A volte gli equilibri politici si costruiscono anche sulle assenze e in India il presidente Joe Biden sfrutta il fatto che sia il presidente russo Vladimir Putin che quello cinese Xi Jinping non siano presenti al G20 di Nuova Delhi. I lavori formali cominciano sabato, ma tutta la parte preparatoria per questo vertice è già da mesi al lavoro alla ricerca di una formula che nella dichiarazione finale soddisfi tutti i partecipanti.
Il capo della Casa Bianca avrà un’importante opportunità a questo G20, essendogli stato lasciato lo spazio per presentare ad un folto gruppo di leader mondiali la richiesta di allinearsi con gli Stati Uniti su questioni che includono la condanna della guerra della Russia in Ucraina e il freno alla crescente assertività della Cina nell’Indo-Pacifico.
“Il fattore più destabilizzante” resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale”, ha affermato il segretario al Tesoro Janet Yellen, parlando in margine dei lavori, affermando che “la cosa più importante che potremmo fare per la crescita globale è che la Russia metta fine alla sua brutale guerra contro l’Ucraina”. Quanto alla Cina, Yellen, incontrando i media a New Delhi, ha osservato che “c’è un rallentamento dell’economia” che “richiede politiche di aggiustamento. Monitoriamo, ma non vedo significativi effetti sugli Usa”.
Come Joe Biden è arrivato a New Delhi si è recato alla residenza del primo ministro Narendra Modi per un incontro bilaterale. Con il presidente anche Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale.
Quasi un’ora di conversazioni private in cui – hanno affermato i portavoce – è stato discusso del recente sbarco dell’India sulla Luna, degli investimenti nel settore tecnologico indiano e della collaborazione nell’Indo-Pacifico, rilasciando una lunga promessa congiunta di approfondire ulteriormente una relazione che secondo loro è “basata sulla fiducia e sulla comprensione reciproca”.
Biden sta portando in India la promessa di un massimo di 200 miliardi di dollari in nuovi fondi di sviluppo per il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la salute pubblica e altre esigenze infrastrutturali nei paesi meno sviluppati attraverso istituzioni finanziarie internazionali rinnovate come la Banca Mondiale, sfruttate da un’economia relativamente piccola. investimenti da parte degli Stati Uniti.
Happy to have welcomed @POTUS @JoeBiden to 7, Lok Kalyan Marg. Our meeting was very productive. We were able to discuss numerous topics which will further economic and people-to-people linkages between India and USA. The friendship between our nations will continue to play a… pic.twitter.com/Yg1tz9kGwQ
— Narendra Modi (@narendramodi) September 8, 2023
L’iniziativa rappresenta una risposta lanciata dagli Stati Uniti al progetto cinese Belt and Road che fornisce prestiti ai paesi più poveri per costruire porti, linee ferroviarie e reti di telecomunicazioni, un’impresa che ha ampliato l’influenza di Pechino in parti del mondo dove raramente aveva avuto un ruolo importante prima.
Il piano di Biden corrisponderebbe solo a una frazione degli investimenti cinesi degli ultimi anni, ma offre un’alternativa alla presenza di Pechino come creditore onnipresente e spesso spietato.
Il presidente avrà domani un’importante opportunità alla riunione del Gruppo dei 20 per presentare a questo folto gruppo di importanti leader mondiali la richiesta di allinearsi con gli Stati Uniti su questioni che includono la condanna della guerra della Russia in Ucraina e il freno alla crescente assertività della Cina nell’Indo-Pacifico. Un lavoro diplomatico che potrebbe durare tutta la notte per arrivare a un testo condiviso e a una dichiarazione finale sottoscritta da “quasi tutti” perché il nodo della guerra in Ucraina continua a dividere i leader del G20 che resta il punto più controverso delle negoziazioni.
Con l’invasione dell’Ucraina che sottolinea le divisioni, il vertice di Nuova Delhi potrebbe dare spazio a un’agenda alternativa, tanto che il Segretario generale dell’Onu, António Guterres, parla di “famiglia globale disfunzionale”: “Se siamo davvero una famiglia globale, oggi ne rappresentiamo una piuttosto disfunzionale – dice – Le divisioni crescono, le tensioni divampano e la fiducia si erode. Tutto questo solleva lo spettro della frammentazione e, infine, dello scontro”.
Il primo ministro indiano, nonché padrone di casa Narendra Modi, cercherà di concentrare il dibattito sui paesi in via di sviluppo e sull’inclusione dell’Unione africana come membro permanente del G20.
Il G20 rappresenta il gruppo di 19 Paesi più l’Unione europea, considerati le maggiori economie mondiali, con circa il 75% del commercio globale. L’Unione africana rappresenta 55 Paesi e rappresenta l’undicesima economia mondiale, ma con solo il 2% del commercio globale.
Gli Stati Uniti saranno rappresentati da Joe Biden, la Gran Bretagna dal primo ministro Rishi Sunak, l’Italia da Giorgia Meloni. Presenti anche Recep Tayyp Erdogan, Turchia; Yoon Suk-Yeol, Corea del Sud; Cyril Ramaphosa, leader del Sudafrica. Presenzieranno anche il re Salman bin Abdulaziz Al Saud, leader dell’Arabia Saudita, Andrés Manuel Lopez Obrador, presidente del Messico, Fumio Kishida presidente del Giappone. L’Indonesia è presente con il presidente Joko Widodo, detto Jokowi. La Germania dovrebbe essere presente con il cancelliere Olaf Scholz.

Il presidente Emmanuel Macron rappresenta la Francia così come il primo ministro Justin Trudeau ci sarà per il Canada. Luiz Inacio Lula da Silva, presidente del Brasile e Anthony Albanese, primo ministro dell’Australia presenti assieme, per l’Argentina, con il presidente Alberto Fernandez
Gli 8 Stati non membri invitati dall’India sono: Bangladesh con la prima ministra Sheikh Hasina; Egitto con il presidente Abdel Fattah al-Sisi; Mauritius con il primo ministro Pravind Jugnauth; Paesi Bassi con il presidente Mark Rutte; Nigeria con il presidente Bola Tinubu; Oman con il sultano e primo ministro Haitham bin Tariq Al Said; Singapore con il primo ministro Lee Hsien Loong; Emirati Arabi Uniti con il leader Mohammed bin Zayed Al Nahyan
Gli ospiti permanenti del G20 (ma non membri) sono: Spagna con il primo ministro Pedro Sanchez, che però ha dato forfait in quanto positivo al Covid; l’Unione Africana; l’Associazione dei Paesi del sud-est asiatico; il Financial Stability Board; l’International Labour Organization; il Fondo Monetario internazionale, il New Partnership for Africa’s Development; l’Organizzazione economica per la cooperazione e lo sviluppo; le Nazioni Unite; la Banca Mondiale; l’Organizzazione mondiale della Sanità; l’organizzazione mondiale del commercio.
Una cena per 400 ospiti nella Residenza della Presidente indiana Droupadi Murnu a Delhi sarà uno degli eventi sociali clou del summit del G20 a margine dell’agenda ufficiale degli incontri.