Antony Blinken andrà in Cina. Partirà domani per una visita che durerà cinque giorni, inclusa una sosta a Londra per prendere parte alla Conferenza sugli aiuti e sulla ricostruzione dell’Ucraina.
Il viaggio in Cina è un tiepido segnale che le relazioni tra Washington e Pechino si stanno “scongelando” dopo la tenzioni esplose a febbraio scorso per la vicenda del pallone spia cinese abbattuto dai caccia americani dopo che aveva sorvolato gli Stati Uniti. Un incidente che scoppiò alla vigilia della programmata visita a Pechino che portò Blinken a cancellare il viaggio.
Durante la sua visita – la prima di un segretario di Stato in cinque anni – incontrerà il ministro degli Esteri, Qin Gang, e probabilmente il presidente Xi Jinping. E’ intenzione del Dipartimento di Stato programmare un incontro in autunno tra il presidente cinese e Joe Biden.
“Nulla può sostituire gli incontri di persona”, ha spiegato Dan Kritenbrink, sottosegretario per i rapporti con l’Asia. “Torniamo in Cina con un approccio realistico, competente e con il sincero desiderio di gestire la nostra competizione nel modo più responsabile possibile”, ha aggiunto.
Il sottosegretario ha ricordato comunque che diplomatici americani minimizzano la possibilità che la visita possa portare ad una svolta significativa sulle questioni più calde che dividono Washington e Pechino, da Taiwan alla guerra in Ucraina fino alla questione dei diritti umani. Ma ha sottolineato che Blinken solleverà “i valori e gli interessi” degli Stati Uniti, stabilendo dei canali di comunicazione affidabili ed esplorando la possibile cooperazione su questioni climatiche e economiche.
La visita di Blinken dello scorso febbraio era stata decisa da Joe Biden e Xi durante il loro incontro in Indonesia lo scorso anno, ma la crisi dei palloni spia ha innescato le recriminazioni tra i due Paesi, per Taiwan, l’Ucraina, e i pericolosi avvicinamenti degli aerei e delle navi cinesi con quelli americani.

Nonostante questo, l’amministrazione Biden si è mostrata desiderosa di restaurare i canali di comunicazione, in particolare quelli militari proprio per evitare che singoli incidenti possano provocare un’escalation militare.
Proprio ieri la Corea del Nord ha lanciato due missili a corto raggio finiti nel Golfo del Giappone a circa 250 chilometri dall’isola di Hegura. È stata la tredicesima volta che i missili della Corea del Nord sono finiti in mare all’interno della ZEE giapponese, ha detto il vice ministro della difesa giapponese Kimi Onoda. Questo lancio di missili è avvenuto mentre il consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente Biden, Jake Sullivan, si trova a Tokyo per incontri con il consigliere per la sicurezza nazionale della Corea del Sud, Cho Tae-yong, e il consigliere per la sicurezza nazionale del Giappone, Takeo Akiba, per confrontarsi sul programma missilistico della Corea del Nord.
Pechino è apparsa però riluttante alla normalizzazione, preoccupata dalla possibilità che Washington possa imbarazzare la Cina usando i risultati dell’indagine dell’Fbi sul pallone spia che, secondo la versione ufficiale di Pechino, sarebbe stato un semplice pallone meteo che aveva casualmente cambiato percorso. Ma le preoccupazioni di Pechino per il rallentamento della crescita e gli alti indici della disoccupazione soprattutto tra le fasce più giovani dei lavoratori, oltre alla fuga dal Paese dei cinesi più ricchi (13.500 solo nel 2022 secondo Henley Private Wealth Migration Report 2023), e da parte americana la costante minaccia della Corea del Nord a Giappone e Corea del Sud hanno messo in secondo piano le “incomprensioni” tra i due paesi.
La visita di Blinken sembra proprio mostrare che queste preoccupazioni sono state in qualche modo superate, o almeno accantonate, anche se solo nelle scorse settimane il ministro della Difesa, Li Shangfu, aveva rifiutato la richiesta del ministro della Difesa Lloyd Austin, di avere un incontro mentre entrambi erano alla conferenza della Sicurezza di Singapore.
Una decisione che era stata stigmatizzata dal Pentagono che aveva sottolineato “l’importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione militare tra Washington e Pechino per assicurare che la competizione non sfoci in conflitto”.
Al ritorno il segretario di Stato si fermerà a Londra per prendere parte alla conferenza sull’Ucraina per aiutare a mobilitare il sostegno internazionale del settore pubblico e privato per aiutare l’Ucraina a riprendersi dagli attacchi della Russia. La conferenza, che si terrà mercoledì e giovedì prossimi, mira a mobilitare il sostegno internazionale per la stabilizzazione economica e sociale dell’Ucraina e la ripresa dagli effetti della guerra, e soprattutto per il finanziamento della partecipazione del settore privato al processo di ricostruzione.