Il Senato Usa oggi approverà la misura bipartisan per rinnovare i fondi al governo fino al 17 novembre, che potrebbe scongiurare in extremis lo shutdown.
Ma lo Speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, ha già annunciato che non intende mandare in aula la misura, sostenendo invece di voler tentare di approvare una misura della Camera che non contenga i 6,15 miliardi di dollari per l’Ucraina contenuti nel testo del Senato. Se lo Speaker repubblicano dovesse invece decidere di mettere ai voti la risoluzione del Senato, ci sarebbero buone possibilità che questa passi con i voti della minoranza democratica e dei repubblicani che non vogliono lo shutdown.
Mentre invece anche la nuova risoluzione di McCarthy ha buone possibilità di essere affondata dai voti del gruppo di deputati trumpiani di estrema destra che tengono praticamente in ostaggio lo Speaker, minacciandolo di presentare (e approvare) una mozione per votare la sua rimozione. Questa fronda da settimane continua ad umiliare il leader repubblicano, bocciando continuando ogni testo che viene presentato per il rinnovo del bilancio o per evitare lo shutdown.
Come quella presentata ieri da McCarthy in cui si rinnovano i fondi al governo fino al 31 ottobre, a fronte di drastici tagli alla spesa pubblica: 21 repubblicani hanno votato con la minoranza dem per affondare la misura. In questa situazione di stallo, si considera ormai quasi inevitabile che alla mezzanotte di oggi scatti, in mancanza dell’approvazione del bilancio o di una risoluzione per l’esercizio provvisorio, lo stop delle attività del governo.