Il magistrato federale Steve Jones ha respinto la richiesta dell’ex capo dello staff di Trump alla Casa Bianca, Mark Meadows, di trasferire il caso penale dalla corte statale della Georgia a quella federale, stabilendo che il suo coinvolgimento negli sforzi per fare pressione sui leader statali per ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 non era parte dei suoi doveri come funzionario governativo.
Il giudice Jones ha emesso la sentenza dopo aver tenuto un’udienza su questa vicenda alla corte federale di Atlanta la scorsa settimana nel corso della quale Mark Meadows ha testimoniato per cinque ore. Meadows è stato incriminato insieme all’ex presidente Donald Trump e altre 17 persone “di ampia interferenza elettorale”.
“La Corte conclude che Meadows non ha dimostrato che le azioni che hanno innescato l’azione penale dello Stato nei suoi confronti riguardavano il suo ufficio federale”, ha scritto Jones, aggiungendo “la presunta associazione di Meadows con attività post-elettorali non era correlata al suo ruolo di capo di gabinetto o capo dello staff della Casa Bianca”.
“I pubblici ministeri – ha affermato Jones nella sua decisione – hanno provato che in vari momenti durante il periodo della cospirazione di cui è accusato Meadows aveva collaborato con la campagna elettorale di Trump, cosa che non rientra nelle mansioni del capo di gabinetto della Casa Bianca”.

Ad oggi, cinque dei 19 imputati nel caso del procuratore distrettuale si sono rivolti per far esaminare il loro caso presso un tribunale federale. In una dichiarazione in tribunale questa settimana, Trump ha affermato che potrebbe chiedere anche lui il trasferimento del processo ad una corte federale.
Jones ha affermato che la sua decisione “non ha, in questo momento, alcun effetto sull’esito degli altri co-imputati che hanno presentato notifiche di trasferire il processo”.
L’accusa nella contea di Fulton sostiene che Trump, Meadows e gli altri 17 siano coinvolti in un complotto per sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia, dopo la vittoria di Joe Biden.
Meadows è accusato di violazione del Georgia RICO Act, le norme usate pr combattere la criminalità organizzata, e di sollecitazione alla violazione del giuramento da parte di un pubblico ufficiale per il suo coinvolgimento nella telefonata di Trump del 2 gennaio 2021 al Segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger incoraggiandolo a “trovare” il numero di voti necessario per sconfiggere Biden.
Gli avvocati di Meadows avevano sostenuto che le accuse riguardavano azioni ufficiali da lui intraprese mentre lavorava per il presidente, e il caso avrebbe dovuto essere giudicato in un tribunale federale.
Il procuratore distrettuale Fani Willis ha ribattuto che i funzionari della Casa Bianca non dovrebbero essere coinvolti in campagne politiche. “La legge federale proibisce ai dipendenti del ramo esecutivo di impegnarsi in attività politiche nel corso del loro lavoro”, ha osservato la risoluta Fanni Willis, indicando l’Hatch Act, la norma federale che lo vieta. La legge “proibisce a un dipendente federale di usare la sua autorità allo scopo di interferire o influenzare il risultato di un’elezione. Esattamente la condotta di cui è accusato Meadows”, hanno osservato la Willis.