I sondaggi dicono che Donald Trump è in testa per la nomina della candidatura del partito repubblicano per le presidenziali del prossimo anno. Ma i soldi non lo seguono, e sempre i sondaggi mostrano che in uno scontro con Biden verrebbe sconfitto. Tutto questo mentre a Washington il libro di Liz Cheney “Oath and Honor” sta provocando un terremoto politico tra i repubblicani.
L’Americans for Prosperity Action, il PAC del miliardario Charles Koch, che in passato ha appoggiato Trump, ha preferito contribuire alla candidatura di Nikki Haley che questa mattina ha avuto anche l’appoggio politico dell’amministratore delegato di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, il quale ha esortato i democratici a sostenerla nelle primarie repubblicane, affermando che offre una forte alternativa all’ex presidente Donald Trump.
Un altro miliardario, Ken Langone, il fondatore di Home Depot, che in passato ha sostenuto Trump, lo ha scaricato e ha indirizzato i suoi contributi su Joe Manchin, il senatore democratico della West Virginia. Nei giorni scorsi un gruppo politico indipendente ha presentato documenti alla FEC per lanciare un nuovo Super PAC volto a convincere gli elettori indipendenti a sostenere Nikki Haley. Guidato da cinque imprenditori – tra cui Jonathan Bush, cugino dell’ex presidente George W. Bush, e il CEO miliardario Frank Laukien – il PAC, chiamato Independents Moving the Needle, afferma che concentrerà i suoi sforzi sul primo test elettorale nel New Hampshire. In questo Stato circa il 40% degli elettori sono registrati come indipendenti e gli elettori non dichiarati possono scegliere di partecipare alle primarie repubblicane o democratiche. Il PAC è presieduto da Frank Laukein e sua moglie Tamra, che guidano aziende nel campo della medicina e ricerca medica, sono affiancati da Bush, CEO di una società di dati sanitari, e Bonnie Anderson, CEO di PinkDx, una società privata di test sul cancro. Il PAC è guidato da Robert Fisher, un avvocato ed ex procuratore federale.
Oltre ai soldi anche i sondaggi mostrano che la presa politica di Trump sugli elettori è in diminuzione. Secondo una indagine demoscopica condotta da Morning Consult pubblicata ieri sera, Biden ha uno stretto vantaggio del 43-42% su Trump in un’ipotetica corsa del 2024, con l’11% degli intervistati che afferma che voterebbe per “qualcun altro” e il 5% ancora indeciso. Il sondaggio eseguito su 6.527 elettori registrati è stato condotto tra il 24 e il 26 novembre fa seguito a un precedente sondaggio di Morning Consult del 20 novembre che aveva rivelato che Biden era dietro Trump di quattro punti. Il recupero di quattro punti in pochi giorni è stato il “salto” più grande registrato da Biden da quando Morning Consult ha iniziato il suo monitoraggio quotidiano della corsa alla Casa Bianca nel dicembre 2022.

Sull’ex presidente pesano i processi in corso e quelli che verranno nei prossimi mesi. Ma non solo. Il caos istituzionale creato con la rimozione di Kevin McCarthy come speaker della Camera e la successiva lotta all’interno del partito aizzata dall’ex presidente che alla fine è riuscito a far eleggere un suo fedelissimo parlamentare, ha allontanato i moderati dal partito. Una larga fetta di elettori repubblicani si chiede se non sia il momento di trovare una vera alternativa a Donald Trump. Un argomento dibattuto dall’ex deputata Liz Cheney che nel suo libro “Oath and Honor” di prossima uscita dipinge un ritratto feroce dei suoi ex colleghi che dopo le elezioni del 2020 erano “disposti a violare il loro giuramento alla Costituzione per opportunità politica e finta lealtà a Donald Trump”.
Il libro, di cui la CNN ha ottenuto una copia prima della sua uscita il 5 dicembre e del quale ha rivelato ampi stralci, è un resoconto di ciò che Cheney chiama la “codardia” del GOP e di come così tanti parlamentari siano ancora disposti a sostenere l’ex presidente Donald Trump, che lei definisce “l’uomo più pericoloso che abbia mai abitato nello Studio Ovale”.
“Lo seguivano per paura, ma alle sue spalle lo chiamavano il Gesù arancione” scrive Liz Cheney ricordano il nomignolo che il parlamentare del Tennessee Mark Green gli aveva affibbiato.
Cheney rivela che l’ex speaker Kevin McCarthy le aveva detto che Trump sapeva di aver perso le elezioni. Ciò nonostante poche ore dopo la loro conversazione andò su Fox News per annunciare la vittoria elettorale di Trump e accusare Biden dei brogli elettorali “McCarthy sapeva – scrive Liz Cheney – che quello che stava dicendo non era vero”.
“La paura di perdere il consenso dell’allora presidente era così forte che uomini e donne che una volta sembravano ragionevoli e responsabili hanno deciso di violare il loro giuramento alla Costituzione per opportunità politica e lealtà verso Donald Trump”, scrive Cheney che descrive come ha visto i suoi colleghi repubblicani passare dal condannare Donald Trump per le sue fantasiose ricostruzioni sul voto al rimettersi in riga e sostenere le sue bugie sulle frodi elettorali.