Finite le vacanze riprende l’eterna battaglia tra repubblicani e democratici al Congresso. Dopo più di un mese di ferie molti parlamentari sono tornati a Washington per cercare di trovare un accordo per evitare la chiusura del governo. La riapertura formale dei lavori parlamentari ci sarà il 12 di settembre. La fine dell’anno fiscale è per il 30 di settembre e c’è poco spazio di manovra. Per questo gran parte di parlamentari di entrambi i partiti sono tornati al lavoro con una settimana di anticipo. E le ferie non hanno placato gli animi. Anzi.
La misura di un finanziamento “tampone” a breve termine per mantenere gli uffici governativi pienamente funzionanti domina l’agenda, insieme ai finanziamenti di emergenza per l’Ucraina, ai fondi federali per le catastrofi e all’indagine guidata dai repubblicani sugli affari esteri di Hunter Biden. Nelle richieste della Casa Bianca ci sono più di 40 miliardi di dollari in finanziamenti di emergenza, inclusi 13 miliardi in aiuti militari per l’Ucraina, 8 miliardi di dollari in sostegni umanitari, medico-sociali e 12 miliardi di dollari per ricostituire i fondi federali per i disastri nel territorio americano.
Il gruppo repubblicano dell’estrema destra House Freedom Caucus, aizzato dall’ex presidente Donald Trump, ha chiarito che non sosterrà un disegno di legge di finanziamento a breve termine a meno che non siano incluse le loro richieste sui tagli alla spesa sociale, soprattutto alla sanità. Tagli che non hanno alcuna possibilità realistica di passare al Senato. Lo speaker McCarthy potrebbe aggirare il blocco dei conservatori e approvare la misura tampone con i voti dei democratici, ma la fazione di destra del suo stesso partito gli ha detto che lo sfiducerà come speaker se si dovesse opporre alle loro richieste. Molti repubblicani, come contropartita per un finanziamento temporaneo, vogliono portare avanti un’indagine di impeachment sul presidente Joe Biden.

Il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell, ha avvertito la scorsa settimana in un evento in Kentucky che il piano dei suoi compagni di partito della Camera per i finanziamenti governativi non ha nessuna possibilità di passare al Senato. “È un bel pasticcio”, ha detto McConnell. “Il presidente e lo speaker della Camera avevano raggiunto un accordo, che io ho sostenuto, riguardo all’aumento del tetto del debito per fissare i livelli di spesa per il prossimo anno. McCarthy ha poi fatto marcia indietro e ha approvato livelli di spesa inferiori a quanto era stato concordato. Non voglio esprimere un’opinione, ma questo giochetto non verrà replicato al Senato.”
La misura di un finanziamento “tampone” a breve termine per mantenere gli uffici governativi in funzione dominerà l’agenda, insieme ai finanziamenti di emergenza per l’Ucraina, ai fondi federali per le catastrofi e all’indagine guidata dai repubblicani sugli affari esteri di Hunter Biden. Un negoziato che si svolgerà nel periodo in cui due repubblicani di punta, Mitch McConnell, leader della minoranza al Senato e il deputato Steve Scalise, numero due del partito, sono alle prese con i loro problemi di salute. McCarthy punta all’approvazione di una misura di finanziamento della durata di un mese per mantenere in funzione gli uffici governativi mentre alla Camera verrà negoziato il budget.
Quando Biden e McCarthy hanno raggiunto l’accordo per alzare il tetto del debito nazionale a giugno, nel patto erano incluse le disposizioni per la spesa. Ma sotto la pressione dell’House Freedom Caucus i repubblicani alla Camera hanno ora respinto questo accordo e vogliono i tagli alle spese sociali e sanitarie aggiungendo disposizioni che bloccano la copertura dell’aborto, la cura dei transgender e le iniziative sulla diversità di genere al pacchetto di spesa per il Pentagono trasformando quello che tradizionalmente è stato un traguardo bipartisan in un disegno di legge aspramente contestato.

McCarthy cerca di attenuare le critiche che gli vengono mosse dai suoi stessi compagni di partito con lo spauracchio dell’impeachment di Joe Biden perché per rispettare l’accordo che lui stesso ha raggiunto a giugno dovrà ottenere il sostegno dei democratici innescando un nuovo conflitto con i conservatori che minacciano di estrometterlo dalla carica di speaker. “Se chiudiamo, tutto il governo chiude, incluse le inchieste su Joe Biden e su suo figlio Hunter”, ha detto McCarthy a Fox News.
Da quando i repubblicani hanno ottenuto la maggioranza alla Camera, sono state avviate una serie di indagini sull’amministrazione Biden, con l’obiettivo di mettere sotto accusa il presidente e i suoi ministri, soprattutto quello della Giustizia che ha avviato le indagini su Trump per i documenti segreti portati via dalla Casa Bianca e per i suoi tentativi di ribaltare il risultato elettorale del 2020 culminato con l’assalto al Congresso. Per sminuire la gravità di queste accuse hanno lanciato una campagna contro gli inquirenti federali accusandoli di usare la giustizia per cercare di bloccare la sua rielezione alla Casa Bianca.
E si sono concentrati sul figlio del presidente, Hunter Biden, e sui suoi rapporti d’affari all’estero, tra cui con la società ucraina del gas Burisma. Le indagini finora non hanno prodotto nessuna prova che il presidente Biden abbia avuto rapporti finanziari o abbia aiutato il figlio nelle sue attività commerciali. Nonostante ciò McCarthy ha definito l’impeachment un “passo avanti naturale” per le indagini come primo passo per un impeachment formale. Non è ancora chiaro come potrebbe essere, soprattutto perché McCarthy non sembra avere i voti del suo stesso partito per sostenere un’indagine. I repubblicani moderati finora si sono rifiutati di prendere sul serio le richieste degli estremisti del partito anche se Donald Trump li sta spronando ad andare avanti con l’impeachment di Biden.