Oggi l’America vota. In tutti gli Stati dell’Unione, il primo martedì di novembre è Election Day. Non sono elezioni di primo piano, ciò nondimeno sono importanti perché rappresentano un primo test nazionale del voto che tra un anno deciderà la Casa Bianca, l’intera Camera dei Rappresentanti e per un terzo del Senato.
Sono inoltre le prime elezioni “importanti” nell’era post pandemia in cui una larga parte di elettori delle grandi città, tradizionalmente democratici, si sono spostati nei villaggi di provincia, tradizionalmente repubblicani.
Un altro test sarà quello per capire se la omogenea massa del voto afroamericano continuerà a partecipare attivamente, soprattutto negli Stati del Sud, dopo che legislazioni statali hanno cambiato l’area di molte circoscrizioni elettorali e hanno reso più difficile accedere ai seggi elettorali, o votare anticipatamente.
E poi si vota non solo per eleggere dei candidati politici, ma per promuovere o bloccare i cambiamenti sociali che molti stati vorrebbero modificare, come il diritto delle donne per la riproduzione o i diritti dei transgender.
I democratici hanno condotto campagne incentrate sull’aborto in Ohio, Virginia, Pennsylvania e Kentucky. In Virginia Senato e Camera statale si giocano le maggioranze con i repubblicani che hanno una superiorità ristretta alla Camera e i democratici al Senato e il governatore repubblicano Glenn Youngkin vuole imporre il divieto di aborto dopo 15 settimane con eccezioni per stupro, incesto e quando la vita della madre è in pericolo.
Oltre all’aborto, l’iniziativa più seguita sarà, ancora una volta, in Ohio, dove gli elettori decideranno se la cannabis debba essere legalizzata per uso ricreativo. Se gli elettori fossero d’accordo, l’Ohio diventerebbe il 24esimo stato a legalizzare la marijuana. Ciò potrebbe esercitare pressioni sul Congresso affinché porti avanti la legislazione almeno per allentare le restrizioni sulle attività bancarie interstatali per le imprese legali di cannabis.

In Texas sono al voto 14 emendamenti costituzionali, incluso uno che impedisce la “wealth tax”, ovvero l’imposta sul valore di mercato dei beni posseduti ma non venduti. Attivisti liberali e alcuni eminenti senatori democratici, come Elizabeth Warren del Massachusetts, spingono per questa tassa come l’unico modo per sfruttare la ricchezza dei miliardari, le cui tasse sul reddito sono minime ma la cui vasta ricchezza non tassata permette uno stile di vita lussuoso.
I texani decideranno anche se aumentare l’età pensionabile obbligatoria dei giudici statali da 75 a 79 anni.
In due Stati, Kentucky e Mississippi, i due attuali governatori cercano la riconferma. Gli elettori del Kentucky decideranno se dare un secondo mandato al governatore Andy Beshear, un democratico molto popolare in uno stato a forte maggioranza repubblicana. Beshear ha definito “estremista” la legge restrittiva sull’aborto dello Stato perché non consente eccezioni in caso di stupro e incesto. Ha anche posto il veto alla proposta che vieta l’aborto dopo 15 settimane.
Nel Mississippi, il governatore repubblicano Tate Reeves sta cercando la rielezione contro un cugino di Elvis Presley. Alla Camera dei Rappresentanti a Washington ci sono due seggi vacanti. Nello stato del Rhode Island il democratico Gabe Amo e il repubblicano Gerry Leonard si affrontano in un’elezione speciale per completare il mandato dell’ex deputato democratico David Cicilline che si è dimesso a maggio dopo sette mandati. Il distretto ha votato quasi sempre per i democratici. Cicilline è stato eletto per la prima volta nel 2010 e ha vinto le sue ultime cinque candidature per la rielezione con il 60% dei voti o più. Il democratico Patrick Kennedy ha ricoperto in precedenza il seggio per 16 anni.
Per un altro seggio vacante della Camera, quello dello Utah, le elezioni ci saranno il 21 novembre. Il congressman repubblicano Chris Stewart si è dimesso a fine settembre per motivi familiari e non c’è stato il tempo per il governatore di includere questa competizione elettorale nelle elezioni di oggi.
Si vota per una marea di sindaci.

A Houston, 17 candidati sono in lizza per sostituire Sylvester Turner, il sindaco che ha dovuto lasciare l’incarico dopo 2 mandati. Tra gli aspiranti degni di nota figurano la popolare ccongresswoman Sheila Jackson Lee e il senatore statale John Whitmire, entrambi democratici.
A Philadelphia l’attuale sindaco, il democratico Jim Kenney, ha dovuto lasciare l’incarico dopo due mandati. La democratica Cherelle Parker è sfidata dal repubblicano David Oh.
A Indianapolis il sindaco democratico Joe Hogsett cerca la riconferma. E’ stato sfidato dal repubblicano Jefferson Shreve.
A Columbus, in Ohio, l’attuale sindaco democratico Andrew Ginter è stato sfidato da Joe Motil, democratico-indipendente.
A Charlotte, in North Carolina, l’attuale sindaco democratico Vi Lyles cerca la riconferma, ma la repubblicana Misun Kim ceerca di strappargli la poltrona. E si vota anche a Whichita in Kansas, ad Aurora, Colorado, Orlando, Florida, Boise, Spokane e altre 250 città con più di 75 mila abitanti
A Uvalde, in Texas, dove l’anno scorso un uomo armato ha ucciso 19 studenti e due insegnanti alla Robb Elementary School, i candidati a sindaco sono l’ex giornalista Kimberly Mata-Rubio, la cui figlia è stata uccisa nella strage, l’ex sindaco Cody Smith e l’insegnante di scuola elementare Veronica Martinez.
A Bridgeport, in Connecticut, il sindaco Joe Ganim sta cercando un ottavo mandato, ma mercoledì scorso un giudice statale ha fatto la mossa insolita di ordinare nuove elezioni primarie democratiche dopo che sono emerse prove di possibili brogli in quelle che si sono tenute a settembre. La data delle nuove primarie non è stata fissata.
A Derby, nel Connecticut, il sindaco in carica Richard Dziekan si candida come indipendente per un quarto mandato dopo aver perso le primarie repubblicane a favore dell’assessore Gino DiGiovanni, Jr., che è stato accusato dai pubblici ministeri federali ad agosto di essere entrato illegalmente nel Campidoglio durante il tentativo insurrezionale del 6 gennaio.