“Non sono l’avvocato del presidente. E non sono l’inquirente del Congresso” ha detto il ministro della Giustizia Merrick Garland in apertura della sua audizione davanti la Commissione Giustizia della Camera.
Ma il suo è stato più uno scontro carico di risentimenti, accuse non provate, livori strumentalizzati che non una esposizione delle vicende giudiziarie che coinvolgono un ex presidente e un presidente in carica sul quale sono state aperte le indagini per il suo impeachment.
Accuse cariche di acredine non sostenute dai fatti, come quelle avanzate dal deputato repubblicano Thomas Massie che ha citato Ray Epps, un partecipante alla rivolta del Campidoglio del 6 gennaio 2021, che è stato oggetto di teorie cospirative infondate e ampiamente smentite, secondo cui era un provocatore mandato dall’FBI per incitare i sostenitori di Trump.
La testimonianza resa dal ministro della Giustizia Merrick Garland è stata anche secondaria alla valanga di accuse che i parlamentari repubblicani gli hanno mosso senza nessuna prova sui presunti favoritismi fatti dagli inquirenti federali ad Hunter Biden, il figlio del presidente, in contrasto con la severità delle indagini penali condotte dal Dipartimento della Giustizia sull’ex presidente Donald Trump.
Senza mezzi termini i parlamentari repubblicani hanno accusato il ministro di aver usato la giustizia per proteggere il figlio del presidente e colpire Donald Trump che è il principale avversario politico dell’attuale capo della Casa Bianca.

“C’è un’indagine che protegge la famiglia Biden. Ce n’è un’altra che attacca il presidente Trump”, ha dichiarato Jordan. “Il Dipartimento di Giustizia è parte di entrambe le inchieste che non vengono condotte con lo stesso rigore”.
Garland, con attenzione, pesando le parole, ha difeso la più grande agenzia di polizia del paese con oltre 115.000 dipendenti in un momento in cui le minacce politiche e fisiche contro gli agenti e le loro famiglie sono in aumento.
I repubblicani della Commissione Giustizia hanno tempestato Garland di domande sull’indagine su Hunter Biden, accusando sia lui che il procuratore speciale che indagava sul caso, David Weiss, di stare eseguendo gli ordini dei Biden offrendo al figlio del presidente un patteggiamento che non si è materializzato solo dopo che è stato attentamente esaminato da parte di un giudice federale.
Garland ha respinto con forza queste critiche, dicendo che non ha interferito nelle indagini e che a Weiss sono state fornite tutte le risorse che aveva chiesto nell’indagine. Tuttavia, ha ripetutamente rifiutato di fornire dettagli sulle indagini. Inoltre, nonostante i toni offensivi dei parlamentari repubblicani e le provocazioni, Garland ha mantenuto il sangue freddo e ha difeso le indagini del procuratore speciale Jack Smith sull’ex presidente Donald Trump.
I repubblicani hanno ripetutamente cercato di allacciare le poco cristalline iniziative finanziarie di Hunter Biden con il padre. Jim Jordan ha accusato il Dipartimento di Giustizia di non aver perseguito il figlio del presidente negli anni in cui Hunter Biden era nel consiglio di amministrazione della società energetica ucraina Burisma. Jordan ha affermato che il lavoro di Hunter nella società era strettamente legato a Joe Biden e alla richiesta dell’allora vicepresidente che l’Ucraina licenziasse il suo procuratore generale che non voleva Hunter Biden.
Il parlamentare Matt Gaetz, un repubblicano della Florida legatissimo a Trump, ha interrogato Garland sulle vendite di quadri di Hunter Biden, riprendendo le parole rese durante la testimonianza del socio in affari di Hunter, Devon Archer, secondo il quale Hunter Biden “vendeva” l’apparenza di accesso a suo padre. “Lo ripeto, e ancora una volta – ha ripetuto Garland – non ho interferito, non ho indagato, non ho preso decisioni” sul caso Hunter Biden.
Più e più volte, Garland ha ripetuto che Weiss era stato nominato da Trump e lo ha lasciato libero di indagare dopo essere stato nominato Attorney General. “Ho promesso al Senato, quando mi sono presentato per essere confermato, che avrei lasciato Weiss al suo posto e che non avrei interferito con le sue indagini”, ha detto Garland. Weiss era stato nominato da Trump procuratore federale per il Delaware e ha avviato lui le indagini su Hunter Biden nel 2018. Quando Biden è entrato in carica ha lasciato Weiss al suo posto in modo che le indagini potessero continuare.
Garland, pressato più volte dai repubblicani sui dettagli di elementi specifici dell’indagine, ha fatto riferimento a Weiss, dicendo che quelle erano domande a cui avrebbe potuto rispondere il procuratore federale quando il prossimo mese testimonierà davanti alla stessa commissione Giustizia e i legislatori avranno la possibilità di porgli queste domande.

Il deputato democratico Adam Schiff ha chiesto a Garland in merito ai commenti fatti da Trump che le incriminazioni del procuratore speciale Smith sia per i documenti riservati portati via dalla Casa Bianca che nelle indagini sul tentativo insurrezionale erano “accuse politiche di Biden” e che Biden ” gli ha detto di incriminarlo”. “Nessuno mi ha detto chi dovrebbe essere incriminato. E la decisione sull’incriminazione è stata presa solo da Jack Smith”, ha risposto Garland.
I democratici hanno anche cercato di convincere Garland a intervenire sulle questioni relative alla Corte Suprema e all’etica, cosa che ha rifiutato di fare, e gli hanno chiesto di spiegare i disastri che si provocherebbero se dovessero venire tagliati i fondi all’FBI.
Uno degli scambi più accesi è avvenuto quando a Garland è stato chiesto se il Dipartimento di Giustizia, sotto la sua guida, stesse prendendo di mira in modo improprio i cattolici a causa delle loro convinzioni religiose. Garland, la cui famiglia è fuggita dalla persecuzione antisemita nell’Europa orientale, ha respinto ferocemente le accuse quando il deputato Jeff Van Drew, un repubblicano del New Jersey, gli ha chiesto se “i cattolici tradizionali sono estremisti violenti?”
Un’accusa che trae origine da una nota dell’ufficio di Newark dell’FBI emessa all’inizio di quest’anno che invitava gli agenti a prendere di mira “i cattolici tradizionalisti radicali”. Il promemoria, che utilizzava una designazione del Southern Poverty Law Center per segnalare un eccentrico gruppo estremista cattolico, è stato immediatamente ritirato e rapidamente sconfessato dalla leadership dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia, compreso lo stesso Garland.
“L’idea che qualcuno con il mio background familiare possa discriminare su una fede religiosa è così scandalosa, così assurda, che è difficile per me persino rispondere alla domanda”, ha detto Garland, con la voce tremante. “È stata l’FBI di cui sei il responsabile a fare questo”, ha risposto Van Drew. “È stata la tua FBI a inviare… agenti sotto copertura nelle chiese cattoliche.”
“Sia io che il direttore dell’FBI siamo rimasti sconvolti da quel promemoria”, ha detto Garland “e appena ne siamo venuti a conoscenza è stato ritirato”.