L’ex presidente Donald Trump rimarrà nel ballottaggio delle primarie del Minnesota dopo che ieri sera la Corte suprema dello stato ha respinto la richiesta avanzata in tribunale da un gruppo di elettori, Free Speech People, che chiedeva di porre fine alla sua candidatura in base a una disposizione costituzionale raramente utilizzata che vieta a coloro che “si sono impegnati in un’insurrezione” di ricoprire una carica elettiva.
La Corte Suprema del Minnesota ha rifiutato di diventare il primo tribunale degli Stati Uniti ad utilizzare la Sezione 3 del 14° Emendamento per impedire a qualcuno di candidarsi alla presidenza. La corte ha eluso la questione centrale della causa – il ruolo di Trump nell’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio – stabilendo che la legge statale consente ai partiti di iscrivere qualsiasi persona alle elezioni primarie. Sottolineando come proprio per le primarie non sia contemplato nessun genere di divieto.
“Non esiste uno statuto statale che proibisca a un grande partito politico di partecipare alle elezioni primarie per la nomina presidenziale o di inviare delegati alla convenzione nazionale a sostegno di un candidato non idoneo a ricoprire una carica”, ha stabilito il presidente della Corte Suprema Natalie Hudson.
La corte ha lasciato aperta la possibilità che i querelanti possano riprovare a escludere Trump dalle elezioni generali di novembre, nel caso che, come viene dato per scontato, dovesse vincere le primarie.
Il direttore legale di Free Speech For People, Ron Fein, ha affermato che il gruppo continuerà la sua campagna per porre fine alla candidatura presidenziale di Trump. “Siamo delusi dalla decisione della corte”, ha detto Ron Fein, che ha discusso il caso davanti alla corte durante l’udienza del 2 novembre.

“Tuttavia, la Corte Suprema del Minnesota ha riconosciuto esplicitamente che la questione della squalifica di Donald Trump per aver preso parte ad un’insurrezione contro la Costituzione degli Stati Uniti potrebbe essere risolta in una fase successiva. La decisione non è vincolante per nessun tribunale al di fuori del Minnesota e continuiamo le nostre azioni legali attuali e pianificate in altri stati per far rispettare la Sezione 3 del Quattordicesimo Emendamento contro Donald Trump”.
La sentenza è la prima di una serie di cause legali intentate da Free Speech For People e da un gruppo di elettori che stanno cercando di utilizzare il 14mo emendamento per porre fine alla candidatura di Trump.
Sulla sua piattaforma di social media, Truth Social, l’ex presidente ha dichiarato: “La ridicola causa relativa al 14° emendamento è stata appena respinta dalla Corte Suprema del Minnesota”. Ha aggiunto: “Congratulazioni a tutti coloro che hanno combattuto questa bufala!”
La disposizione in questione esclude dall’incarico chiunque abbia prestato giuramento alla Costituzione e poi “si sia impegnato in un’insurrezione” violando il giuramento. Una norma utilizzata principalmente dopo la guerra civile per impedire agli ex confederati di assumere posizioni nel governo statale e federale.
I gruppi politici che non vogliono Trump alle elezioni hanno presentato la loro richiesta in Minnesota perché lo stato ha un processo rapido per contestare i requisiti di voto che viene esaminato direttamente dalla più alta corte dello stato proprio per evitare la lunghezza dei possibili ricorsi in appello.

Gli avvocati di Trump hanno sostenuto che la Sezione 3 non ha potere senza che il Congresso stabilisca i criteri e le procedure per applicarla, che l’attacco del 6 gennaio non soddisfa la definizione di insurrezione e che l’ex presidente stava semplicemente usando il suo diritto alla libertà di parola. Hanno inoltre sostenuto che la clausola non si applica alla carica di presidenza, che non è menzionata nel testo dell’emendamento costituzionale.
Casi simili sono stati presentati in altri stati, incluso il Colorado, dove un giudice statale ha programmato le argomentazioni conclusive per la prossima settimana.
Molti esperti legali si aspettano che la questione arrivi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che non si è mai pronunciata sulla Sezione 3.
I segretari di Stato hanno generalmente affermato di non avere il potere di determinare se Trump possa o non possa partecipare alle primarie e hanno chiesto assistenza ai tribunali per fare chiarezza. Il segretario di Stato del Minnesota, il democratico Steve Simon, ha dichiarato che la decisione finalmente fa chiarezza su questa vicenda.
“Sono grato che la Corte Suprema abbia agito rapidamente – ha detto Simon – così gli elettori del Minnesota hanno la certezza su chi avrà diritto a partecipare alle primarie”.