Tre senatori federali, Lindsey Graham, Kelly Loeffler e David Perdue avrebbero dovuto essere anche loro incriminati in Georgia per i tentativi di aiutare l’ex presidente Donald Trump a ribaltare il risultato delle elezioni vinte da Joe Biden. E’ quanto emerge dalle conclusioni redatte dal gran giurì speciale che per primo ha indagato sulla vicenda, raccomandando l’incriminazione di 39 persone, 20 in più di quelle rinviate a giudizio il 15 agosto scorso dal procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis.
Il gran giurì speciale era stato formato nel 2021 dopo che era stata resa nota la telefonata di Donald Trump al segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, nel corso della quale l’ex presidente gli chiedeva di “trovare” i voti per sconfiggere Biden alle elezioni. Telefonata che fu registrata.
Il gran giury speciale aveva il solo compito investigativo per indagare sulle pressioni fatte ai funzionari statali, poteva convocare testimoni e richiedere documenti, non poteva rinviare a giudizio, ma solo raccomandare al District Attorney se a conclusione delle indagini fossero state riscontrate violazioni della legge.
Nel corso di circa sei mesi il gran giurì speciale ha intervistato 75 testimoni, esaminato migliaia di documenti e, alla fine ha redatto un rapporto che è stato mandato alla procura distrettuale con le raccomandazioni. Questo rapporto era stato in parte secretato dal magistrato Robert McBurney che aveva quindi convocato un gran giurì “normale”, con la facoltà di rinviare a giudizio o prosciogliere gli indagati, al quale aveva trasmesso tutta gli atti. A conclusione di questa seconda indagine sono stati incriminate 19 persone, incluso l’ex presidente Donald Trump. Venti persone in meno di quelle suggerite nelle raccomandazioni del gran giurì speciale che appunto includeva il senatore repubblicano Lindsey Graham, l’ex senatrice Kelly Loeffler e l’ex senatore David Perdue entrambi sconfitti alle elezioni del 2020. Ma anche l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Flynn, l’avvocato Lin Wood, e il consigliere di Trump Boris Epshteyn. Perdue ha perso la sua rielezione nel 2020 battuto dal democratico Jon Ossoff, mentre Kelly Loeffler – proprietaria di una squadra WNBA e, secondo quanto riferito, una delle persone più ricche che abbiano mai prestato servizio al Senato federale – è stata sconfitta dal democratico Raphael Warnock. Due sconfite che hanno dato la maggioranza del senato ai democratici.

Una parte del rapporto, con 19 pagine di appendici, era stata censurata dal giudice Robert McBurney affermando che sarebbe stata resa nota dopo la decisione del gran giurì normale.
Tredici giurati avevano raccomandato di incriminare il senatore Graham, mentre sette giurati hanno votato contro. Diciassette giurati hanno raccomandato le accuse contro il senatore Perdue, mentre quattro hanno votato no. E 14 giurati hanno raccomandato accuse contro la senatrice Loeffler, mentre sei hanno votato no e uno si è astenuto. Il gran giurì ha inoltre raccomandato un’ulteriore accusa contro Perdue per falsa testimonianza, con un voto di 16 sì, uno no e uno astenuto.
Fani Willis, alla fine non ha rinviato a giudizio nessuno dei tre senatori.
In risposta alla pubblicazione del rapporto Trump ha affermato che è la dimostrazione che l’inchiesta era politicamente motivata. “Fani Willis voleva incriminare chiunque stesse respirando in quel momento”, ha scritto sui social media.
Brutte notizie anche per Peter Navarro, l’ex consigliere di Donald Trump, condannato per oltraggio al Congresso per non aver rispettato un mandato di comparizione del Commissione della Camera che indagava sull’attacco del 6 gennaio 2021 al Congresso. Navarro è il secondo collaboratore dell’ex presidente ad essere perseguito per la sua mancanza di collaborazione nel caso dell’assalto dopo Steve Bannon che è stato condannato l’anno scorso per lo stesso motivo ma ha fatto ricorso in appello.
Donald Trump ha organizzato ieri sera un evento nel suo golf club di Bedminster, in New Jersey, per aiutare il suo ex avvocato Rudy Giuliani a pagare milioni di spese legali. Per partecipare alla serata bisognava sborsare 100.000 dollari a testa e l’obiettivo è di raccogliere circa 1 milione di dollari da devolvere direttamente all’ex sindaco di New York.
L’ex sindaco di New York ha messo in vendita il suo appartamento a Manhattan per 6,5 milioni di dollari. L’anno scorso, un giudice ha minacciato di mandarlo in prigione se non restituiva 260 mila dollari che gli erano stati prestati dalla sua terza ex moglie. A maggio, una donna che affermava di lavorare per Giuliani lo ha citato in giudizio sostenendo che le doveva quasi 2 milioni di dollari di stipendi non pagati e che l’aveva costretta ad avere rapporti sessuali. Giuliani ha negato le accuse. I suoi avvocati comunque hanno ripetutamente citato i suoi problemi finanziari nelle dichiarazioni del tribunale.