Il mondo trumpiano in fibrillazione: i processi si avvicinano, i repubblicani litigano, Tucker Carlson lancia l’allarme su presunti attentati a Donald Trump, dure condanne per i Proud Boys associati con il tentativo insurrezionale del 6 gennaio, i mega donatori del partito repubblicano si allontanano sempre più dall’ex presidente, mentre il giudice Scott McAfee, che presiede il processo di Atlanta, ha autorizzato le riprese televisive in aula che saranno trasmesse in diretta.
In Georgia il rifiuto del governatore repubblicano Brian Kemp di andare in aiuto di Donald Trump ha scatenato la guerra civile all’interno del partito, rendendo più profonda la spaccatura tra i repubblicani tradizionali, come il governatore dello stato Brian Kemp, e i sostenitori MAGA come Marjorie Taylor Greene e il vicegovernatore Burt Jones. Una guerra covata dopo la pesante sconfitta dei due senatori locali, David Perdue e Kelly Loeffler, entrambi sostenuti da Donald Trump, sconfitti dai democratici Jon Osoff e Raphael Warnock. Una bocciatura che ha fatto perdere ai repubblicani la maggioranza al Senato. Trump poi ha continuato con le richieste di trovargli i voti ad elezioni concluse ed ora esplosa con la richiesta di mettere sotto accusa Fani Willis, che è stata rigettata dal governatore.
“In Georgia, finché sarò governatore, seguiremo la legge e la Costituzione, indipendentemente da chi aiuta o danneggia politicamente”, ha detto Kemp ieri sera in un incontro con i giornalisti.
“Un processo questo di Donald Trump che sarà trasmesso in diretta tv” ha deciso il giudice Scott McAfee.
Prima che inizino i processi per le quattro incriminazioni Donald Trump deve fronteggiare un altro procedimento a New York per la causa avanzata dall’Attorney General dello Stato, Letitia James, secondo la quale ha gonfiato il valore delle sue proprietà fino a 2,2 miliardi di dollari. Causa di cui oggi gli avvocati dell’ex presidente hanno chiesto l’archiviazione, ma che per James non ha neanche bisogno di un processo per essere risolta poiché, sostiene, non ci sono dubbi sul fatto che Trump e membri della sua famiglia abbiano mentito per ottenere condizioni più favorevoli per prestiti e finanziamenti.

A gettare altra benzina sul fuoco ci pensa Tucker Carlson, il personaggio mediatico di estrema destra licenziato da Fox News all’inizio di quest’anno, che ha affermato, senza nessuna prova, prove che il paese sta “accelerando verso” l’assassinio dell’ex presidente Donald Trump – un commento che ha iniziato a guadagnare terreno con voci di spicco tra i sostenitori di Trump.
In un’intervista con il comico e podcaster Adam Carolla, a Carlson è stato chiesto di commentare cosa “riserva il futuro” per l’ex presidente, che è in testa alla nomina presidenziale repubblicana nel 2024. Carlson ha continuato a inveire contro il fatto che l’ex presidente è stato messo sotto accusa due volte e deve affrontare quattro processi.
“Se si inizia con le critiche, poi si passa alla protesta, poi si va all’impeachment, poi si va ai tribunali e nessuna di queste manovre ha successo, quale sarà la prossima mossa? E’ evidente che si sta puntando verso l’assassinio. Entrambi i partiti hanno deciso – che c’è qualcosa in Trump che è così minaccioso per loro, semplicemente non possono vederlo”, ha detto Carlson nell’intervista, che è stata pubblicata online ieri sera.
Carlson, come suo solito, non ha fornito alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni. I suoi commenti sono stati ripresi da altre personalità dei media di estrema destra, tra cui il teorico della cospirazione Alex Jones e l’ex conduttore di Fox News Dan Bongino, che ora pubblica i suoi podcast su Rumble, una piattaforma video online nota per ospitare suprematisti e negazionisti del covid. I commenti sono circolati anche sul forum internet pro-Trump Patriots.win, noto anche come TheDonald.

L’episodio più recente del podcast di Bongino si intitola “Speeding Towards Assassination?” Nella descrizione dell’episodio pubblicata sulla piattaforma Apple Podcasts, Bongino afferma senza prove che “il complotto per eliminare Trump si sta metastatizzando”. I suoi podcast nel pianeta Maga sono popolarissimi. Nelle frange di estrema destra e dei QAnon, Trump è stato a lungo presentato come l’obiettivo di un vasto complotto orchestrato in parte dallo “Stato profondo” di Washington, dall’establishment democratico e dai media. L’ex presidente ha cavalcato questa visione del mondo, definendosi una “vittima” e il centro di una “caccia alle streghe”.
Carlson è stato estromesso da Fox News ad aprile, pochi giorni dopo che il network televisivo aveva accettato di pagare quasi 800 milioni di dollari a Dominion Voting Systems per evitare un processo per diffamazione.
Se l’ex presidente è popolare tra i repubblicani ed è in testa nei sondaggi per la nomination del partito, non gode dello stesso sostegno da parte dei mega donatori. Un super PAC conservatore sta lanciando un’importante campagna pubblicitaria che invita gli elettori a scegliere qualcuno diverso da Donald Trump nelle primarie presidenziali repubblicane. Americans for Prosperity Action, un super PAC sostenuto dal miliardario attivista conservatore Charles Koch, sta spendendo 1,68 milioni di dollari in pubblicità in North Carolina, Arkansas e Tennessee. Tutti e tre sono tra i 15 stati del “Super Tuesday”. Christine Ravold, responsabile delle comunicazioni regionali del comitato di azione politica, ha detto che “è ora di voltare pagina” su Trump.
Infine due leader del gruppo estremista di destra Proud Boys, Joseph Biggs e Zachary Rehl ,sono stati condannati a 17 e 15 anni di carcere per aver guidato l’attacco al Campidoglio per cercare di impedire il trasferimento pacifico del potere da Donald Trump a Joe Biden.