L’ex presidente Donald Trump è tornato questa mattina in tribunale e ha inasprito i suoi attacchi contro il procuratore generale di New York Letitia James. Ma non solo. C’è stata anche una lunga interruzione durante l’udienza. Il magistrato Arthur Engoron, ha convocato nel suo ufficio gi avvocati di Trump e dell’Attorney General dopo che l’ex presidente in uno dei post pubblicati sul suo sito web Truth Social aveva postato una fotografia di Allison Greenfield, assistente del giudice Engoron, in posa durante un evento pubblico, accanto al leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer. Trump che ha ripetutamente affermato che la causa e il processo sono un attacco politico da parte del procuratore generale democratico di New York, Letitia James, ha scritto che era “vergognoso” che Greenfield stesse lavorando con il magistrato che lo sta giudicando. Post che poi è stato cancellato.
Il giudice Engoron ha perso la pazienza e ha ordinato all’ex presidente di astenersi dai commenti. “Questa mattina, uno degli imputati ha pubblicato su un account di social media un post denigratorio e falso su un membro del mio staff”, ha detto il giudice in aula. “Anche se ho ordinato che il post venisse cancellato, è stato inviato a milioni di altre persone. Gli attacchi personali del mio staff sono inappropriati e non li tollererò”. Poi, guardando Trump ha proseguito “Questa mia dichiarazione deve essere intesa come un ordine che vieta a tutte le parti di inviare e-mail o parlare pubblicamente di qualsiasi membro del mio staff”, ha detto Engoron. “Il mancato rispetto di questo ordine comporterà gravi sanzioni”.
Mentre gli avvocati e il giudice erano riuniti Trump ha parlato con i media e ha detto che testimonierà “al momento opportuno”. Aggiungendo che al giudice erano state fornite “informazioni false e fuorvianti” sul suo patrimonio. “I numeri che Letitia James ha fornito sono fraudolenti, lei è una truffatrice, le sue valutazioni sono false e questo caso dovrebbe essere archiviato”, ha detto Trump.
Nella causa avviata dall’Attorney General Trump e la sua azienda sono aaccusati di aver imbrogliato banche e assicuratori gonfiando il valore del suo patrimonio fino a 3,6 miliardi di dollari. Per questo l’Attorney General ha chiesto una multa da 250 milioni di dollari e il divieto a vita per i Trump di svolgere affari a New York.
La settimana scorsa l’ex presidente era già stato riconosciuto colpevole di frode per aver gonfiato per decenni il valore delle proprietà della sua holding, la Trump Organization, in modo da ottenere prestiti, e assicurazioni sui prestiti, a condizioni più vantaggiose. Le assicurazioni sui prestiti per le società di Trump sono obbligatorie perché in passato sei delle sue aziende hanno dichiarato il fallimento. Il procedimento giudiziario è solo per stabilire se l’ex presidente e le sue società dovranno pagare una multa di 250 milioni di dollari e la cessazione delle attività nello stato di New York.
Questo processo sta dando all’ex presidente molta più visibilità nazionale in tribunale di quanto non avrebbe avuto durante la campagna elettorale, nonostante le accuse contro il suo impero economico. Trump non aveva l’obbligo di comparire in aula. Ma ha comunque colto l’occasione per creare uno spettacolo mediatico che gli ha assicurato di tornare sotto i riflettori. E ancora una volta si è presentato come una vittima di un sistema giudiziario politicizzato, un atteggiamento che lo sta aiutando ad emergere come leader indiscusso delle primarie repubblicane del 2024. E Trump sembra determinato a utilizzare questo processo per la sua campagna elettorale e come strumento di raccolta fondi attaccando l’Attorney General e il giudice, entrambi democratici.
Alla fine, dopo la lunga interruzione, nel tardo pomeriggio è tornato sul banco dei testimoni il perito contabile della Mazars che per anni ha supervisionato i bilanci della Trump Organization.
“Mettevo in bilancio le cifre che mi venivano fornite” ha detto Donald Bender. Aggiungendo che a partire dal 2013 aveva chiesto alla Trump Organization di fornire le valutazioni immobiliari mentre controllava i bilanci. Bender ha detto di aver appreso solo tre anni fa, quando lui aveva già lasciato la Mazars, che le valutazioni non erano state fatte, aggiungendo di averlo scoperto durante un’intervista su Zoom con l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan che ha successivamente incriminato di frode fiscale due società della Trump Organization e l’ex direttore finanziario Allen Weisselberg. Weisselberg si è dichiarato colpevole e le società sono state dichiarate colpevoli nel dicembre 2022 con 17 capi di imputazione correlati. Quattro mesi dopo, un gran giurì di Manhattan ha incriminato Trump con 34 capi di imputazione per falsificazione dei documenti aziendali.