È tutto fumo e niente arrosto. Almeno fino ad ora, ma James Comer sa molto bene che in politica apparire è molto meglio di essere.
È lui, 51enne repubblicano del Kentucky, è il “cacciatore” di Hunter che da moderato congressman favorevole al bipartitismo si è trasformato in Tomàs de Torquemada per lanciare i feroci attacchi al figlio del presidente che ha avuto una lunga storia di dipendenza dalla droga e di depressione. Stoccate nella speranza di coinvolgere il padre.
Una volta nominato presidente della Commissione di Vigilanza della Camera, Comer si è gettato a testa bassa alla ricerca della “pistola fumante” che colleghi le poco cristalline transazioni di Hunter al presidente. Per far questo ha rispolverato le teorie complottiste di Rudy Giuliani lanciate durante la campagna presidenziale di Donald Trump nel 2020. Teorie in gran parte respinte nonostante il ritrovamento del computer di Hunter Biden che, se da un lato evidenzia la sconvolgente “confusione” in cui il figlio del presidente era finito, dall’altro mostra l’estraneità di Joe Biden sulle sue vicende. Ma lui non molla la presa e continua a scavare. Cerca, indaga, convoca testimoni e chiede documenti all’Fbi, agli Archivi Nazionali.
All’inizio di agosto uno dei soci in affari di Hunter, Devon Archer, è comparso davanti al comitato di Comer testimoniando di non essere a conoscenza di alcun illecito da parte di Joe Biden. E nonostante queste affermazioni Comer e Fox News hanno dichiarato che si trattava di una testimonianza bomba che contribuirà all’impeachment del capo della Casa Bianca.

Ma Comer non è sempre stato così. Un aneddoto evidenziato nel profilo del suo sito web ricorda che quando nel 2021 fu nominato dal governatore responsabile del Dipartimento dell’Agricoltura nel suo stato chiamò un ex collega del parlamento statale, il democratico Derrick Graham, a far parte della sua squadra di transizione. “Il gesto amichevole fu il tipo di cortesia bipartisan per cui Comer divenne famoso durante la sua carriera decennale” nello stato, ha scritto NBC News. Ora che è al Congresso, però, le cose sono cambiate, guadagnandosi “l’ira degli stessi democratici che un tempo lo elogiavano”.
Quando i democratici avevano la maggioranza alla Camera, Comer collaborò con Carolyn Maloney, democratica di New York., che allora era la presidente della Commissione Vigilanza della Camera, sulla legislazione per modernizzare il servizio postale che poi Biden ha convertito in legge l’anno scorso. E ha sponsorizzato con la deputata Suzanne Bonamici, democratica dell’Oregon, la legge per proteggere l’accesso ai programmi delle mense scolastiche per gli studenti mentre le scuole erano chiuse durante la pandemia.
“È un Jamie Comer diverso a Washington rispetto a quello che abbiamo qui in Kentucky”, ha detto Derrick Graham che ora è il leader di minoranza alla Camera statale.
Comer non condivide questo giudizio e afferma che potrebbe ancora lavorare con progressisti come la deputata Alexandria Ocasio-Cortez.
“Non sono cambiato – sostiene Comer in una intervista alla NBC News – sono sempre stato bipartisan. Mi è capitato di condurre questa indagine che i difensori di Biden dicono sia faziosa solo perché sto indagando sul presidente democratico”.

L’indagine su Biden ha ulteriormente diviso democratici e repubblicani, però tutti concordano che l’ambizioso Comer ha ottenuto visibilità nazionale, è un leader concreto per la raccolta fondi per il suo partito ed è popolarissimo nel suo Stato, tanto popolare che viene considerato il candidato favorito a succedere al leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell se l’anziano senatore dovesse gettare la spugna. Questo perché il Kentucky, nel 2021, ha cambiato le regole per la nomina temporanea al Senato federale togliendo questa facoltà al governatore democratico Andy Beshear e concedendola alla leadership statale del partito del senatore che lascia l’incarico. Il governatore però ha posto il veto alla legge approvata dal parlamento statale, affermando che la decisione finale sarebbe stata la sua, ma avrebbe rispettato i suggerimenti dei leader del partito del politico dimissionario.
Comer durante l’intervista con NBC News ha detto di essere soddisfatto del suo lavoro alla Camera ma non ha escluso una candidatura per una carica più alta, dicendo: “Non posso prevedere il futuro. Non so cosa succederà”.
Nel 2015 Comer perse le primarie per una manciata di voti per essere nominato governatore. Venne sconfitto dal suo stesso compagno di partito Matt Bevin che poi venne eletto alla carica.
Da quando ha assunto la presidenza della Commissione Vigilanza della Camera e ha lanciato l’indagine su Biden a gennaio, il suo comitato elettorale ha registrato un aumento sbalorditivo delle donazioni soprattutto da parte dei piccoli donatori, quelli che gli mandano in una busta 1 dollaro, ma poco importa, perché nella cabina elettorale il voto del suo piccolo donatore vale quanto quello dell’elettore milionario. E lui raccoglie migliaia di questi piccoli contributi dai contadini del Kentucky.
In vista del primo dibattito sulle primarie presidenziali repubblicane della scorsa settimana, Comer si era riunito a porte chiuse con i donatori a Milwaukee e li aveva informati sulle indagini del partito su Biden.
Comer ha anche sottolineato la sua vena indipendente, sottolineando di aver rotto con il presidente Donald Trump e molti colleghi repubblicani della Camera votando per certificare la vittoria elettorale di Biden nel 2020.
Non si sbilancia sui candidati repubblicani impegnati alle primarie presidenziali ma afferma che sosterrà l’eventuale candidato del suo partito, anche se si dovesse trattare di Trump.