Lo speaker della Camera Mike Johnson si è incontrato con alcuni senatori repubblicani affermando che gli aiuti militari a Israele devono essere passati dal Congresso da soli, avvertendoli che un pacchetto più ampio che conceda i finanziamenti anche all’Ucraina, Taiwan e che includa anche lo stanziamento dei fondi per il confine con il Messico non avrà l’appoggio della maggioranza alla Camera.
Un incontro questo voluto da neo-speaker sostenuto da Donald Trump che ha messo in evidenza i malumori con i compagni di partito contrari alla leadership politica dell’ex presidente.
Alla riunione non ha preso parte Mitch McConnell e con lui molti dei “notabili” del Senato che cercano di voltare pagina e distaccarsi dalla presa dell’ex presidente. McConnell si è ripetutamente espresso, in privato e in pubblico, a favore dello spostamento dei quattro pilastri della richiesta di aiuti esteri del presidente Biden – finanziamenti per Israele, Ucraina, Indo-Pacifico e sicurezza delle frontiere – in un unico pacchetto. McConnell ha dichiarato ieri sera di essere “concettualmente” sulla stessa lunghezza d’onda di Schumer e del presidente Joe Biden.
“Concettualmente penso che io e Schumer siamo nella stessa situazione. In termini di dettagli, ciò che è veramente necessario per proteggere il confine non è un mucchio di soldi destinati a Chicago e New York, ma qualcosa di serio”, ha detto McConnell. “Ci stiamo lavorando e penso che i democratici dovranno accettare un disegno di legge davvero serio sulla protezione dei confini tra Stati Uniti e Messico “.
Johnson ha detto ai senatori del suo stesso partito che è favorevole all’invio di aiuti militari all’Ucraina, ma ha avvertito che tali aiuti devono essere condizionati alle riforme per migliorare la sicurezza delle frontiere, insistendo che presenterà alla Camera il disegno di legge sugli aiuti a Israele ora e poi uno sugli aiuti all’Ucraina e sulla sicurezza del confine.

Un incontro che evidenzia come i repubblicani alla Camera siano più interessati a tagliare i fondi all’ufficio delle tasse, usando come scusa i fondi per Israele, e mettere da parte quelli per l’Ucraina. Una mossa che indica il nuovo braccio di ferro al Congresso, tra la maggioranza repubblicana della Camera e quella democratica al Senato che però può contare sull’appoggio di molti repubblicani. Tanto che un gruppo bipartisan sostenuto dal leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer e dal leader della minoranza Mitch McConnell ha già preparato un pacchetto di aiuti più ampio che include aiuti per Israele, Ucraina, Taiwan e una misura di sicurezza delle frontiere.
Contrario alla proposta di Johnson anche il senatore Lindsey Graham il quale ha affermato che sarebbe un “enorme errore” separare i due finanziamenti dopo aver ascoltato il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin che hanno testimoniato ieri davanti alla commissione stanziamenti del Senato. “Sostengo che gli aiuti debbano rimanere congiunti”, ha detto Lindsey Graham lasciando l’aula dell’incontro.
Il senatore Tommy Tuberville, uno dei “falchi” del senato ha detto che lo speaker ha affermato di essere favorevole a portare alla Camera un disegno di legge sull’assistenza all’Ucraina, ma ha sottolineato che vuole prima finanziare gli aiuti per Israele.
Un altro dei senatori conservatori, Josh Hawley ha anche detto che Johnson nel suo incontro ha affermato che vuole approvare un pacchetto di assistenza per l’Ucraina dopo che la Camera avrà approvato prima i 14,3 miliardi di dollari in assistenza per Israele, pagati con il taglio dei fondi destinati al bilancio dell’Internal Revenue Service.
Nel suo incontro con lo speaker Hawley ha anche detto che Johnson intende approvare un disegno di legge temporaneo sul finanziamento del bilancio federale che durerà fino al 2024 per evitare la possibilità di una chiusura del governo entro la fine dell’anno. Hawley ha detto che Johnson sta pensando di fissare una scadenza per il bilancio federale a marzo o aprile del prossimo anno.
Contrario alla proposta di Johnson anche il senatore Lindsey Graham il quale ha affermato che sarebbe un “enorme errore” separare i due finanziamenti dopo aver ascoltato il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin che hanno testimoniato ieri davanti alla commissione stanziamenti del Senato. “Sostengo che gli aiuti debbano rimanere congiunti. Penso che il segretario Blinken e Austin abbiano dato una buona risposta sul perché non dovremmo dividerlo”, ha detto Lindsey Graham dopo l’incontro.
“Alla fine, penso che tutti questi conflitti debbano essere affrontati con forza, e dovrebbero essere affrontati insieme”, ha continuato Graham.

Il senatore Mitt Romney, sostenitore degli aiuti all’Ucraina, ha detto non crede che un pacchetto che non includa gli aiuti ai due paesi possa passare ad entrambe le Camere.
“Potrebbe esserci un tentativo per provare a bloccare gli aiuti a Kiev. Ma questo non accadrà, non ci credo. Penso che, in ultima analisi, vedrete che la grande maggioranza delle persone alla Camera e al Senato passeranno unaa misura che includa gli aiuti ad entrambi i paesi. La mia opinione è che la stragrande maggioranza dei membri della Camera, così come la stragrande maggioranza dei senatori, sostengano l’Ucraina e Israele, insieme”.
Romney si è anche opposto alla proposta di Johnson di tagliare i finanziamenti all’Internal Revenue Service per pagare un pacchetto di aiuti a Israele, dicendo che “non ha molto senso” ridurre i finanziamenti a un’istituzione che garantisce che le persone paghino le tasse.
Il capo della Casa Bianca ha già detto che porrà il veto a una proposta che concede aiuti a Israele ma non all’Ucraina e che include tagli ai fondi l’ufficio delle tasse, qualora passasse in entrambe le camere.