Pochi minuti con i lavoratori della General Motors in sciopero e Joe Biden è entrato nella storia come il primo presidente ad aver preso parte ad una dimostrazione sindacale.
“Mi avete sentito dire molte volte, Wall Street non ha costruito questo paese, è stata la classe media a costruire questo paese e i sindacati hanno costruito la classe media!” ha detto Biden tra gli applausi dei dimostranti al 12mo giorno del loro sciopero.
Il presidente ha parlato davanti a un magazzino di distribuzione di pezzi di ricambio della General Motors situato in un sobborgo a ovest di Detroit. Una visita simbolica per dimostrare il suo decennale sostegno al mondo sindacale e per raccogliere consensi in vista delle elezioni del prossimo anno.
Un’occasione per mettersi in evidenza con l’elettorato che anche il principale concorrente repubblicano non vuole perdere. Domani l’ex presidente Trump salterà il secondo dibattito delle primarie repubblicane e incontrerà in Michigan i lavoratori del settore automobilistico in sciopero. Punterà sul malcontento per lo stato dell’economia e dalla rabbia dei lavoratori dell’auto per la spinta dell’amministrazione Biden per i veicoli elettrici – una componente chiave del programma della Casa Bianca per l’energia pulita. Ma mentre Biden è andato a Detroit su invito dei leader sindacali, Trump ha programmato la sua visita nonostante i loro avvertimenti di starne alla larga. E mentre Biden si è unito al picchetto in solidarietà con i membri del sindacato, Trump intende pronunciare il suo discorso in uno stabilimento non sindacalizzato.
Biden fa affidamento sul sostegno politico dei sindacati in un momento in cui i lavoratori godono ampi consensi dell’opinione pubblica con il 67% degli americani che, secondo un sondaggio della Gallup dello scorso mese, è favorevole alle Union.
Today, I’m in Wayne County, Michigan to join UAW members on the picket line.
All workers deserve to share in the value they helped create.
— President Biden (@POTUS) September 26, 2023
Il presidente Joe Biden ha trascorso solo 87 secondi solidarizzando con i lavoratori appartenenti al sindacato UAW, United Auto Workers, mentre il presidente del sindacato, Shawn Fain ha parlato per quasi 7 minuti a sostegno del movimento operaio.
General Motors, Ford e Stellantis sono state accusate dal presidente di non condividere i loro fruttuosi guadagni con chi ha contribuito a realizzarli. Lo sciopero che ora interessa 38 tra stabilimenti e centri di distribuzione in 20 stati, secondo gli economisti è costato fino ad oggi 1,6 miliardi di perdite.
Gli storici affermano di non riuscire a ricordare un caso in cui un presidente in carica si sia unito ai lavoratori durante uno sciopero. Neanche durante il mandato dei presidenti più simpatizzanti dei sindacati come Franklin Delano Roosevelt e Harry Truman. Theodore Roosevelt invitò i leader sindacali insieme agli operatori minerari alla Casa Bianca durante uno storico sciopero del carbone nel 1902, una decisione che all’epoca fu vista come un raro abbraccio dei sindacati mentre Roosevelt cercava di risolvere la controversia.
I parlamentari spesso partecipano agli scioperi per mostrare solidarietà ai lavoratori sindacalizzati. In passato Biden si è unito ai picchetti con i dipendenti dei casinò a Las Vegas che erano in sciopero e con i lavoratori del settore automobilistico a Kansas City mentre cercava la nomina presidenziale democratica del 2020. Normalmente i presidenti in carica, data la delicata situazione che si crea con uno sciopero, evitano di entrare nel merito del contenzioso perchè devono bilanciare i diritti dei lavoratori con le interruzioni all’economia e alle catene di approvvigionamento. Disfunzioni che poi si ripercuotono sulla qualità della vita dei consumatori.
“Questo è assolutamente senza precedenti. Nessun presidente ha mai preso parte a un picchetto prima d’ora – ha affermato Erik Loomis, professore all’Università di Rhode Island ed esperto di storia del lavoro negli Stati Uniti, ai microfoni della Cnn – Storicamente i presidenti hanno evitato la partecipazione diretta agli scioperi. Si consideravano più come mediatori. Non ritenevano che fosse loro compito intervenire direttamente in uno sciopero o in un’azione sindacale”.

La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto ai giornalisti che “Biden sta lottando per garantire che le auto del futuro siano costruite in America da lavoratori americani sindacalizzati e ben retribuiti, invece di essere costruite in Cina.”
La visita ai picchetti di Detroit è la dimostrazione più significativa della posizione di Biden in favore dei sindacati, peraltro già ampiamente dimostrata quando era al Senato e più recentemente con il suo sostegno agli sforzi di sindacalizzazione dei dipendenti di Amazon. All’inizio di quest’anno si è anche guadagnato l’appoggio congiunto dei principali sindacati e ha preso parte alla raccolta di fondi durante lo sciopero dei soggettisti, sceneggiatori e attori a Hollywood.
“Penso che il sindacato UAW abbia fatto molti sacrifici e sia andato incontro all’industria automobilistica quando le società erano sull’orlo del fallimento. I lavoratori hanno dato tutto. Hanno tagliato le pensioni, gli straordinari e hanno salvato l’industria automobilistica”, aveva detto Biden lunedì dalla Casa Bianca, aggiungendo che i lavoratori dovrebbero beneficiare delle ricchezze delle case automobilistiche “ora che l’industria ha ripreso a crescere e i profitti sono aumentati – ha detto Biden – è anche grazie ai lavoratori che si sono sacrificati per rimettere l’industria in piedi”.
L’amministrazione Biden non ha alcun ruolo formale nei negoziati tra i sindacati e le case automobilistiche. Il presidente all’inizio di questo mese voleva inviare due consiglieri, Gene Sperling, il coordinatore del piano American Rescue Plan, e la segretaria del lavoro ad interim Julie Su, per una mediazione, ma poi la Casa Bianca ha ritirato la proposta.