Stallo al Congresso sugli aiuti ad Israele: la Camera li approva, il Senato li blocca, la Casa Bianca minaccia il veto presidenziale.
Al centro della disputa non sono gli aiuti, per i quali peraltro sono tutti d’accordo, ma sia sul modo per reperire i fondi per finanziare questi aiuti, sia sul fatto che nella proposta votata dai repubblicani non sono contemplati i finanziamenti per l’Ucraina, osteggiati dall’ala del Gop legata all’ex presidente Donald Trump.
Ieri sera la Camera ha approvato il pacchetto di quasi 14 miliardi e mezzo di dollari per Israele. Per fare questo i parlamentari repubblicani hanno spostato dal bilancio federale i fondi destinati all’ufficio delle tasse, l’IRS, per potenziare la caccia agli evasori, assegnandoli a Tel Aviv e non includendo gli aiuti all’Ucraina, trasformato quello che normalmente sarebbe un voto bipartisan in un voto che divide il Congresso. I finanziamenti all’IRS sono stati già apprrovati nel quadro dell’Inflation Reducion ActI e con questa proposta i fondi verrebbero stralciati dalla lotta all’evasione fiscale.
Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer, D-N.Y., ha detto che il disegno di legge “incredibilmente poco serio” non ha alcuna possibilità di essere preso in considerazione dal Senato.
Il neo speaker della Camera, Mike Johnson, ha affermato che il pacchetto repubblicano fornirà a Israele l’assistenza necessaria per difendersi, liberare gli ostaggi detenuti da Hamas e sradicare il gruppo militante palestinese, realizzando “tutto questo mentre lavoriamo anche per garantire una spesa responsabile e ridurre i costi”.
Per pagare il conto, i repubblicani hanno tagliato la ristrutturazione dall’IRS che i democratici hanno approvato l’anno scorso e Biden ha già firmato come legge come un modo per perseguire gli evasori fiscali.
Il Congressional Budget Office, apartitico, afferma che la proposta di legge approvata dai repubblicani costerebbe al governo federale 12,5 miliardi di dollari a causa della perdita di entrate derivanti dalla mancata riscossione delle tasse. Nel complesso, il costo del pacchetto di aiuti e della riduzione delle entrate è stato stimato a oltre 26 miliardi di dollari.

I repubblicani si sono fatti beffe di questa valutazione, ma l’ufficio di bilancio indipendente è storicamente visto come un arbitro indipendente.
Una valutazione del Congressional Budget Office condivisa dall’Office of Management and Budget della Casa Bianca che in una nota afferma che “invece di proporre un disegno che rafforzi la sicurezza nazionale americana, la Camera crea un divario sempre più profondo ed erode lo storico consenso bipartisan per il supporto ad Israele”. L’Ufficio ha sottolineato che la proposta non fa alcuna menzione a programmi di assistenza umanitaria ai palestinesi, e afferma anche che il disegno “introduce faziosità nel sostegno ad Israele, facendo del nostro alleato una pedina politica in un momento in cui è fondamentale rimanere uniti”. Inoltre, togliendo i fondi all’IRS, la legge “stabilisce un nuovo e pericoloso precedente poiché condiziona gli aiuti politicizzando il supporto a Israele”. L’OMB etichetta quindi il disegno come un “trabocchetto politico”.
Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer ha definito il disegno di legge “incredibilmente poco serio” affermando che non ha alcuna possibilità di essere votato al Senato. Con lui anche il leader della minoranza repubblicana Mitch McConnell che condivide le proposte della Casa Bianca di finanziare anche Kiev ritenendo che le due questioni, Israele e Ucraina, siano collegate affermando che gli aiuti “non sono beneficenza”, ma sono necessari per rafforzare gli alleati occidentale contro la Russia e l’Iran.

“I repubblicani stanno sfruttando una crisi internazionale per aiutare i ricchi che evadono le tasse e le grandi aziende che usano i cavilli più arzigogolati e discutibili per pagare meno tasse”, ha detto il deputato democratico Jim McGovern, leader di minoranza alla Commissione House Rules della Camera.
Lo speaker della Camera Mike Johnson, a dimostrazione della mancanza di volontà di concedere gli aiuti all’Ucraina ha dichiarato questa mattina che intende preparare una proposta di legge in cui sono previsti gli aiuti a Kiev abbinati al finanziamento della protezione della frontiera meridionale degli Stati Uniti ben sapendo che i finanziamenti, a loro volta, sono legati alla riforma della legge dell’immigrazione che nessuno dei due partiti vuole affrontare. “È solo una questione di principio: se vogliamo prenderci cura dei confini in Ucraina, dobbiamo prenderci cura anche del confine americano”, ha sentenziato Mike Johnson.
Giovedì, in un altro intervento, la Camera ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione incentrata sull’attivismo dei campus universitari sulla guerra Israele-Hamas. La risoluzione non vincolante condanna il sostegno di Hamas, Hezbollah e delle organizzazioni terroristiche nei college americani.