Dopo il Colorado anche il Michigan e giovedì il Minnesota. Il movimento che si oppone alla candidatura di Donald Trump alle primarie è passato all’offensiva e ha presentato ieri sera un’altra richiesta per bloccare il tentativo dell’ex presidente di tornare alla Casa Bianca.
In tutti questi casi le richieste sono state avanzate da CREW, “Citizens for Responsibility and Ethics in Washington”, della quale fanno parte alcuni elettori repubblicani contrari a Trump, tra loro anche l’ex congresswoman del Rhode Island, Claudine Schneider, che ora vive in Colorado; l’ex legislatrice statale del GOP, Norma Anderson e la giornalista e la commentatrice repubblicana Krista Kafer.
Gli avvocati di CREW sostengono che l’ex presidente, dopo il tentativo insurrezionale del 6 gennaio 2021, non può essere candidato poiché la sezione 3 del 14° emendamento stabilisce che i funzionari che hanno prestato il giuramento di sostenere la Costituzione sono squalificati da futuri incarichi se “si sono impegnati in un’insurrezione” o hanno “dato aiuto o conforto” agli insurrezionalisti. La misura, adottata dopo la Guerra Civile, è stata utilizzata raramente negli ultimi 150 anni e mai contro un ex presidente.
Dopo il Colorado gli avvocati di CREW ieri sera hanno depositato una richiesta simile nel tribunale di Lansing, in Michigan. Ma gli avvocati di Trump erano sul piede di guerra e immediatamente hanno chiesto alla corte di garantire che il nome dell’ex presidente appaia nelle schede elettorali dello stato il prossimo anno affermando che la Court of Claims del Michigan e il segretario di Stato Jocelyn Benson “non hanno alcuna autorità per rifiutarsi di inserire il nome dell’ex presidente nella scheda elettorale” e hanno chiesto alla corte un’ingiunzione per bloccare il tentativo di esclusione.
In Colorado il procedimento giudiziario è già stato avviato. Giovedì ci sarà la prima udienza a Minneapolis e ora si è aperto anche questo fronte in Michigan. Finora solo la corte federale della Florida è quella che ha respinto le richieste di CREW e per questo i legali si sono rivolti ai singoli stati.
I pareri dei costituzionalisti americani sono diversi e, alcune volte, anche contrastanti. Il giudice federale in pensione J. Michael Luttig e Laurence Tribe, professore di diritto costituzionale ad Harvard, hanno affermato che il 14° emendamento dovrebbe impedire a Trump di candidarsi nuovamente alla presidenza, dopo che gli sforzi per ribaltare la sconfitta subita da Biden nel 2020 hanno incluso l’assalto dei suoi sostenitori al Campidoglio il 6 gennaio 2021. Gli avvocati di Trump, David Kallman, Stephen Kallman e Mark Meuser, hanno affermato nell’udienza di Denver che la corte non ha l’autorità per impedire che il nome di Trump compaia nelle schede elettorali poiché gli eventi del 6 gennaio 2021 sono stati una rivolta, non un’insurrezione e sostengono che l’azione legale di CREW è “antidemocratica” ed è una “interferenza elettorale” nelle presidenziali del 2024, dove Trump è il candidato in testa nelle primarie repubblicane.

In aula hanno deposto sia il parlamentare democratico Eric Swalwell, che l’agente Daniel Hodges, della polizia di Washington. Hodges è il poliziotto che urla di dolore in un video ampiamente condiviso mentre viene schiacciato contro lo stipite di una porta dalla folla pro-Trump che avanza.
Swalwell ha raccontato la sua esperienza alla Camera durante l’attacco. Ha descritto di essere stato avvisato di usare le maschere antigas conservate sotto le scrivanie dei parlamentari, di aver ascoltato la preghiera di un cappellano e di aver mandato messaggi a sua moglie mentre iniziava a temere per la sua sicurezza prima che lui e i suoi colleghi fossero evacuati dall’aula della Camera.
Si prevede che il processo durerà una settimana e il giudice ha detto che vuole emettere la sua decisione entro Thanksgiving, quindi c’è tempo per i ricorsi prima che la stampa delle schede inizi a gennaio per le primarie del GOP in Colorado il 5 marzo 2024.
Ma inevitabilmente, qualunque sarà la decisione del magistrato, ci saranno appelli e l’inevitabile richiesta alla Corte Suprema di emettere una sentenza finale.
La scintilla scaturita dall’azione legale di CREW rischia di incendiare ancora di più una campagna elettorale peraltro già infuocata.
A New York il processo civile in cui Donald Trump, i suoi figli e la sua società sono stati riconosciuti colpevoli di frode per aver arbitrariamente gonfiato il valore delle proprietà immobiliari per ottenere interessi più favorevoli sui prestiti dalle banche e migliori condizioni sulle assicurazioni, ha visto la testimonianza del dirigente della Morgan Stanley, K. Don Cornwell al quale Donald Trump ha rifiutato di condividere i suoi rendiconti finanziari dopo che aveva offerto 1 miliardo di dollari per l’acquisto della squadra di football dei Buffalo Bills nel 2014. La situazione patrimoniale elencava solo le attività della società ma non le passività e quando Morgan Stanley ha chiesto il controllo contabile Trump ha rifiutato di fornire i suoi rendiconti finanziari.
La testimonianza della figlia Ivanka è stata rinviata alla prossima settimana. La figlia maggiore dell’ex presidente avrebbe dovuto testimoniare venerdì. Il giudice Arthur Engoron, ha detto che ora comparirà l’8 novembre.
Dopo la testimonianza di Ivanka Trump, la difesa inizierà a chiamare testimoni. Gli avvocati di Trump hanno elencato 127 nomi su una lista di testimoni presentata prima dell’inizio del processo. Alcuni dei nomi si sovrappongono alla lista dei testimoni presentati dall’accusa.