Un altro schiaffo per il leader della maggioranza repubblicana alla Camera Kevin McCarthy. Aveva lavorato tutta la notte per trovare un accordo per una legge tampone per continuare a finanziare il governo federale e gli irriducibili del suo partito gli avevano detto che avrebbero accettato le sue proposte. Ma quando è stato il momento di votare, lo hanno bocciato. “E’ un gruppo che vuole fare terra bruciata” ha detto McCarthy ai microfoni della Cnn mentre infuriato lasciava l’aula.
L’intesa era stata raggiunta durante una riunione fiume focalizzata sia sulle spese a lungo termine che sul finanziamento più immediato per evitare la chiusura degli uffici federali dopo il 30 settembre.
La proposta di McCarthy includeva un disegno di legge a breve termine che avrebbe mantenuto il governo aperto per 30 giorni, portava i livelli di finanziamento a 1,471 miliardi di dollari all’anno (circa 300 miliardi in meno degli attuali 1,700), avrebbe istituito modifiche più restrittive alla politica di immigrazione e salvaguardia delle frontieere e sarebbe stata creata una commissione per ricercare modi per ridurre il debito nazionale. Nel pacchetto non erano inclusi né gli aiuti in caso di calamità naturali, come incendi e uragani, né tantomeno quelli per l’Ucraina, entrambi richiesti dalla Casa Bianca.
Nella lunga riunione a porte chiuse, McCarthy credeva di essere riuscito a compattare la maggioranza repubblicana per passare questa legge tampone. Ovviamente era solo un accordo a breve termine che avrebbe concesso un mese di tempo ai legislatori per trovare i consensi per un piano a più ampio raggio per il bilancio federale. McCarthy, che per trovare l’accordo non era neanche andato all’appuntamento con il premier ucraino Zelensky, era convinto di essere riuscito a convincere l’ala dura del suo partito a votare il disegno di legge sugli stanziamenti del Dipartimento della Difesa come misura necessaria per approvare la legge tampone. Sia ben chiaro era solo un rinvio non una soluzione del problema.

Ma una misura che avrebbe allungato i tempi concedendo un po’ di tempo per preparare una proposta di bilancio in cui sarebbero state tagliate molte delle spese presentate dalla Casa Bianca. McCarthy era entrato in aula con il sorriso, convinto, e assicurato, che la sua proposta sarebbe passata. Quando in aula si è votato i no al piano sono stati 216 contro i 212 favorevoli. Cinque repubblicani hanno votato contro. Un no personalizzato questo degli estremisti repubblicani perché i leader del senato, democratici e repubblicani, hanno già detto che non accetteranno nessuna proposta della Camera che non contenga il finanziamento per il Pentagono e gli aiuti per l’Ucraina.
McCarthy sta cercando ora di trovare una via d’uscita per questa intricata situazione politica che lui stesso ha creato quando pur di ottenere i voti per diventare lo speaker della Camera ha concesso agli ultras del suo stesso partito, che non lo volevano, il diritto di votargli la sfiducia. Una mossa che lo tiene costantemente sotto scacco. Una minoranza coriacea che tiene in pugno il Congresso. La vicenda poi è ancora più involuta per l’insistenza di McCarthy nel volere approvata la misura di finanziamento con i soli voti repubblicani, come imposto da molti nel Freedom Caucus che lo minacciano di presentera una mozione per rimuoverlo dalla carica di speaker se si affida ai democratici per approvare la legislazione.
Il maggiore ostacolo è che la Conferenza Repubblicana non riesce a mettersi d’accordo su cosa dovrebbe includere il disegno di legge a breve termine: sebbene il GOP sia sostanzialmente conservatore dal punto di vista fiscale, i suoi membri di estrema destra stanno spingendo per tagli più aggressivi, la riforma delle politiche di sicurezza delle frontiere e i tagli agli aiuti all’Ucraina fortemente voluti da Trump.

La proposta di McCarthy che è stata bocciata includeva un disegno di legge a breve termine che manterrebbe il governo aperto per 30 giorni, portava i livelli di finanziamento a 1,471 miliardi di dollari all’anno (circa 300 miliardi in meno degli attuali 1,700), istituirebbe una politica di frontiera più conservatrice e istituirebbe una commissione per ricercare modi per ridurre il debito nazionale. Nel pacchetto non erano inclusi né gli aiuti in caso di calamità né gli aiuti all’Ucraina, entrambi richiesti dalla Casa Bianca.
Donald Trump, incita alla lotta con un appello a chiudere il governo, come è accaduto tre volte durante i suoi quattro anni alla Casa Bianca. “I repubblicani al Congresso possono e devono tagliare tutti gli aspetti del governo del disonesto Joe Biden, che rifiuta di chiudere i confini e tratta metà del Paese come nemico dello Stato”, ha affermato l’ex presidente sulla sua piattaforma Truth Social. E i suoi più fidi seguaci, come Matt Gaetz e Marjorie Taylor Greene hanno votato contro la proposta di McCarthy.
Trump è in attesa di quattro processi penali, di cui due avviati da pubblici ministeri federali, per accuse che includono i suoi tentativi di ribaltare la sconfitta elettorale del 2020. Ha affermato senza prove che tutte e quattro le accuse sono politicamente motivate.