Il presidente Joe Biden vola questa sera a Nuova Delhi per incontrare le maggiori economie del mondo al vertice del G-20.
Un vertice “sbilanciato” che inizierà sabato senza il presidente russo Vladimir Putin nè quello cinese Xi Jinping. Non ci saranno i leader, ma le delegazioni dei due paesi comunque prenderanno parte ai lavori. Il vertice è stato organizzato dal primo ministro indiano Narendra Modi, che quest’estate è stato accolto calorosamente con una cena di stato a Washington.
Biden ha rischiato di non di prendere parte al vertice dopo che sua moglie è risultata positiva al Covid-19. Domenica sera poi il presidente proseguirà per Hanoi, in Vietnam, prima di tornare negli Stati Uniti per ricordare dall’Alaska l’anniversario degli attacchi dell’11 settembre.
Questo sarà il primo vertice del G20 senza un presidente cinese dal 2008. La conferenza è stata a lungo pubblicizzata come un possibile punto d’incontro tra Biden e Xi, che si sono incontrati l’ultima volta al vertice del G20 indonesiano a novembre dello scorso anno. Pechino non ha dichiarato il motivo per cui Xi non prenderà parte ai lavori, ma India e Cina hanno forti tensioni territoriali lungo il confine dell’Himalaya che sono esplose nel 2020 e che hanno provocato 24 morti.

Putin non ha lasciato la Russia da quando a marzo la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti per i crimini di guerra in Ucraina.
Anche senza il leader russo l’invasione dell’Ucraina rimarrà probabilmente in prima linea nelle discussioni e causerà probabilmente disaccordo tra i membri e complicherà la firma di una dichiarazione congiunta.
Gran parte dell’agenda dei lavori della Casa Bianca in questo vertice riguarda implicitamente la Cina e la sua crescente influenza. Biden prevede di utilizzare il vertice per cercare di rafforzare due istituzioni che forniscono prestiti e sostegno ai paesi in via di sviluppo: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Storicamente, gli Stati Uniti sono stati il maggiore azionista della Banca Mondiale. Ma man mano che l’economia cinese è cresciuta, è diventata il terzo attore più grande della banca. Allo stesso tempo, la Cina ha anche creato alternative per prestare denaro ai paesi a basso reddito, soprattutto in Africa e Asia. Quindi Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale come alternativa ai programmi di prestito cinesi, inclusa la Belt and Road Initiative, che ha gravato alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa con debiti che non possono ripagare.
“Data l’entità del bisogno e, francamente, l’entità dei prestiti coercitivi e insostenibili della Repubblica Popolare Cinese attraverso l’iniziativa Belt and Road, dobbiamo garantire che esistano soluzioni di alto livello e ad alta leva finanziaria per le sfide che i paesi si trovano ad affrontare” ha detto Jack Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale di Biden.
Da Nuova Delhi, Biden si recherà ad Hanoi, in Vietnam, dove verranno discusse iniziative di cooperazione economica. Ci sono aspettative che il Vietnam, uno stato monopartitico guidato dal Partito Comunista del Vietnam, migliorerà le relazioni con gli Stati Uniti. Gli esperti dicono che si tratterebbe di un cambiamento sostanziale, dato che i due paesi hanno normalizzato le relazioni solo nel 1995. Da allora, gli Stati Uniti sono diventati il più grande mercato di esportazione del Vietnam specialmente dopo che l’ex presidente Donald Trump impose tariffe alla Cina. Una decisione che fece dirottare molte aziende statunitensi per il Vietnam.

Ad Hanoi, Biden incontrerà il segretario generale del Partito comunista, Nguyen Phu Trong, per parlare di tecnologia, innovazione e sforzi per “aumentare la pace, la prosperità e la stabilità nella regione”, ha affermato la Casa Bianca in un comunicato.
Entrambe le tappe del viaggio di Biden segnalano la misura in cui la sua amministrazione è impegnata nella creazione di amicizie nella regione per bilanciare la Cina, anche se questi amici non condividono l’enfasi della Casa Bianca sui diritti umani o sulla libertà di stampa.
Biden ha chiesto al Congresso 2 miliardi di dollari per la Banca Mondiale e il FMI – soldi che secondo la Casa Bianca – potrebbero mobilitare altri fondi dai partner del G20. Si tratta ancora di una minima parte del necessario, secondo Rachel Kyte, ex vicepresidente della Banca Mondiale. “Ma è importante perché gli Stati Uniti devono prendere l’iniziativa”.
Questo vertice di New Delhi poi, quasi di nascosto, cela una nuova iniziativa del premier nazionalista Modi: cambiare il nome del paese. Vuole sostituire la “coloniale” India con il nome di “Bharat”, il nome del paese in lingua hindi. Lo evidenzia l’invito mandato ai leader del G20 in cui il presidente Droupadi Murmu, come presidente della Repubblica di Bharat, organizza la cena per gli ospiti.