La Cina mostra i muscoli facendo le esercitazioni navali con la Russia davanti le coste dall’Alaska. La Casa Bianca risponde stringendo gli investimenti americani in Cina nel settore hi-tech. Una mossa dettata da motivi “di sicurezza nazionale e non economici”, afferma la Casa Bianca.
Con un decreto il presidente Joe Biden ha ieri ristretto gli investimenti americani nel settore delle tecnologie in Cina, in particolare in società che si ritengono legate allo sviluppo militare. E Pechino protesta duramente.
Le restrizioni imposte nell’ordine esecutivo riguardano i semiconduttori, il quantum e alcuni sistemi di intelligenza artificiale. “L’amministrazione Biden è impegnata a mantenere l’America sicura e a difendere la sicurezza nazionale tutelando tecnologie che sono cruciali per la prossima generazione di innovazione militare”, mette in evidenza la Casa Bianca.
Biden, nella dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, ricorda come in Cina siano “eliminate le barriere tra i settori civili e commerciali e i settori della difesa industriale e militare, non solo nei settori di ricerca e sviluppo, ma anche per l’acquisto di tecnologia all’avanguardia con l’obiettivo di ottenere il dominio militare”.
La decisione della Casa Bianca riaccende le tensioni tra i due Paesi nonostante il recente timido riavvicinamento nelle loro relazioni dopo l’abbattimento dei palloni spia da parte degli aerei americani.
“Con il pretesto della sicurezza nazionale – afferma un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino – gli Stati Uniti restringono gli investimenti delle imprese americane in Cina, il suo vero obiettivo è privare la Cina del suo diritto allo sviluppo e salvaguardare la propria egemonia e il proprio interesse. La decisione è pura coercizione economica”.
“Accuse senza senso – afferma un funzionario della Casa Bianca al Washington Post – la Cina non ha bisogno dei nostri soldi, ma ha bisogno del nostro know-how”.
Per mesi c’è stato un intenso dibattito interno alla portata delle restrizioni per Pechino, con il Dipartimento del Tesoro che ha sostenuto un approccio moderato e il Pentagono che ha spinto per un mandato più ampio e più restrittivo. Alla fine dello scorso anno, il dibattito si è risolto a favore delle misure più contenute, escludendo, ad esempio, i veicoli elettrici e la biotecnologia.

Questo della Cina sarà l’argomento base che verrà discusso la prossima settimana a Camp David, quando il presidente Joe Biden ospiterà il primo ministro giapponese Kishida Fumio e il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol in un vertice trilaterale.
Per ora la Casa Bianca è alle prese con i finanziamenti aggiuntivi per l’Ucraina. L’amministrazione Biden dovrebbe svelare oggi o domani i particolari sulla richiesta di miliardi di dollari in altri aiuti per Kiev. Una richiesta della Casa Bianca al Congresso che dovrebbe includere anche aiuti a Taiwan e denaro per ricostituire i fondi per i soccorsi in caso di calamità che, dati gli uragani, le alluvioni e i tornado che hanno colpito il Paese, sono finiti e il rifinanziamento con una misura temporanea sarà complicato perché richiede una decisione bipartisan.
La richiesta della Casa Bianca alimenterà sicuramente la battaglia del finanziamento del governo già lanciata dai repubblicani al Congresso, dove molti conservatori sono critici sugli ingenti aiuti all’Ucraina senza rendiconti esaustivi sul modo in cui i miliardi di dollari finora stanziati siano stati spesi.
Finora il Congresso ha fornito all’Ucraina circa 43 miliardi di dollari in aiuti militari da quando la Russia ha invaso il paese. Nella richiesta della Casa Bianca verrebbe anche inclusa la richiesta di ricostituire le scorte del Pentagono dopo che gli Stati Uniti hanno inviato a Taiwan armi per un miliardo di dollari.
Per mesi, il capo della FEMA ha informato Congresso e Casa Bianca che i fondi per gli aiuti in caso di calamità erano agli sgoccioli, in attesa del nuovo finanziamento di ottobre, quando il nuovo anno fiscale inizierà.
E proprio oggi la NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration, ha annunciato che tra agosto e ottobre ci sarà un aumento del 60% degli uragani che normalmente flagellano la costa atlantica alla fine dell’estate. Matthew Rosencrans, responsabile delle previsioni sulla stagione degli uragani per il Climate Prediction Center della NOAA, ha affermato che le temperature record delle acque dell’Oceano Atlantico superano gli effetti dello smorzamento atmosferico di El Niño.