Nuova incriminazione per George Santos, il congressman repubblicano è stato accusato di aver rubato le identità dei donatori della sua campagna e di aver poi utilizzato le loro carte di credito per prelevare decine di migliaia di dollari in addebiti non autorizzati.
Gli inquirenti hanno affermato che parte del denaro rubato è finito anche sul suo conto corrente in banca. L’accusa sostituisce quella presentata nei mesi scorsi contro il parlamentare di Long Island in cui era stato incriminato per appropriazione indebita di denaro dalla sua campagna elettorale, di riciclaggio e di aver mentito al Congresso sui suoi fondi elettorali.
Le nuove incriminazioni includono l’accusa di aver addebitato più di 44 mila dollari alla sua campagna per molti mesi utilizzando carte appartenenti a quanti avevano fatto donazioni alla sua campagna elettorale senza che loro lo sapessero. In un caso, ha addebitato 12 mila dollari sulla carta di credito di un collaboratore e ha trasferito la “stragrande maggioranza” di quel denaro sul suo conto bancario personale.
Santos è anche accusato di aver falsamente riferito alla Commissione elettorale federale di aver prestato 500.000 dollari alla sua campagna nel tentativo di convincere i funzionari del Partito repubblicano che era un candidato ricco e serio, quando in realtà aveva meno di 8.000 dollari sui suoi conti personali.
Le nuove accuse aggravano il pericolo giudiziario per Santos, che probabilmente dovrà affrontare una lunga pena detentiva. Finora ha resistito a tutte le richieste di dimissioni, insistendo sul fatto che intende candidarsi alla rielezione l’anno prossimo.
La biografia personale e professionale di Santos come ricco uomo d’affari ha iniziato a sgretolarsi subito dopo aver vinto le elezioni nel Terzo distretto elettorale di Long Island e Queens, rivelando un’intricata rete di bugie.
Oltre a mentire agli elettori sul suo “illustre” background a Wall Street, sulla sua eredità ebraica, sui risultati accademici e atletici, sul volontariato per salvare gli animali, sulle sue proprietà immobiliari, Santos è anche accusato di truffa rubando il denaro di quanti avevano in passato fatto delle donazioni alla sua campagna elettorale.
Inizialmente era stato arrestato a maggio con un atto d’accusa federale con 13 capi d’accusa, per aver utilizzato fondi stanziati per le spese elettorali acquistando abiti firmati ed effettuando altre spese personali usando i soldi della campagna elettorale e inoltre di aver ottenuto in modo improprio sussidi di disoccupazione destinati a quanti avevano perso il lavoro a causa della pandemia.
In libertà su cauzione in attesa del processo, Santos ha descritto la sua valanga di bugie come innocui “abbellimenti” del suo curriculum, mentre per gli imbrogli con le carte di credito accusa la sua ex tesoriera, Nancy Marks.
Proprio alcuni giorni fa Nancy Marks, contabile politica di lunga data per i parlamentari repubblicani di Long Island e stretta collaboratrice di Santos, si è dichiarata colpevole di un’accusa di cospirazione per frode, e ha patteggiato il verdetto di colpevolezza spiattellando agli inquirenti le magagne di George Santos e i suoi intrighi per ingannare potenziali donatori e funzionari del partito repubblicano presentando falsi rapporti finanziari sulla campagna elettorale.
L’accusa depositata oggi in tribunale afferma che Marks e Santos erano coinvolti nello stesso piano per falsificare un prestito elettorale di 500.000 dollari al fine di soddisfare alcuni requisiti di riferimento che avrebbe sbloccato ulteriori soldi da parte del comitato elettorale del Partito repubblicano. Santos è stato ora anche accusato di aver registrato donazioni false da parte di almeno 10 persone, tutti parenti suoi o della Marks, come parte dello stesso tentativo per allargare la cerchia dei donatori e ricevere più fondi.
Nello specifico Santos avrebbe rubato i dati della carta di credito di uno dei suoi collaboratori, che aveva già donato 5.800 dollari al suo fondo elettorale, per concedersi altri 15.800 dollari in pagamenti. Poiché i prelievi anonimi superavano i limiti contributivi previsti dalla legge federale, Santos ha elencato i pagamenti aggiuntivi dando i nomi di suoi familiari senza che loro lo sapessero.
Anche un assistente di Santos che lo aiutava nella raccolta dei fondi elettorali, Sam Miele, è stato incriminato mesi fa con l’accusa federale di essersi spacciato per il braccio destro dell’allora speaker della Camera, Kevin Mcarthy mentre sollecitava contributi per la campagna repubblicana.
Mentre George Santos veniva nuovamente incriminato l’ex deputato Tom Suozzi ha lanciato la sua campagna per riconquistare il seggio al Congresso di conquistato da newyorkese.
Suozzi aveva rappresentato il 3° distretto congressuale, che comprende parti di Long Island e il nord-est del Queens, per tentare, senza successo, di conquistare la nomina del partito alle primarie per il seggio di governatore dello Stato di New York. Suozzi ha annunciato la sua candidatura in una dichiarazione su X, formalmente noto come Twitter, e ha detto che l’avvio formale della sua campagna elettorale ci sarà dopo le elezioni locali del 7 novembre.