenza. E poi anche se la Cameradovesse votare la messa in stato d’accusa per Biden, spetterà al Senato il voto finale. Servono i due terzi dei voti. E qui i Democratici hanno la maggioranza.
La “crociata” dei trumpiani va avanti senza prove né testimonianze, senza nessun riscontro di frode da parte degli esperti contabili che hanno indagato sulla vicenda, senza i numeri alla Camera per poter mettere il presidente sotto impeachment, senza i numeri al Senato per emettere la condanna.
Nonostante ciò il sostegno repubblicano per avviare l’impeachment di Biden si è consolidato durante la pausa del Congresso per le ferie del Thanksgiving, ha affermato Comer “i miei elettori mi hanno chiesto di scoprire la verità su JoeBiden e sul suo coinvolgimento nei loschi affari di famiglia”.
Lo speaker Mike Johnson ha dichiarato che secondo lui ci sono i voti per avviare un’indagine formale di impeachment contro Biden, insistendo sul fatto che tale mossa è “diventata un passo necessario”. Una conversione di 180 gradi da quando era un “semplice” parlamentare che a più riprese aveva suggerito ai suoi compagni di partito di smetterla su questa storia dell’impeachment perché dopo 10 mesi di indagini non erano state trovate le prove.

Durante il finesettimana lo speaker è comparso insieme alladeputata Elise Stefanik, un altro membro della leadership repubblicana della Camera, su Fox News, e ha affermato che ha intende mettere al voto la richiesta sull’impeachment.“Elise ed io abbiamo fatto parte due volte della squadra di difesa dell’impeachment di Donald Trump, quando i democratici hanno messo per due volte l’ex presidente sotto impeachment per sfacciati scopi politici. Ne abbiamo denunciato l’uso. Questa vicenda dei Biden è molto diversa. Noi repubblicani siamo la squadra dello stato di diritto”.
Johnson ha affermato che la Casa Bianca ha fatto ostruzionismo nei confronti dei tre comitati della Camera che indagano sui poco chiari rapporti d’affari di Hunter Biden e dei suoi familiari.
“Stanno impedendo ad almeno due o tre testimoni [del Dipartimento di Giustizia] di farsi avanti” e “hanno nascosto migliaia di pagine di prove”, ha affermato. “Quindi un voto formale sull’inchiesta sull’impeachment in aula ci consentirà di portare la questione al prossimo passo necessario. E penso che sia qualcosa che dobbiamo fare per chiarire questa vicenda”.
Il mese scorso, i repubblicani della Camera hanno emesso mandati di comparizione incentrati sui rapporti d’affari della famiglia, chiedendo a Hunter Biden; James Biden, fratello del presidente e Rob Walker, un socio di Hunter, a comparire per le deposizioni. Le citazioni in giudizio sono arrivate il giorno dopo che il procuratore speciale che supervisionava un’indagine su Hunter Biden aveva testimoniato davanti alla commissione giudiziaria a porte chiuse.
James Comer ha affermato di aver ottenuto documenti finanziari che, a suo dire, dimostrano che i membri della famiglia Biden avevano fondato oltre 20 società di comodo, la maggior parte delle quali furono create durante il periodo in cui Joe Biden era vicepresidente. Tali società, secondo Comer, erano state create per nascondere i pagamenti che sarebbero stati fatti.
L’avvocato della Casa Bianca Richard Sauber ha criticato le citazioni in giudizio come “ingiustificate”, scrivendo in una lettera che “le richieste sono state inviate nonostante il fatto che, dopo un anno di indagini, voluminosi documenti e testimonianze di dozzine di testimoni abbiano confutato le vostre infondate accuse contro il Presidente”.