70 milioni di dollari per impedire a Donald Trump di tornare alla Casa Bianca.
A raccogliere l’ingente somma è stato il miliardario filo-repubblicano Charles Koch, storico finanziatore del GOP (assieme al defunto fratello David) e fondatore del PAC conservatore ‘Americans for Prosperity’.
Si tratta della prima volta nella sua ventennale storia che la celebre lobby libertaria, che sostiene la riduzione delle tasse e lo Stato minimo, partecipa attivamente alle primarie presidenziali repubblicane. Il motivo non è solo l’antipatia personale tra Trump e Koch – che con il suo patrimonio di $57,3 miliardi è uno degli uomini più ricchi del mondo – ma anche il timore che nel 2024 ‘The Donald’ possa di nuovo perdere le elezioni contro Joe Biden, spianando la strada ad altri quattro anni di politiche keynesiane.
“C’è una chiara sensazione di urgenza nella scelta di candidati che possano davvero vincere”, ha dichiarato un funzionario di Americans for Prosperity. “Anche un numero considerevole di sostenitori del presidente Trump è preoccupato per la sua eleggibilità e aperto a un’alternativa”
Malgrado Koch non abbia ancora dato la propria benedizione ad alcun candidato, secondo alcune indiscrezioni l’imprenditore originario del Kansas avrebbe messo gli occhi sull’astro nascente Ron DeSantis. Il governatore della Florida viene però dato dai sondaggi al secondo posto nel campo repubblicano, dietro di ben 20 punti percentuali proprio al magnate newyorkese.
Secca e laconica la replica del team di Trump, secondo cui “nessuna quantità di denaro sporco” fermerà il movimento MAGA.
I fratelli Koch sono da decenni i deus ex machina delle campagne elettorali repubblicane, dato che la loro enorme ricchezza personale gli ha permesso di donare milioni di dollari ai candidati repubblicani più affini alle loro idee politiche.